Uno dei volti nuovi del roster della Vero Volley Monza il prossimo anno sarà un giovane schiacciatore, classe 2007, di cui si parla già un gran bene. Si tratta di Zhasmin Velichkov. Dopo i fratelli Nikolov (QUI il nostro Focus su Simeon), un altro gioiellino della nazionale bulgara che in questo quadriennio olimpico è destinata a diventare un osso durissimo per chiunque. A raccontarci questo ragazzo, dal punto di vista caratteriale è tecnico, è Gianlorenzo ‘Chicco’ Blengini, che della Bulgaria è il nuovo ct e che, neanche a farlo apposta, sarà il primo avversario dell’Italia nella prossima VNL.
SARA’ UN FENOMENO?
“Io andrei piano con queste cose – mette subito in chiaro Blengini – Ai ragazzi di talento bisogna spiegare bene che la pallavolo giovanile è una cosa, poi c’è la pallavolo vera. E nella pallavolo vera le dinamiche legate all’età decadono. Faccio un esempio: se sei un 2005 che per sei anni fa stabilmente la nazionale, e lo fa magari anche in una di quelle migliori, quando poi finisce il giovanile non centra se sei del 2005 o del 2015, centra chi è più bravo, mentre magari nella tua annata, per tanti anni nella giovanile, nel tuo ruolo non c’erano tante alternative e il livello era diverso. Anche a quelli che a livello giovanile sembrano essere dei fenomeni, bisogna costantemente fargli capire che poi c’è sempre bisogno di tanto lavoro, tanto impegno e tanta umiltà. Insomma, non bisogna dare per scontato che se sei precoce poi arrivi di sicuro”.
PERO’… C’È UN PERO’
“Però Velichkov è un ragazzo che, questo sì lo possiamo dire, ha una qualità evidente sotto diversi punti di vista: è precoce nella qualità del gioco, ha una grande attitudine nella ricezione, i centimetri li ha (203), però deve fare un grande lavoro dal punto di vista sia del completamento tecnico quanto della possibilità di lavorare molto, e molto bene, fisicamente”.
MATURITA’ SOPRA LA MEDIA
“Ovviamente ci siamo confrontati in diverse occasioni sul fatto di andare a giocare in Italia, questo inverno sono andato a trovarlo spesso nel suo club per vedere da vicino lui, ma anche altri ragazzi interessanti. Velichkov è un ragazzo che per l’età che ha mostra una maturità notevole nel ragionare sulle cose, nel prendere delle decisioni. E questo lo si percepisce parlandogli, ma anche vedendolo giocare”.
GIUSTO ARRIVARE IN SUPERLEGA A QUESTA ETA’?
“L’essere giovani, o l’essere vecchi, non deve essere un valore. Il valore che più conta per noi allenatori è la qualità del giocatore. Quindi non vedo un’età giusta per giocare in un determinato campionato, vedo un livello che può essere giusto o meno per fare certe scelte. Secondo me il ragazzo ha dimostrato di essere all’altezza di fare questo passo perché ha già giocato stabilmente il campionato bulgaro tutto l’anno, titolare, e lo ha retto molto bene. È un giocatore che ha grande prospettiva e quindi secondo me è anche il momento di sacrificare anche un po’ il fatto di giocare sempre per fare un upgrade dal punto di vista della qualità del lavoro, della qualità del roster con cui si confronta quotidianamente”
GIOCARE DI PIU’, DUNQUE, NON È SEMPRE LA GIUSTA VIA PER UN GIOVANE
“Tra i vari acceleratori di crescita, il giocare a livello più alto possibile è la cosa che accelera di più il miglioramento, soprattutto nella capacità di capire il gioco, di districarsi nelle situazioni che propone ogni palla, però per esempio in un caso come quello di Velichkov credo che questa decisione possa essere più funzionale al bilanciamento del lavoro. Lui il problema di giocare fondamentalmente non c’è l’ha perché, essendo precoce, negli ultimi anni lo facevano giocare dappertutto e quindi ha più giocato che fatto allenamenti. Avendo anche la scuola, ha avuto poco tempo per costruire, e invece lui ha bisogno di costruire tecnicamente, ma soprattutto dare un’accelerata al lavoro di forza, e quindi alla parte fisica”.“.
LO VEDREMO IN VNL?
“È in lista, ma non so se lo impiegherò. Fa parte del gruppo perché deve il prima possibile far parte del progetto e sarà molto utile per lui allenarsi con i seniores il più possibile per alzare il livello. Ma sono altrettanto convinto che, fatta eccezione per qualcuno, questi giocatori debbano dare alle federazioni il proprio contributo nelle nazionali di categoria. Lui già lo scorso anno è stato stabilmente nella nazionale Under 20 e Under 21 che quest’anno ha un Mondiale e una qualificazione all’Europeo. La nazionale Under 19 anche lei ha la sua attività e la sua manifestazione. La cosa importante è che lui in quelle manifestazioni faccia la differenza per la Bulgaria. Questo deve essere l’obiettivo chiaro per lui. Quindi quello che dovrà fare questa estate sarà allenarsi quanto più possibile con quelli bravi per poi andare lì, nelle nazionali giovanili, e fare sempre meglio. Bisognerà trovare il modo di incastrare le due cose, dunque sarà per lui un’estate molto intensa, ma posso anche dire che nella mia testa lui l’anno prossimo dovrebbe entrare stabilmente nella nazionale maggiore”.
Di Giuliano Bindoni
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