Fenera Chieri ’76 all’ultimo respiro su Brescia, avanti tutta in Coppa Italia

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Di Redazione
Al decimo tentativo fra B2, B1 e A2 il Fenera Chieri ’76 sfata il tabù Mazzola: in una partita vietata ai deboli di cuore la Savallese Millenium Brescia è sconfitta 3-2, col tie-break chiuso 17-15 dopo aver annullato 3 palle match alle avversarie. Per la prima volta le biancoblù riescono anche a passare il primo turno di Coppa Italia: giocheranno la semifinale a Mondovì il 7 febbraio.
Difficile riassumere in poche righe una partita di grande intensità che ha visto entrambe le squadre alternare momenti di bel gioco ad altri di appannamento. Prima del tie-break risolto al fotofinish le ragazze di Secchi hanno vinto in modo abbastanza agevole secondo e quarto set, mentre le bresciane si sono aggiudicate prima e terza frazione mostrando maggiore lucidità nei finali. A fine gara quattro le chieresi in doppia cifra: Angelina (24), Manfredini (23), Akrari (17) e Perinelli (17). Fra le ospiti in grande evidenza Villani (27), seguita da Dailey (16) e Decortes (15).

Il Fenera Chieri ’76 tutto dedica questa vittoria speciale a una tifosa speciale, Francesca, che in un letto di ospedale sta giocando una partita molto più importante.

Fenera Chieri ’76-Savallese Millenium Brescia 3-2 (20-25; 25-18; 21-25; 25-20; 17-15)
FENERA CHIERI ’76: De Lellis 1, Manfredini 23, Lualdi 9, Akrari 17, Angelina 24, Perinelli 17; Bresciani (L); Mezzi. N.e. Colombano, Moretto, Salvi, Batte, Sandrone. All. Secchi; 2° Sinibaldi.
SAVALLESE MILLENIUM BRESCIA: Prandi 3, Decortes 15, Guidi 5, Veglia 6, Dailey 16, Villani 27; Parlangeli (L); Bortolot, Norgini, Canton. N.e. Angelini. All. Mazzola; 2° Zanelli.
ARBITRI: De Blasi di Roma e Carcione di Roma.
NOTE: presenti circa 400 spettatori. Durata set: 24′, 28′, 24′, 21′, 19′. Errori in battuta: 11-3. Ace: 5-2. Ricezione positiva: 58%-53%. Ricezione perfetta: 21%-19%. Positività in attacco: 43%-36%. Errori in attacco: 13-10. Muri vincenti: 12-16.

La cronaca 
Primo set – Sull’1-1 il Fenera Chieri ’76 rompe gli indugi e con un gran muro-difesa sale rapidamente a 7-2 costringendo coach Mazzola a chiamare time-out. Al rientro in campo la partita si fa più equilibrata, con le biancoblù avanti di un paio di punti fin quando, errore dopo errore, permettono alle lombarde di pareggiare sul 15-15. La fase di punto a punto dura fino a 19-19: la ricezione chierese soffre e la attaccanti bresciane vanno a nozze spingendo la loro squadra al 20-25. La top scorer è Villani con 7 punti e il 58% di efficacia.

Secondo set – Il Fenera Chieri ’76 ritrova le sue sicurezze e le sue attaccanti di palla alta che riprendono a macinare punti. Da 2-2 la squadra di Secchi allunga a 6-2, 9-4, 12-6 e 14-7, da lì in poi mantiene un ritmo molto regolare e con una Manfredini trascinatrice (chiuderà la frazione con 8 punti) arriva al giro di campo sul 25-18.

Terzo set – Dopo una partenza appannaggio di Brescia il Fenera Chieri ’76 ricuce il ritardo e pareggia a 10. Un ficcante turno di servizio di Veglia riporta avanti le ospiti (11-16), di nuovo le chieresi rientrano e pareggiano a 18 con un contrattacco di Manfredini. Nel finale la squadra di Mazzola mostra maggiore lucidità e, anche favorita da una svista arbitrale sul 20-24, si aggiudica il set 21-25. Sugli scudi ancora Villani: 9 punti col 67%.

Quarto set – Lo sviluppo del quarto set ricalca quello del secondo: De Lellis e compagne prendono quasi subito un buon margine e non si fanno più avvicinare, con passaggi a 6-3, 12-6, 16-8 e 21-13. L’attacco out di Decortes conclude la frazione 25-15 portando le squadre al tie-break. La trascinatrice è Angelina: 8 punti col 54%.

Quinto set – Sul 4-4 Brescia guadagna il primo punto break salendo a 4-6. Il Fenera rientra immediatamente (6-6), ma di nuovo l’inerzia gira a favore della Savallese che sale a 7-9 e 9-12. Due errori ospiti aiutano Chieri che pareggia a 12, salvo andare di nuovo sotto 12-14. Manfredini annulla la prima palla match, nello scambio successivo Villani attacca fuori ed è 14-14. La stessa Villani fa 14-15, quindi è Perinelli ad annullare la terza palla match bresciana. Dopo una bella difesa di Bresciani ancora Perinelli metta a terra il punto del sorpasso. Coach Mazzola chiama time-out, si torna in campo e un muro di Lauldi su Villani regala alle biancoblù vittoria e passaggio del turno.

Il commento
Luca Secchi: «Questa partita credo debba essere intanto una gioia per tutti visto che si giocava un po’ contro la storia di Chieri, per i vari corsi e ricorsi negli anni. Credo anche che la squadra debba prendere una consapevolezza importante nel guardare i set vinti: se riusciamo a tenere basso il nostro margine di errore, diventiamo una squadra molto fastidiosa per chiunque. Il rovescio della medaglie sono i set persi in cui fra errori e murate abbiamo sempre concesso una decina di punti, cosa che rende tutto più complicato. Questa può essere la partita per una nostra doppia maturazione: quello verso cui dobbiamo puntare con maggiore continuità, e quel che dobbiamo lasciarci alle spalle».

(Fonte: comunicato stampa)

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Ufficiale, Giulio Magalini è un nuovo schiacciatore di Grottazzolina

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Uno schiacciatore con il tricolore cucito sul petto. Il primo volto nuovo per la Yuasa Battery Grottazzolina arriva dalla vittoria scudetto con la maglia dell’Itas Trentino. Si tratta del veronese Giulio Magalini, classe 2001, a Trento nelle ultime due stagioni a condividere il ruolo in banda insieme a due totem assoluti come Michieletto e Lavia. Il suo spazio, però, Magalini se lo è ritagliato alla grande e ne sa qualcosa la Yuasa, visto che nel match interno disputato al PalaSavelli contro Trento lo schiacciatore veneto mise giù 15 punti pesanti. Schiacciatore completo, dotato di ottima elevazione, è stato presentato nella conferenza stampa tenuta presso il Bar Cioccolami a Piane di Montegiorgio. Presenti il Presidente RossanoRomiti, coach Massimiliano Ortenzi, i membri del direttivo Luigi Benedetti e Valerio Finucci oltre al responsabile relazioni esterne e comunicazione Fabio Paci.

Introduzione che spetta al presidente Romiti“Giulio è nei nostri progetti da anni. Insieme a coach Ortenzi è da tempi non sospetti che abbiamo messo gli occhi su di lui, ben prima del nostro arrivo in Superlega, ma solo ora siamo riusciti a concretizzare il tutto e sono molto soddisfatto di esserci riuscito in questa stagione. Pensiamo possa essere un valore aggiunto per fare un ulteriore passo avanti rispetto al passato e sono sicuro che sarà una stagione che ci vedrà insieme in maniera positiva. Il gruppo che si andrà a formare vedrà insieme giovani al fianco di elementi con maggiore esperienza, capaci proprio di aiutarli nella loro crescita. Puntiamo a fare un gradino in più rispetto allo scorso anno dove la salvezza è stata piuttosto tribolata: speriamo di raggiungere lo stesso obiettivo con qualche patema in meno. Una salvezza più tranquilla ma, guardando verso l’alto, non ci poniamo limiti”.

La parola poi a Giulio Magalini, la cui è storia con il volley nasce tardi, visto che ha iniziato a giocare praticamente a 16 anni, arrivando dal calcio: “Sì, a quell’età è scoccata la scintilla. Difficile dire perché ho cambiato sport, mio fratello giocava nelle giovanili veronesi di volley e in giardino mi ‘costringeva’ a giocare con lui. Poi, nell’anno del primo superiore, con un mio compagno di scuola abbiamo deciso di provare ed è stato tutto molto veloce, girando anche diversi posti e questo è servito anche per formare il carattere”. 

Come detto arriva con i galloni di Campione D’Italia, dopo il successo tricolore in finale contro la Lube. “Sono stato due anni a Trento e posso dire che è stata una grande scuola anche se forse posso dire che lo scudetto lo meritavamo ancor di più l’anno scorso. Eravamo primi meritatamente dalla prima giornata ma alla fine non è arrivato. Quest’anno la scintilla è stata la sconfitta al Mondiale per club e alla fine è stato un bel percorso chiuso con un trionfo. So bene che davanti a me avevo due fenomeni assoluti come Michieletto e Lavia ma l’ho vissuta nel modo giusto dando il massimo e con il giusto agonismo. Ho avuto solo da imparare e ammirare le gesta di quei fenomeni, provando sempre a farmi trovare pronto se fosse stato il mio turno. Come quella domenica al PalaSavelli contro la Yuasa: un pubblico e un calore di quel livello non me lo aspettavo perché non conoscevo Grotta. In battuta facevo fatica a sentire l’arbitro che fischiava. Mi piace sentire la passione e può essere un valore aggiunto che può anche fare la differenza. Personalmente ringrazierò sempre Trento che mi ha fatto vivere un livello internazionale incredibile, una grande esperienza che mi ha portato tanto. Questa scelta arriva al momento giusto secondo me, qui ogni risultato lo si vive al meglio ed è possibile goderselo di più. Un percorso da vivere proprio per la mia crescita”.

Una storia particolare la sua che ne incrocia un’altra tutta da raccontare come quella della Yuasa Battery: “Sono molto contento di iniziare questo percorso, è una storia incredibile quella di Grottazzolina. Si arriva dalle serie minori fino alla massima serie. Spero di portare la mia professionalità e le mie qualità a questa realtà. L’obiettivo è avere una squadra di personalità e il giusto mix di esperienze e gioventù per essere competitivi al meglio in questo campionato. Non poniamoci limiti e dobbiamo sognare. I miei nuovi compagni? Non li conosco personalmente ma ci sarà modo. Del gruppo dello scorso anno conosco invece bene Comparoni, a lungo in nazionale con me: mi ha parlato benissimo della squadra, della società e dell’ambiente”.

Chi lo segue da tanto tempo è Massimiliano Ortenzi che ha avuto sempre una grande ammirazione per lui. “Il mercato in Superlega inizia presto e sono felice di aver portato a casa un obiettivo primario che ci eravamo prefissati. Un ragazzo che tecnicamente può darci un ulteriore valore aggiunto rispetto alle due conferme importanti nel ruolo, vale a dire Fedrizzi e Tatarov. Giulio a mio avviso ha bisogno di una realtà come Grotta, che punti fortemente su di lui e che gli permetta di mostrare in campo con continuità quello che sa fare. A Trento si vince molto e c’è tutto per farlo ma avere davanti due campioni come Lavia e Michieletto ti concede meno opportunità per determinare il tuo percorso. Grotta può rappresentare un viatico per mostrare appieno le sue qualità e non vediamo l’ora di lavorare in campo. Un ragazzo che raggiunge la nazionale partendo da noi come Comparoni, e un altro che arriva scudettato e con l’abitudine a vincere. Ci auguriamo ovviamente che ci porti in dote questa bella abitudine”.

Chiusura con Valerio Finucci che propone un’osservazione che sa molto di memoria storica. “Sui sogni abbiamo costruito quello che stiamo vivendo, ma forse neanche nei nostri sogni più nascosti avremmo potuto pensare di presentare oggi un giocatore con lo scudetto sul petto. Uno scudetto che Giulio ha dimostrato di meritare quando è sceso in campo. Per questo è stato scelto, lo ringraziamo per la fiducia e crediamo tantissimo in lui”.

(fonte: M&G Scuola Pallavolo)