Federico Marretta ha scelto Lagonegro: “Mi sono autoimposto di giocare”

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Di Roberto Zucca

La scelta è tra quelle che hanno più sorpreso e alimentato l’entusiasmo del mercato di serie A2. Federico Marretta è la punta di diamante della nuova Rinascita Lagonegro, annunciato come l’acquisto che potrebbe portare il contributo determinante ad una formazione che pensa in grande:

E aggiungo che mi ha fatto molto piacere. Mi sono autoimposto per questa stagione di giocare da titolare. Avevo comunicato la mia decisione anche a Verona e da qui la scelta di trovare più spazio in una formazione come Lagonegro”.

Dispiaciuto di aver lasciato Verona?

È stata una bellissima storia durata tre anni. Una storia con la quale sono cresciuto molto e nel corso della quale ho avuto modo di giocare a grandi livelli in una società ambiziosa, seguito e allenato da tecnici che mi hanno dato delle visioni nuove e interessanti. Penso anche a Rado (Stoytchev, n.d.r.), con cui ho iniziato a dare valore anche al lato statistico. Ringrazio Verona di cuore, ma era tempo di nuove scelte”.

Mi dica quanto le costa lasciare la Superlega.

Ovviamente sono dispiaciuto, più per la dimensione che lascio che per il valore del campionato. Arrivo in una Serie A2 che ancora devo conoscere e sperimentare, ma nella quale leggo quotidianamente di acquisti importanti e di squadre ben attrezzate. Penso a Taranto e Castellana, altre squadre del Sud che si sono rinforzate molto”.

È vera la storia di una proposta del cambio ruolo ai tempi di Verona?

Sì, avrebbero voluto che diventassi libero. Me lo propongono da anni perché, a sentire gli allenatori, è un ruolo a me congeniale. Mi dissero che da libero avrei potuto anche giocarmi una finale di Champions, sintomo del fatto che credevano in me per questo ruolo. Per ora la valuto come una cosa prematura. Magari più avanti. Ora mi butto in questa nuova avventura”.

Obiettivi di Lagonegro?

Io dico che potrebbe dire la sua. Fabroni, Spadavecchia, Mazzone, lo stesso opposto Tiurin sono tutti giocatori importanti che hanno alle spalle una bella esperienza nella serie. Abbiamo un tecnico, Gianco D’Amico, con cui ho curiosità di giocare e che avrà tutto l’entusiasmo di chi è alla prova del nove come primo allenatore”.

Cosa porta Marretta nella nuova avventura in A2?

Il bagaglio acquisito in questi ultimi anni, sia dal punto di vista tecnico, che professionale. Ho ribadito di essere a disposizione della società anche con i giovani. Spero che il mio arrivo porti valore in tal senso”.

Professionalmente, sarà un anno di cambiamenti?

Sicuramente rappresenta uno spartiacque anche in vista dei prossimi anni. Avrò una consapevolezza diversa e affronterò fisicamente e mentalmente il campionato in un’ottica di maggiore responsabilità. Cerco delle risposte da questa stagione e voglio darne altrettante”.

Un ritorno al Sud. Alla soglia dei 30 anni si sente il richiamo delle origini?

In realtà i miei familiari ora saranno a sei ore di macchina da casa mia, quindi non proprio dietro l’angolo. Però, se mi chiede del richiamo, le posso dire che la volontà di avvicinarmi sempre più a casa ho iniziato ad avvertirla. Se poi aggiungiamo la consapevolezza di avere in Sicilia la famiglia, gli amici e parte della mia vita, il dado è tratto. E poi nei prossimi anni vorrei provare a capire e immaginarmi il mio futuro qui”.

Come la immagina la sua seconda vita oltre il volley?

“Abbiamo lo studio medico di papà che noi fratelli vorremmo continuare a portare avanti. Ognuno di noi dovrebbe ritagliarsi la propria fetta di clientela e io dovrei dedicarmi alla riabilitazione. C’è ancora tanto tempo davanti, ma la mia seconda vita per ora la immagino così”.

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B1 femminile, Matteo Capra e Pallavolo San Giorgio ancora insieme: “Gli stimoli non mancano”

Serie B / C / D

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In otto stagioni ha raggiunto la promozione dalla C alla B2 nel 2019, due volte i playoff promozione nel 2021 e 2023 e la promozione in B1 nel 2024, nell'unica stagione in cui la prima classifica non saliva direttamente nella categoria superiore e la salvezza raggiunto all'ultima giornata nel 2024-2025. Una salvezza incredibile, costruita settimana dopo settimana, anche quando la Sangio alla fine del 2024, prima della sosta natalizia occupava l'ultima posizione in classifica. In otto campionati le panchine di coach Capra alla San Giorgio sono ben 164 di cui 134 nei tornei nazionali tra B2 e B1, comprendendo stagione regolare e playoff. 

"E’ la prima volta che nella mia carriera ho chiuso un accordo telefonicamente in trenta secondi - commenta - . Ormai lavorare a San Giorgio è come sentirsi a casa. Ho un rapporto talmente stretto ed affettivo col presidente Vincini e con il ds Gregori che è risultata superflua ogni trattativa. Ho scelto di rimanere perché in questi anni abbiamo scritto insieme delle pagine epiche di sport e credo che anche in futuro la società mi metterà a disposizione il meglio possibile per elevare ancora l’asticella".

"Gli stimoli non mi mancano e ogni giorno in palestra voglio che il lavoro venga fatto al meglio senza tirarsi indietro mai. Lo faccio io e voglio che lo facciano anche le mie giocatrici; questo fatto unito all’ambiente sereno credo che sia il segreto del nostro successo. Ringrazio tutti per la fiducia accordatami e spero vivamente di ricambiare il tutto anche il prossimo anno".

(fonte: Pallavolo San Giorgio Piacentino)