Foto LVF/Rubin

Fabris: “La Coppa Italia? Rifarei tutto allo stesso modo”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

La discussa final four di Coppa Italia Frecciarossa a Roma, il futuro del volley italiano e gli equilibri internazionali: questi i temi dell’intervista che Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, ha rilasciato ad Andrea Anzani e Samantha Pini per La Prealpina. Malgrado le tante polemiche, legate soprattutto all’eliminazione a tavolino di Pinerolo e Chieri e al rinvio della finale di A2, sul bilancio dell’evento del 5 e 6 gennaio Fabris è categorico: “Rifarei tutto allo stesso modo, a maggior ragione a fronte dei risultati ottenuti. Il saldo è ampiamente positivo per tutto il movimento: per chi è sceso in campo confermando la qualità del nostro movimento, ma anche per chi non ha potuto farlo“.

Abbiamo fatto parlare di pallavolo come mai era accaduto in passato – rivendica il presidente di Lega – a maggior ragione in un periodo in cui si discute solo di chiusure e rinvii, ottenendo un grande risultato dal punto di vista mediatico e della considerazione del nostro movimento da parte delle istituzioni. In un momento in cui scappano soldi, sponsor e attenzione, noi abbiamo creato una cosa della quale tutti, anche Pinerolo e Chieri, hanno beneficiato“.

Proteste sono arrivate anche dai tifosi, per la tempistica e il calendario dell’evento: “Si sono lamentati delle semifinali in un giorno lavorativo, ma io ho portato al PalaEur il Presidente Mattarella, con tre ore di diretta televisiva. Fipav e CONI erano presenti all’evento e hanno applaudito quanto abbiamo fatto. Non riesco a capacitarmi di come, di fronte a quel che è successo, stiamo invece a discutere di piccolezze“.

Sulle possibili novità per le prossime stagioni Fabris aggiunge: “In A1 i club impegnati nelle competizioni europee chiedono la riduzione a 12 squadre, ma gli altri, che rappresentano la maggioranza, non sono d’accordo. Per la A2 la riforma è in agenda entro la fine del mese: il problema è come riuscire a ridurre il numero delle squadre, senza toccare le promozioni dalla B1. La mia proposta è molto semplice: che le neopromosse rimangano 5, ma sia vietata la cessione del titolo“.

Infine l’annoso problema della sovrapposizione degli impegni tra la stagione dei club e quella delle nazionali: “La nostra debolezza in ambito europeo e mondiale – ricorda il presidente – è data dal fatto che negli altri paesi non ci sono campionati di importanza analoga al nostro. Bisogna lavorare non sulla compressione dei calendari, ma su cose come la riduzione dei tempi della convocazione delle atlete in nazionale, i contratti temporanei in stile NBA, o fare in modo che le società che non hanno atlete impegnate con le rappresentative, ed è il caso della A2, possano giocare“.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI