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Fabio Soli: “Lo spirito di questo gruppo non l’ho mai trovato altrove” (VIDEO)

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Nel momento culminante dell’intervista post-finale i suoi ragazzi lo innaffiano completamente per festeggiare, e Fabio Soli non può che abbozzare: “Giusto così!“. Quella conquistata ad Antalya con la Trentino Itas è la prima Champions League nella carriera dell’allenatore romagnolo, ed è arrivata nel momento più difficile di una stagione che lo ha messo a durissima prova: “Penso che anche prima di stasera quello che abbiamo fatto in questa stagione avesse un senso – commenta l’allenatore – ma chiaramente oggi abbiamo coronato un ennesimo sogno. Grazie davvero a tutti quelli che hanno partecipato all’avventura, che siamo riusciti a coronare con la vittoria grazie alla società e allo staff, che ha rimesso in piedi i ragazzi a tempo di record. Dopo tutto quello che avevamo speso, siamo riusciti a rimettere assieme le forze e lo spirito facendo allenamenti importanti e recuperando un’ottima condizione mentale“.

Soli continua l’intervista completamente zuppo, anche se non di lacrime: “Ma ho già pianto prima – spiega – perché il momento lo merita, e quello che abbiamo fatto lo merita. Sono contentissimo per questi ragazzi, che mi hanno dato una grande mano per tutto l’anno e mi hanno regalato la grande fortuna di poter essere qua stasera. È una cosa che siamo riusciti a fare insieme, e sono davvero felicissimo perché lo spirito che hanno questi ragazzi non l’ho mai trovato da nessun’altra parte, e credo abbia un grande merito nella vittoria di stasera“.

Sarebbe stato ingiusto, per una Trento così, chiudere la stagione senza neppure un trofeo: “È sempre difficile nello sport parlare di giusto e sbagliato – commenta Soli – bisogna valutare le condizione in cui ti trovi. Noi abbiamo volato in regular season, abbiamo fatto un percorso di Champions di altissimo livello, e poi abbiamo avuto la sfortuna dell’infortunio di Riccardo Sbertoli, a cui comunque siamo riusciti a far fronte: nessuna squadra è mai stata due mesi in un momento così importante della stagione senza un pilastro, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello umano e di leadership. E poi c’è stato anche il problema di Daniele Lavia, una cosa che i ragazzi sono riusciti a sopportare spendendo un volume di energie immane. Ce l’hanno fatta, se la sono meritata; è vero che abbiamo subito qualche sconfitta, però arrivare a 2 punti dalla Finale Scudetto in quelle condizioni è stato quasi un ulteriore miracolo e oggi ne è arrivato un altro“.

Sull’ultimo punto messo a segno proprio dal capitano Marko Podrascanin, invece, l’allenatore dell’Itas non ha dubbi: “Esiste un Dio della pallavolo! Marko è una parte importante della storia della società, è un ragazzo speciale, è il nostro capitano; anche lui ha sofferto insieme a tutti noi ed era giustissimo che l’ultima palla fosse sua“.

intervista di Giuliano Bindoni

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