Foto: Ufficio Stampa SAB Volley

Eraldo Buonavita e l’esperienza in Tunisia: lavoro, cultura e mentalità

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Di Redazione

Torna in Italia per qualche giorno il tecnico novarese Eraldo Buonavita, che nella stagione 1998/99 vinse il “Premio Luigi Razzoli quale Miglior Allenatore della Serie A1“. Allenatore del club tunisino di Cartagine, sarà nella penisola, per un “collegiale” per preparare al meglio la Coppa D’Africa, come riportato dalla “Prealpina” nell’edizione odierna.

Miglior ritorno a casa non poteva esserci per Eraldo Buonavita, sbarcato due giorni fa a Varese col suo Club Feminin de Carthage. Il tecnico originario di Borgomanero che nella stagione 1998/99 ha guidato Busto Arsizio alla promozione in A1 è, dallo scorso luglio, alla guida della formazione che da sei anni domina il campionato femminile tunisino. In vista dell’importantissimo impegno con la Coppa d’Africa, Buonavita ha organizzato uno stage di una settimana proprio a Varese dove – tra amichevoli e allenamenti congiunti – punta a preparare nel migliore dei modi l’evento che si svolgerà dal 14 al 26 marzo.

«L’obiettivo è quello di arrivare pronti a Il Cairo – conferma il coach ex Busto e Legnano -. Abbiamo stilato un calendario di partite con squadre di livello superiore al nostro e a quello del campionato tunisino. In Coppa affronteremo ad esempio un team egiziano che ha un’opposta che attacca forte da posto 1 e in questi giorni potremo misurarci con una situazione del genere».

La possibilità di aggiungere al suo curriculum la Coppa d’Africa stuzzica non poco il coach che è tra i fondatori della Scuoladelvolley, pronto a non lasciare nulla di intentato col suo Carthage. «Le prime partite del girone saranno semplici e le sfrutteremo come rodaggio per abituarci anche al clima che si preannuncia particolarmente caldo. L’auspicio è quello di arrivarci in buone condizioni fisiche recuperando due o tre nostri elementi ora non al top».

Dopo sei mesi trascorsi a Cartagine – ricco sobborgo a 16 chilometri da Tunisi dove vive in una casa con vista mare – Buonavita traccia un primo bilancio di questa sua avventura. «Sto imparando ad essere più paziente – racconta ridendo il coach che solo dopo la Coppa d’Africa deciderà se prolungare il contratto col club tunisino -. Occorre fare molta attenzione al modo di porsi nei confronti delle ragazze, il rimprovero non è così ben accettato. È una questione di cultura, si fa fatica ad imporre l’autorità che dovrebbe avere un tecnico; ogni osservazione diventa occasione di discussione mentre in allenamento si dovrebbe solo lavorare e rinviare a dopo i confronti. Nel mio piccolo sto provando a contribuire ad un cambio di mentalità, necessario per dare una impostazione più professionale al club. Ci vuole impegno, a partire dalle piccole cose: come ad esempio la puntualità che per le giocatrici tunisine non è una cosa così scontata».

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