Foto Alessio Marchi/Trentino Rosa

Eleonora Furlan: “A Trento ho trovato equilibrio e fiducia”

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Di Alessandro Garotta

I giovani, per definizione, non sanno e non vogliono aspettare. Credono che la vita sia un flusso che non abbandonerà mai il presente e che quindi vada ottenuto tutto e subito. Il rischio concreto di questa forma mentis è quello di bruciare se stessi e i propri obiettivi. Infatti, il filo che permette di separare il “farò così” dal “poteva andare così” è sottile e lo si realizza solo con il passare del tempo. E la pallavolo non fa eccezione in questo discorso. 

Qualche giocatrice ha però compreso che bisogna allontanarsi da questa tendenza e sposare il concetto di “tappa”. Come Eleonora Furlan, che di gavetta ne ha fatta parecchia nella sua carriera: San Donà, Conegliano, Rovigo, Legnano e Marsala, prima di diventare un elemento cardine della Delta Despar Trentino nelle ultime tre stagioni. E adesso che finalmente è protagonista anche in Serie A1, la centrale veneta – classe 1995 – non ha intenzione di fermarsi. Ecco la sua intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS.

Ci racconti chi è Eleonora Furlan e cosa rappresenta per lei la pallavolo. 

Sono una centrale della Delta Despar Trentino, originaria di Ponte di Piave in provincia di Treviso. Lo sport è sempre stato molto importante nella mia vita, tanto che ho scelto Scienze Motorie come percorso universitario: dopo aver conseguito la laurea triennale a marzo, ora sto proseguendo con la magistrale. Pratico la pallavolo da quando avevo 8 anni: è nato tutto come un gioco, ma ben presto è diventata una grande passione e da qualche tempo è a tutti gli effetti il mio lavoro. Il volley è qualcosa di davvero speciale perché mi stimola a superare i miei limiti e a dare sempre il massimo per raggiungere i traguardi prefissati“. 

C’è una centrale a cui si ispira? 

Nessuna in particolare. Da sempre studio le più forti e cerco di prendere il meglio da ciascuna di loro, adattando gesti tecnici e tattici al mio modo di giocare“.

Foto Alessio Marchi/Trentino Rosa

Nella sua carriera ha giocato diverse stagioni in Serie A2. Quanto è stata importante per lei questa gavetta? 

A parte una parentesi con l’Imoco Conegliano dopo le giovanili, ho maturato esperienze principalmente in A2: alcune sono state molto belle, altre meno, ma in generale mi hanno aiutato a crescere sia come atleta che come persona. Ho avuto modo di relazionarmi con tanti tipi di giocatrici, staff e dirigenti e ‘mettere alla prova’ il mio carattere timido e introverso“.

Questa è la sua terza stagione a Trento. Come descriverebbe questa esperienza?  

A Trento ho trovato l’equilibrio e la fiducia di cui avevo bisogno per riuscire a rendere al meglio, soprattutto dopo un’esperienza non proprio positiva (a Marsala, n.d.r.). Questo è sicuramente merito della società, che ha un’ottima organizzazione, e dello staff tecnico, capace di aiutare le giocatrici a lavorare con serenità sulla propria crescita. Inoltre, sono arrivati risultati importanti a livello di squadra: due anni fa abbiamo sfiorato la promozione, poi abbiamo vinto la Coppa Italia di A2 e ora stiamo facendo molto bene in A1“. 

Una partenza super per voi quest’anno…

Sono soddisfatta di quello che abbiamo fatto finora, ma devo dire che nessuno si aspettava di partire così forte. La nostra chiave è l’entusiasmo, che ci ha permesso di approcciare la nuova categoria con lo spirito di chi non ha nulla da perdere“.

 

Foto Alessio Marchi/Trentino Rosa

Ha dimostrato di essere una centrale completa, brava sia a muro sia in attacco. Qual è il segreto del suo buon rendimento e in cosa pensa di dover migliorare? 

Credo che un buon rendimento nasca soprattutto dalla testa e dalla gestione di emozioni, concentrazione, energie fisiche e mentali. Ovviamente poi è importante anche il lavoro in palestra. Da quando sono arrivata a Trento credo di essere migliorata molto in attacco, pur sapendo di avere diversi margini di crescita. In generale, però, mi reputo una centrale da muro: è il fondamentale che preferisco e non mi stanco mai di fare“. 

Quali sono gli obiettivi della Delta Despar Trentino per il prosieguo della stagione? 

Vogliamo continuare a crescere e dimostrare che possiamo fare bene anche in Serie A1, senza perdere di vista il nostro obiettivo principale: la salvezza“.

Come state vivendo questo periodo di emergenza sanitaria? Com’è giocare a porte chiuse? 

Ormai ci siamo abituate, ma sicuramente non è bello perché il pubblico è parte integrante dell’atmosfera della partita e può trasmettere emozioni importanti a noi giocatrici. Comunque mi reputo fortunata ad avere la possibilità di andare ogni giorno in palestra a fare quello che mi piace, ovviamente con tutte le precauzioni necessarie. Nonostante una situazione complicata e i rinvii di tante partite, spero che si possa portare a termine la stagione“.

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