Donato Palano: "Non intendiamo ripetere l’errore di quest’anno, dobbiamo avere 7 titolari"

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Di Redazione

La matricola altoatesina AVS Mosca Bruno, che prima dello stop era ad un passo dall’aritmetico ritorno in serie B, sarà nuovamente ai nastri di partenza al campionato di Serie A3 e l’Alto Adige ha intervistato il suo coach Donato Palano che esordisce così: “LAVS ha diritto di partecipare alla prossima A3, visto la decisione della Federazione e quindi è come se questa stagione non si fosse mai giocata».

Come vede il futuro? «Alcune società hanno palesato problemi importanti a causa di questa crisi e potrebbero avere difficoltà. Proprio per questo motivo non mi sorprenderebbe se ci fosse una rivoluzione nella stesura dei prossimi campionati, con un nuovo format» .

Analizzando stagione, il vostro primo anno in A3 non è stato molto fortunato. «Ci siamo confrontati con realtà molto strutturate sia dal punto di vista tecnico che societario. Noi, a livello societario, siamo cresciuti tanto, ma – mentre gli altri club avevano già un’organizzazione – noi ce la siamo costruita. Nonostante la classifica, in campo non si è visto un gap importante con le altre squadre, ma è mancato qualcosina per lottare fino all’ultimo» .

Alcuni innesti non sono sembrati azzeccati. «Alcune scelte che pensavamo fossero vincenti alla fine non sono state adeguate. Nelle ultime partite, quando ci siamo rinchiusi in noi stessi, utilizzando quasi interamente la squadra che tanto bene aveva fatto in B l’anno prima, le cose sono andate meglio. L’esperienza di quest’anno ci insegna come sia fondamentale avere una struttura societaria importante ed essere fortunati nelle scelte. Serve un giocatore importante che nel momento decisivo sappia risolvere la situazione e togliere le castagne dal fuoco e quest’anno non lo abbiamo avuto. Spesso siamo stati inconcludenti e ci siamo sciolti nel finale, come contro la capolista Porto Viro, che ci ha rimontato e battuto al tie-break dopo che avremmo potuto chiuderla, o contro Trento, con cui stavamo dominando e alla fine abbiamo perso. È mancata quella convinzione che l’anno scorsoci aveva permesso di realizzare la striscia di nove o dieci risultati utili di fila. Nello sport, l’aspetto psicologico è fondamentale».

Quale sarà il futuro dell’AVS? «La società si sta già muovendo, ma è ancora prematuro sbilanciarsi. Non intendiamo ripetere terrore di quest’anno. Abbiamo formato, anche secondo la mia filosofia, una squadra di 12 titolari, cercando di avere un sano agonismo in palestra e in allenamento, invece abbiamo avuto delle spaccature. I nostri avversari, invece, avevano solo 7 titolari. Questa non è la mia filosofia, ma forse devo adattarmi anche io».

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