Domenica a Verona la partita numero 1000 nella storia dell’Itas Trentino

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
Foto Trentino Volley
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Archiviata la Final Four di Del Monte Supercoppa a Biella, l’Itas Trentino è già pronta per voltare pagina e concentrarsi sul prossimo appuntamento, in programma domenica 5 novembre alle 19.30 sul campo della Rana Verona. La partita, valida per la terza giornata di andata di Superlega, avrà una particolare rilevanza statistica per Trentino Volley: in quell’occasione la società gialloblù taglierà il nastro delle 1000 partite ufficiali nella propria ultraventennale storia, riferite alla compagine maschile (quella femminile ne ha sin qui giocate 39). Per preparare l’appuntamento, la squadra ha ripreso ad allenarsi già mercoledì pomeriggio e oggi svolgerà una doppia sessione divisa in gruppi.

Trentino Volley ha vinto 693 delle 999 gare già disputate dalla squadra maschile: 361 fra le mura amiche della ilT quotidiano Arena (già PalaTrento e BLM Group Arena), 332 in trasferta. Il risultato più frequentemente ottenuto è stato il successo per 3-0, conseguito in ben 362 occasioni. Il ko rimediato più spesso è invece stato quello con il punteggio di 1-3 (118 volte); il punteggio verificatosi meno volte è la sconfitta in tre set (89). In totale Trentino Volley ha giocato 573 partite di regular season di SuperLega (già Serie A1), 146 gare dei playoff scudetto, 2 match dei playoff 5° posto, 20 incontri di Supercoppa Italiana, 49 di Coppa Italia, mentre in 209 casi si è misurata in una competizione internazionale (46 volte nel Mondiale per Club, 123 in Champions League, 3 in Top Teams Cup, 37 in Coppa CEV).

Il giocatore che ha totalizzato più presenze è Matey Kaziyski (che è sceso i in campo il 43% delle volte – 433 su 999), a cui spettano anche i primati di punti realizzati (6.066 punti) e del numero di partite con la fascia di capitano (306). L’allenatore che ha diretto dalla panchina maggiormente la squadra è Radostin Stoytchev (389 presenze con 319 vittorie), che curiosamente sarà dall’altra parte della rete domenica. L’avversaria sfidata sottorete in maniera più assidua è la Lube (95 precedenti già alle spalle). Curiosamente l’Itas Trentino disputò la sua partita numero 1 della sua storia proprio in trasferta, a Parma, guidata in panchina da Bruno Bagnoli, che ora è il direttore tecnico del Settore Giovanile di Verona.

Queste le partite “centenarie” della storia di Trentino Volley:
– Maxicono Parma-Itas Gruppo Diatec Trentino 3-0 (15 ottobre 2000)
100° – Adriavolley Trieste-Itas Trentino 0-3 (21 dicembre 2003)
200° – Lube Banca Marche Macerata-Itas Diatec Trentino 3-2 (8 ottobre 2006)
300° – Itas Diatec Trentino-Tonno Callipo Vibo Valentia 3-2 (9 aprile 2009)
400° – Andreoli Latina-Itas Diatec Trentino 0-3 (27 febbraio 2011)
500° – Trentino Diatec-Dinamo Mosca 3-0 (23 gennaio 2013)
600° – Copra Piacenza-Energy T.I. Diatec Trentino 0-3 (4 aprile 2015)
700° – Lpr Piacenza-Trentino Diatec 0-3 (1 marzo 2017)
800° – Itas Trentino-Kioene Padova 3-0 (23 febbraio 2019)
900° – Itas Trentino-Vero Volley Monza 3-1 (14 novembre 2023)

(fonte: Comunicato stampa)

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Perugia, Lorenzetti guarda al futuro: “L’obiettivo? Andare a caccia di 5 finali!”

Superlega Maschile

La Sir Susa Vim Perugia archivia una stagione in cui il livello è stato altissimo, sotto tutti i punti di vista, e si proietta verso il futuro con le ambizioni che hanno da sempre contraddistinto il club, nella consapevolezza che sarà un’annata in cui ci sono ben 5 trofei per i quali competere.

A tracciare il bilancio e le prospettive per la prossima stagione è stato coach Angelo Lorenzetti nel corso della conferenza che ha chiuso il ciclo di incontri con la stampa di quest’anno. Il tecnico bianconero ha voluto cominciare la conferenza ringraziando i giornalisti per il rapporto di fiducia e collaborazione che c’è stato nel corso dell’intero anno, per poi passare all’analisi della stagione. 

"Quest’anno – e voglio approfittare di questo appuntamento finale per farlo -  volevo ringraziarvi perché è stato un anno in cui il livello di attenzione, di cura, di rispetto reciproco in palestra è stato altissimo, la conoscenza reciproca dell’anno precedente ha inciso e questo ci ha consentito di stare più attaccati alla classifica, ma soprattutto nei numeri, di giocare un po’ meglio dell’anno prima".

"Lo scorso anno noi avevamo un’eccellenza per il cambiopalla, un’eccellenza per la fase break, quest’anno le due fasi sono state molto più equilibrate e per il modo in cui hanno lavorato i ragazzi non posso che essere grato perché è stato un divertimento quotidiano lavorare con loro. Dopodiché questo lavoro e questo miglioramento che c’è stato nei numeri ha portato a raccogliere meno dell’anno prima, e questo è stato fonte (in quei momenti lì) di analisi profonda".

Il riferimento è stato alle due semifinali non centrate, quella di Coppa Italia e quella di campionato con Civitanova: "sono state due semifinali molto diverse; sulla prima non ho un rammarico grandissimo, perchè dopo la partita di Trento è stato tutto molto veloce e c’è stato un po’ di “scombussolamento”, per il calendario che avevamo avuto e poi per l’infortunio di Oleh. L’analisi dopo la Coppa Italia comunque ci ha garantito un riflettere sul nostro tipo di gioco, che comunque aveva dato dei segnali per cui dovevamo 'rimettere a posto' soprattutto il cambiopalla".

"Al contrario dell’anno prima, quest’anno dall’inizio eravamo meno competitivi sul cambiopalla diretto e molto nel cambiopalla indiretto, ma quando arrivi ai momenti cruciali delle manifestazioni il cambiopalla diretto conta. Quel momento lì ci ha dato modo di cambiare il nostro gioco, soprattutto su questo aspetto e questo ha fatto sì che il percorso che abbiamo fatto in campionato fino alla semifinale sia stato un percorso netto, con numeri buoni e con il gioco che volevamo fare. La semifinale con Civitanova invece è un rammarico grande, perché è successo tutto in una settimana, dietro secondo me non ci sta solo la palla. Tuttavia quello “schiaffone” e il modo in cui i ragazzi lo hanno gestito, secondo me è stato uno dei motivi per cui la Champions è arrivata qua".

Secondo Lorenzetti la squadra in Polonia è riuscita a fare un salto di qualità importante, grazie anche ad una riflessione personale e individuale che ha portato il gruppo a lavorare bene in palestra: "Abbiamo giocato “CON” l’evento, tanto è che non ci siamo accorti neanche di quanto casino ci fosse al palazzetto di Łódź e questo è stato un grande salto di qualità! Giocare con l’evento è una cosa molto importante perché significa stare nell’evento e farsi trascinare da esso. Il salto di qualità va fatto nella gestione delle emozioni e nel sapere esattamente cosa ognuno di noi voleva diventare, non cosa doveva difendere".

Ora la Sir, campione d’Europa, si accinge a vivere una nuova grande stagione da protagonista, con la consapevolezza di aver conquistato quest’anno, un trofeo che mancava e che era un grande obiettivo di questa società. Si riparte senza essere mai sazi, ma con le medesime ambizioni e con quella giusta pressione che è un tratto imprescindibile dei grandi club: "Nello sport si guarda avanti. La pressione è una componente importante, guai se noi non avessimo la pressione di “andare a caccia di 5 finali” il prossimo anno! Spero che non si diventi mentalmente più liberi perché abbiamo vinto, ma lo si diventi perché è bello andare a vincere".

In vista della prossima stagione il tecnico è estremamente positivo e lo comunica alla stampa sottolineando che "non c’è giorno in cui non vedo l’ora che arrivano in palestra il pomeriggio! Per il prossimo anno l’ossatura resterà quella. Quando si ripartirà, ci sarà da riprendere un percorso e soprattutto poi ci sarà da guardare fuori perché il prossimo anno giocheremo in Italia dove Trento darà valore a quando ha fatto quest’anno e allo scudetto conquistato, ci sarà poi da fare attenzione a Verona perché ha fatto della potenza uno dei suoi punti di forza".

"Nel percorso in Europa la Champions sarà diversa dal prossimo anno in termini di qualità perché quest’anno comincia a diventare, in attesa poi anche dell’entrata delle russe, una Champions ancora più difficile, perché le squadre polacche sono diventate ancora più forti e perché le società turche hanno formato delle squadre molto competitive e quindi dovremo impostarla in maniera diversa già dalla fase a gironi. Il prossimo anno abbiamo 5 manifestazioni e l’obiettivo sarà quello di andare a caccia di 5 finali!".

(fonte: Sir Susa Vim Perugia)