Diego Mosna, patron della Trentino Volley tira le somme dopo una stagione “da incorniciare”

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Di Redazione

Chiusa la stagione, la Trentino Volley è pronta per il “rompete le righe”. Patron Diego Mosna, intervistato dal quotidiano “Trentino“, traccia un bilancio più che positivo di questa annata sportiva.

Il “day after” è sintetizzabile in un concetto Yin e Yang: da un lato c’è la delusione, ovvia, per non essere riusciti a portare la serie di semifinale a gara 5, dall’altro la certezza che, nonostante l’amaro epilogo, la stagione sia da voto altissimo. La pianificazione del futuro inizierà tra qualche giorno, anche se il plenipotenziario di via Trener è al lavoro, sotto traccia, da settimane per costruire l’Itas “che verrà”. Con una certezza: l’uscita in semifinale contro Civitanova non deve far passare in secondo piano quanto di buono fatto nei mesi scorsi. Parola del presidente Diego Mosna.

«Il voto alla stagione? – commenta il numero uno gialloblù -. Nove più. Certo, siamo dispiaciuti di aver abbandonato la corsa scudetto e non essere riusciti ad allungare la serie, ma bisogna essere obiettivi: la squadra ha dato tutto e siamo usciti contro una formazione più attrezzata, che è la grande favorita per lo scudetto e ha tutte le carte in regola anche per conquistare la Champions League. Chiudiamo l’annata con due titoli internazionali, il Mondiale per Club e la Coppa Cev, trofeo quest’ultimo che non avevamo mai vinto, e dopo aver raggiunto il secondo posto in regular season: non essere più che soddisfatti sarebbe assurdo».

C’è poi un ulteriore trofeo che, secondo il presidente, Trentino Volley meriterebbe: il premio di squadra che meglio ha operato sul mercato estivo. «Rispetto al budget a nostra disposizione – spiega – credo che la nostra società potrebbe tranquillamente ottenere tale riconoscimento. Intendiamoci: non è che spendiamo due euro, ma rispetto a Perugia e Civitanova e in considerazione di quanto offre il mercato, ritengo non fosse possibile operare in modo migliore. Abbiamo costruito una squadra che ha reso oltre le aspettative».

Che Civitanova sia squadra più attrezzata (e con un roster “lungo lungo”: alzi la mano chi non farebbe giocare Kovar e Stankovic?) è un dato di fatto, ma non si poteva arrivare alla serie di semifinale con qualche energia in più? In poche parole, non si potevano dosare meglio le forze dei “titolarissimi” – vedi Russell e Kovacevic – nel corso degli ultimi mesi? «Sinceramente – prosegue Mosnafatico ad individuare momenti in cui i titolari avrebbero potuto riposare completamente. Mi spiego: non credo che saltare una partita ogni tanto possa fare la differenza. E poi, a parte pochissime occasioni, ditemi: quando abbiamo potuto permetterci di esprimerci al di sotto del nostro massimo? Mai».

E, adesso, tutta la Trento pallavolistica dovrà tifare per Perugia e Lollo Bernardi: domenica andrà in scena gara 5 della semifinale tra gli umbri e Modena e, in caso di qualificazione alla finale degli emiliani, l’Itas si ritroverebbe fuori dalla prossima Champions. «Ovviamente speriamo vinca Perugia – conclude Diego Mosnaperché, per quello che abbiamo fatto, ci meritiamo di partecipare alla Champions League 2019 – 2020. Sarebbe anacronistico che una squadra che ha chiuso al secondo posto la regular season, si è laureata campione del mondo e ha conquistato la Coppa Cev non possa partecipare alla massima competizione europea».

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Perugia, Lorenzetti guarda al futuro: “L’obiettivo? Andare a caccia di 5 finali!”

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La Sir Susa Vim Perugia archivia una stagione in cui il livello è stato altissimo, sotto tutti i punti di vista, e si proietta verso il futuro con le ambizioni che hanno da sempre contraddistinto il club, nella consapevolezza che sarà un’annata in cui ci sono ben 5 trofei per i quali competere.

A tracciare il bilancio e le prospettive per la prossima stagione è stato coach Angelo Lorenzetti nel corso della conferenza che ha chiuso il ciclo di incontri con la stampa di quest’anno. Il tecnico bianconero ha voluto cominciare la conferenza ringraziando i giornalisti per il rapporto di fiducia e collaborazione che c’è stato nel corso dell’intero anno, per poi passare all’analisi della stagione. 

"Quest’anno – e voglio approfittare di questo appuntamento finale per farlo -  volevo ringraziarvi perché è stato un anno in cui il livello di attenzione, di cura, di rispetto reciproco in palestra è stato altissimo, la conoscenza reciproca dell’anno precedente ha inciso e questo ci ha consentito di stare più attaccati alla classifica, ma soprattutto nei numeri, di giocare un po’ meglio dell’anno prima".

"Lo scorso anno noi avevamo un’eccellenza per il cambiopalla, un’eccellenza per la fase break, quest’anno le due fasi sono state molto più equilibrate e per il modo in cui hanno lavorato i ragazzi non posso che essere grato perché è stato un divertimento quotidiano lavorare con loro. Dopodiché questo lavoro e questo miglioramento che c’è stato nei numeri ha portato a raccogliere meno dell’anno prima, e questo è stato fonte (in quei momenti lì) di analisi profonda".

Il riferimento è stato alle due semifinali non centrate, quella di Coppa Italia e quella di campionato con Civitanova: "sono state due semifinali molto diverse; sulla prima non ho un rammarico grandissimo, perchè dopo la partita di Trento è stato tutto molto veloce e c’è stato un po’ di “scombussolamento”, per il calendario che avevamo avuto e poi per l’infortunio di Oleh. L’analisi dopo la Coppa Italia comunque ci ha garantito un riflettere sul nostro tipo di gioco, che comunque aveva dato dei segnali per cui dovevamo 'rimettere a posto' soprattutto il cambiopalla".

"Al contrario dell’anno prima, quest’anno dall’inizio eravamo meno competitivi sul cambiopalla diretto e molto nel cambiopalla indiretto, ma quando arrivi ai momenti cruciali delle manifestazioni il cambiopalla diretto conta. Quel momento lì ci ha dato modo di cambiare il nostro gioco, soprattutto su questo aspetto e questo ha fatto sì che il percorso che abbiamo fatto in campionato fino alla semifinale sia stato un percorso netto, con numeri buoni e con il gioco che volevamo fare. La semifinale con Civitanova invece è un rammarico grande, perché è successo tutto in una settimana, dietro secondo me non ci sta solo la palla. Tuttavia quello “schiaffone” e il modo in cui i ragazzi lo hanno gestito, secondo me è stato uno dei motivi per cui la Champions è arrivata qua".

Secondo Lorenzetti la squadra in Polonia è riuscita a fare un salto di qualità importante, grazie anche ad una riflessione personale e individuale che ha portato il gruppo a lavorare bene in palestra: "Abbiamo giocato “CON” l’evento, tanto è che non ci siamo accorti neanche di quanto casino ci fosse al palazzetto di Łódź e questo è stato un grande salto di qualità! Giocare con l’evento è una cosa molto importante perché significa stare nell’evento e farsi trascinare da esso. Il salto di qualità va fatto nella gestione delle emozioni e nel sapere esattamente cosa ognuno di noi voleva diventare, non cosa doveva difendere".

Ora la Sir, campione d’Europa, si accinge a vivere una nuova grande stagione da protagonista, con la consapevolezza di aver conquistato quest’anno, un trofeo che mancava e che era un grande obiettivo di questa società. Si riparte senza essere mai sazi, ma con le medesime ambizioni e con quella giusta pressione che è un tratto imprescindibile dei grandi club: "Nello sport si guarda avanti. La pressione è una componente importante, guai se noi non avessimo la pressione di “andare a caccia di 5 finali” il prossimo anno! Spero che non si diventi mentalmente più liberi perché abbiamo vinto, ma lo si diventi perché è bello andare a vincere".

In vista della prossima stagione il tecnico è estremamente positivo e lo comunica alla stampa sottolineando che "non c’è giorno in cui non vedo l’ora che arrivano in palestra il pomeriggio! Per il prossimo anno l’ossatura resterà quella. Quando si ripartirà, ci sarà da riprendere un percorso e soprattutto poi ci sarà da guardare fuori perché il prossimo anno giocheremo in Italia dove Trento darà valore a quando ha fatto quest’anno e allo scudetto conquistato, ci sarà poi da fare attenzione a Verona perché ha fatto della potenza uno dei suoi punti di forza".

"Nel percorso in Europa la Champions sarà diversa dal prossimo anno in termini di qualità perché quest’anno comincia a diventare, in attesa poi anche dell’entrata delle russe, una Champions ancora più difficile, perché le squadre polacche sono diventate ancora più forti e perché le società turche hanno formato delle squadre molto competitive e quindi dovremo impostarla in maniera diversa già dalla fase a gironi. Il prossimo anno abbiamo 5 manifestazioni e l’obiettivo sarà quello di andare a caccia di 5 finali!".

(fonte: Sir Susa Vim Perugia)