Del Monte® Boy League: Finale a otto a Castelnovo ne’ Monti dal 13 al 15 aprile

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Di Redazione

L’edizione n. 23 della “Coppa Enrico Bazan” quest’anno avrà una nuova casa. Per la prima volta la Del Monte®Boy League si disputerà a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia.
La Finale a otto squadre, organizzata dalla Lega Pallavolo Serie A in collaborazione con Appennino Volley Team, Comune di Castelnovo ne’ Monti e Volley Tricolore Reggio Emilia, inizierà venerdì 13 aprile e terminerà domenica 15 con l’assegnazione del trofeo.
Enrico Bini, Sindaco di Castelnovo Ne’ Monti insieme a Silvio Bertucci, Assessore allo Sport, esprimono la propria soddisfazione: “Castelnovo ne’ Monti un paese per lo sport è lo slogan che da anni contraddistingue il nostro comune per l’attenzione particolare che abbiamo verso la pratica sportiva grazie alle strutture a disposizione, alle diverse discipline e alle tante società sportive che animano il territorio durante tutto l’anno attraverso eventi sportivi di richiamo sempre più importanti. Lo sport è un bel modo per educare i nostri bimbi e ragazzi a stare insieme e ad imparare ad affrontare le sfide della vita cercando di rispettare l’altro, le regole e migliorarsi sempre. Dopo la scuola rimane l’occasione più importante per crescere e diventare veri cittadini di domani. È all’interno di tutto ciò che siamo molto contenti di poter ospitare per la prima volta a Castelnovo ne’ Monti un evento nazionale per noi così importante come la Final Eight Boy League di pallavolo maschile dal 13-15 aprile. Vorremmo considerarlo come la tappa, fin qui più bella, di un cammino che da anni vede le nostre società sportive e i tanti volontari prodigarsi per far vivere la pallavolo ai giovani, ma anche un punto di partenza per favorire la diffusione maggiore di tale sport inserendo nel tempo anche pratica maschile di tale attività”.
Il titolo nella scorsa stagione è stato conquistato alla prima partecipazione dalla Evvai.com Progetto Azzurra Alessano, grazie al 2-0 inflitto alla Sol Lucernari Montecchio Maggiore. Un autentico exploit quello del consorzio pugliese che riuniva più realtà pallavolistiche del territorio: secondi nel proprio raggruppamento dietro alla Diatec Trentino, i neo campioni hanno eliminato la Cucine Lube Civitanova per 2-0 in Semifinale, con i marchigiani terzi anche in questa edizione dopo aver sconfitto Trento nella finalina. Quinti i campioni uscenti di Bunge CMC Romagna Involley dopo il successo al tie break con Gi Group Monza. Settima la Emma Villas Siena, capace di far suo in due set il derby con la Kemas Lamipel Santa Croce.
ALBO D’ORO
1996 Las Daytona Modena
1997 Cassa di Risparmio Ravenna
1998 Alpitour Traco Cuneo
1999 TNT Alpitour Cuneo
2000 Sisley Treviso
2001 Conad Forlì
2002 Esse-Ti Carilo Loreto
2003 Albero del Volley V3 Parma
2004 Lube Banca Marche Macerata
2005 Samia Schio
2006 Scuola di Pallavolo Anderlini Cimone Modena
2007 Lube Banca Marche Macerata
2008 Sisley Treviso
2009 Sisley Treviso
2010 Itas Diatec Trentino
2011 Sisley Treviso
2012 Volley Segrate 1978
2013 Cucine Lube Banca Marche Macerata
2014 Materdominivolley.it Castellana Grotte
2015 Kioene Padova
2016 CMC Romagna
2017 Evvai.com Progetto Azzurra Alessano
Del Monte® Junior League
Date e formula del Torneo Under 19
Si disputerà dal 24 al 27 maggio la Finale a 8 della Del Monte® Junior League, “Trofeo Massimo Serenelli”, in sede ancora da definirsi. Sarà riservato agli Under 19 (limiti di età per atleti nati dal 1999 al 2001), con l’aggiunta di 4 fuori quota (1998) nell’intero Torneo, di cui due soli iscritti a referto in ogni gara.
Saranno 11 le partecipanti. Le prime 5 in graduatoria, Cucine Lube Civitanova, Materdominivolley.it Castellana Grotte, Diatec Trentino, Calzedonia Verona e Kioene Padova, sono ammesse già di diritto alla Finale. Le altre 6 formazioni spareggeranno in gare di andata e ritorno: Volley Potentino – Sir Safety Perugia, Lupi Santa Croce – Olimpia Bergamo, Marconi Spoleto – Polisportiva Tuscania. Le tre vincenti gli spareggi raggiungeranno le 5 teste di serie  alla Final Eight.

 

(Fonte: comunicato stampa)

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Capitan Beretta si sposa: l’addio al celibato (da orsi), i cinque testimoni e… Monza

Sale in Zucca

Come se fossi un mitologico Lello Arena in uno sketch televisivo creato assieme a Troisi, intento a strillare al mondo la parola annunciazione, annunciazione, vi indico una data, ovvero quella del 20 giugno 2025. Vi indico addirittura una location, che è Mapello, territorio a me ignoto posizionato per quel che so tra Bergamo e Monza. Voglio essere buono e dirvi anche che i testimoni saranno non uno, ma cinque, un po’ all’americana, un po’ laddove il damigellato è la nuova frontiera pallavolistica con la quale organizzare i nuovi matrimoni. Perché se sei Thomas Beretta, ossia uno dei (sempre un mio umilissimo parere) migliori capitani della Superlega dell’ultima decade, di gente che ti vuol bene ne collezioni stagione dopo stagione, e quindi scegliere una sola persona che ti accompagni in uno dei giorni più importanti della tua vita, appare una scelta insormontabile. Nel caso di Thomas, e soprattutto di chi ha memoria, la scelta è ricaduta su mitologici personaggi della pallavolo lombarda, alcuni noti alle cronache nazionali, altri noti più a chi in questo universo lo conosce come una grande famiglia Berettiana, che con Sara Loda, perfetto esempio di pallavolista adorata all’unanimità, convolerà a nozze tra qualche giorno.

“Saremo circa duecento persone, ed è normale perché entrambi tenevamo ad invitare tutte le persone che con noi hanno fatto parte di questo percorso pallavolistico. I miei testimoni saranno Simone Anzani, Andrea Moro, William Taliento, Massimo Santin, che sono i compagni e gli amici della pallavolo che mi hanno accompagnato sin da giovane e Camillo, mio fratello”.

Sua moglie ha organizzato un addio al nubilato olimpionico. Del suo addio al celibato, ovviamente, non vi è traccia.

“(ride n.d.r) Chi mi conosce sa che non sono uno che ha un grandissimo rapporto con i social, quindi ho solo pensato a godermi i quattro giorni ad Ibiza che ho trascorso con gli amici di sempre. Quindi non racconterò nulla, anche perché i miei amici sono più orsi di me da questo punto di vista. Dico solo che è stato divertente!”.

foto Instagram @alessiaorro8

Beretta e Loda. Accomunati da un enorme sentimento reciproco e da un grande amore per il volley. Supererete le distanze?

“Dovremo almeno per l’anno prossimo perché Sara resterà a Houston dove ha giocato quest’anno nella nuova Lega americana. Si è trovata molto bene, aveva un biennale ed è giusto che prosegua negli Stati Uniti perché è un’ottima opportunità per lei”.

Lei ha appena firmato il suo tredicesimo contratto con il Vero Volley. Beretta è il Francesco Totti della pallavolo?

“Fare parte del Consorzio racchiude un po’ la storia della mia carriera. In serie A, il prossimo anno sarà la mia diciassettesima stagione e questa è la mia undicesima stagione consecutiva qui. Ero qui quando il nome del club era Che Banca! Milano, quando tutto questo è nato. Per me vestire questa maglia e fare parte del futuro di questa squadra è molto importante”.

Non giriamoci attorno, arriva da una stagione molto complicata. Mi prendo io la responsabilità di dire una cosa. Senza un capitano come lei, quest’anno non credo ce l’avreste fatta.

“Io non so se questa cosa sia vera, ma di queste parole le sono grato. Ho cercato di portare avanti la stagione da capitano, facendo capire che il segreto per ottenere delle cose era lavorare, pensando a tutto con senso del dovere, spirito di sacrificio e dimostrando quanto fosse importante giocare, vincere e pensare solo al proprio lavoro e non al contorno di questo ambiente”.

Entrare nelle dinamiche interne ad uno spogliatoio ho sempre trovato fosse dannoso, nonostante tutti sappiamo di ciò di cui si parla. Mi dica almeno cosa ci ha messo in più.

“Ho pensato a staccare tutti quanti dai problemi che avevamo e con cui dovevamo fare i conti tutta la settimana e a far capire loro che dovevamo fare solo i giocatori, ovvero ciò per cui abbiamo tutti firmato qui a Monza. Nelle ultime due o tre settimane ho visto una pallavolo allenata e giocata di alto livello. Siamo riusciti a reggere soprattutto al fotofinish e l’obiettivo salvezza è diventata una realtà”.

Da cosa si riparte?

“La squadra che sta costruendo Monza mi piace, quindi sono molto positivo. Sono certo che ci si possa divertire. Dopo un’annata così difficile e complicata, tutti noi dobbiamo capire che non possiamo solo sopravvivere in una Superlega che cresce anno dopo anno. Dobbiamo vivere e affrontare ogni giorno in palestra come se fosse l’ultimo”.

È possibile ricreare la magia di due anni fa, quando trovò Monza strabordante di spettatori e la finale scudetto da giocare?

“Ci proveremo, anche se è troppo presto parlarne”.

Il suo percorso è stato uno dei più belli a cui abbia assistito, anche perché io so chi era il ragazzo che mi sono trovato di fronte nel 2011, quasi quindici anni. Cosa è cambiato?

“Ero più spensierato, di certi pensieri che ora faccio da capitano me ne accorgevo di meno. Ero anche più vulnerabile, tanto che molto di ciò che mi è capitato pensavo fosse irrecuperabile. Poi la vita ti pone di fronte ad una crescita che inevitabilmente devi fare se vuoi assumerti delle responsabilità”.

foto Legavolley

Lei è diventato il simbolo di Monza. Quest’anno le dico di più, con l’addio di Matteo Piano alla pallavolo giocata, credo che lei diventerà il simbolo della pallavolo lombarda, che considero un movimento a parte.

“Non ho pensato a questa cosa, ma è una responsabilità e non mi sento ancora di essere qualcosa di simbolico. Con Teo ho un ottimo rapporto e grazie a Louati nell’ultimo anno porto il ricordo di belle cene, l’ultima delle quali è avvenuta subito dopo la sua partita giocata a Modena. Credo che lui abbia dato per la pallavolo e ha dimostrato grande affetto a tutto l’ambiente, ricevendone altrettanto”.

La maglia ritirata, il palazzetto in piedi. Siete coetanei e siete cresciuti negli stessi anni e nello stesso ruolo. Mi dica che non l'ha sfiorata il pensiero di quando toccherai a lei.

“(ride n.d.r.) No, ma scherza. Chissà se per me ci sarà una cosa del genere, magari non sono nemmeno pronto a viverla. Lui su queste cose è molto più empatico di me. Io poi voglio ancora giocare.

Foto Vero Volley Monza

Era un gioco psicologico per chiederle di restare. 

“Per ora non preoccupatevi, mi avrete ancora tra i piedi per un bel po’”.

Intervista di Roberto Zucca
(©Riproduzione riservata)