Davide Mazzanti agli studenti: "Siamo persone normali che hanno fatto qualcosa di eccezionale"

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Di Redazione

Presso l’Università Statale di Milano, si è tenuta l’annuale giornata di premiazione al termine dei Campionati Di Facoltà. L’Aula Magna dell’Ateneo ha ospitato, tra i numerosi studenti, tutti i Presidi delle dieci facoltà, il Magnifico Rettore Elio Franzini e il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Atletica Antonio La Torre in veste di mediatore. A spiegare cosa questa manifestazione indichi per la Statale è stato Matteo Fontanesi, Responsabile CUS Statale:

Cosa si intende con “Campionati Di Facoltà”?
Quella di quest’anno è la terza edizione di Campionati che riguardano gli studenti della Statale. Mettono in competizione, negli sport di calcio 5×5, volley 4×4 e basket 3×3 gli studenti all’interno del proprio corso di laurea. In una fase successiva, i vincitori di ogni facoltà si scontrano tra di loro per determinare la Campionessa di quell’anno.

Cosa rappresenta per voi questa giornata e gli ospiti che saliranno sul palco quest’anno?
“Questa è per noi una giornata molto importante anche a livello istituzionale perchè si premiano i risultati dell’attività e dei singoli, si presentano i Campionati del prossimo anno e si intersecano un po’ tutte le realtà che girano intorno allo sport universitario. Molto importante è infatti anche la premiazione a chi, tra i nostri studenti, ha partecipato ai Campionati Nazionali dello scorso anno. Avere con noi Mazzanti, soprattutto in questo momento storico in cui la sua immagine e quella che lui porta della pallavolo è molto importante, è un fiore all’occhiello.”

Davide Mazzanti è infatti salito sul palco dell’Ateneo, anticipato da un bellissimo video ricordo dell’ultimo scambio che ha decretato la vittoria contro la Cina e il conseguente accesso alla finale del Mondiale 2018 in Giappone. Il ct della Nazionale Italiana di pallavolo ha augurato agli studenti di svegliarsi ogni giorno consapevoli della sfida più grande: quella con loro stessi.

Partendo proprio da questo evento, quanto è importante per lei il connubio studio-sport, su esempio del modello americano?
“Tantissimo. Credo che noi abbiamo un buon sistema ma a volte siamo un po’ troppo autoreferenziali, cioè che ci battiamo troppo la mano sulla spalla per dirci che siamo stati bravi. E invece, visto che siamo in un ambiente competitivo, dobbiamo riuscire a spostare l’asticella sempre più in alto. Penso che il confronto e il conoscere sia fondamentale, perchè credo che sia uno stimolo anche per i ragazzi che a volte a 20 anni non vedono quale sarà la propria strada. Quello che deve muovere una persona è un po’ la visione, quello che ci sentiamo di poter essere. “

Tornando invece ad una medaglia d’argento che è più un oro, quanto ha influito la cavalcata delle ragazze nel diffondersi della pallavolo, tra appassionati e non?
“Ho parlato con le ragazze di questo e anche con mia moglie (Serena Ortolani ndr), che ha vissuto tantissime situazioni in cui la nazionale ha vinto, che mi ha detto di non aver mai vissuto un calore così grande intorno alla squadra. Al di là della pallavolo, ci sono cose che abbiamo suscitato nelle persone. Quali siano stati gli ingredienti me lo sono chiesto, ma non sono riuscito a darmi una risposta. Uno sicuramente è stato la normalità, siamo persone normali che magari hanno fatto qualcosa di eccezionale.”

Le mancano le “sue ragazze” dopo almeno quattro mesi passati insieme?
“Si. Ogni volta che vedo le immagini del Mondiale mi viene la pelle d’oca, anzi forse ho più emozioni adesso vedendole da fuori che sul momento. Questo è un momento importante per capire cosa migliorare e credo che questo stacco sia fondamentale per me, anche se loro in definitiva non staccano mai. Ma questo è un problema di calendario che andrebbe risolto secondo me.”

Quali sono le prime tappe che vi porteranno alle Olimpiadi 2020?
“Adesso ci saranno le cinque tappe di Volleyball Nations League che incominceranno a metà maggio, a ridosso della finale di Champions League, non avremo quindi tanto tempo per lavorare. Dopo la Nations League avremo due ritiri per preparare poi la qualificazione olimpica. Siamo in un girone molto tosto, dovremo prepararci al meglio per questa sfida.

Un’ultima domanda, sta seguendo il campionato italiano?
“Sì lo sto seguendo. Anche se, a dire la verità, i maschi un po’ meno, li studio più sul Mondiale.”

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