Con la terza settimana di lavoro ormai alle spalle, la Sonepar Padova prosegue a pieno ritmo la preparazione precampionato alla Kioene Arena. Tra sedute fisiche e tecniche, la squadra sta affinando i primi meccanismi in vista degli allenamenti congiunti che segneranno l’avvicinamento alla prossima stagione di SuperLega.
In attesa dell’arrivo degli atleti impegnati con le rispettive nazionali ai Mondiali nelle Filippine, i giocatori già a disposizione di coach Jacopo Cuttini stanno gettando le basi dell’identità di squadra.
Tra loro c’è anche Davide Gardini, che racconta sensazioni, obiettivi e aspettative di queste prime settimane del suo ritorno in bianconero, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano e l’energia che il gruppo sta mettendo in palestra.
Davide, come sono stati i primi giorni di lavoro con il nuovo gruppo e che sensazioni hai avuto in queste settimane di allenamento? “Tornare in palestra con i ragazzi è stato davvero bello. Alcuni già li conoscevo, altri li sto scoprendo piano piano. È sempre stimolante la fase iniziale della stagione, quando c’è da conoscersi e imparare qualcosa dagli altri. Le prime settimane sono state intense: c’è la stanchezza del lavoro fisico, ma la motivazione e la voglia di ripartire fanno superare bene la fatica. C’è grande entusiasmo e ci stiamo ‘divertendo’ in attesa che arrivi il resto del gruppo”.
All’appello mancano ancora gli atleti stranieri: che impressione ti sei fatto del gruppo e che tipo di squadra pensi possa essere la Sonepar? “Ho sensazioni molto positive. Siamo un gruppo giovane, come da consuetudine qui a Padova, ma con tanta voglia di lavorare, ascoltarsi e mettersi in discussione. Questo è un aspetto fondamentale. Per quanto riguarda l’identità della squadra è presto: ci sono piccoli segnali, ma ci vorrà tempo prima di capire davvero quale sarà la nostra fisionomia”.
Che obiettivi personali ti poni per la stagione? “Il mio obiettivo principale è ritrovare il piacere e l’energia del campo, sensazioni che l’anno scorso mi sono un po’ mancate. Voglio tornare a divertirmi, a lottare e a crescere. È uno stimolo molto importante e so che arriverà con l’inizio del campionato. Dal punto di vista personale sto lavorando su diversi aspetti che so di dover migliorare e consolidare. Sono felice di essere in un gruppo così giovane, anche perché per la prima volta mi trovo tra i ragazzi con un po’ più di esperienza. Sarà bello poter aiutare e sostenerci insieme nel corso della stagione”.
Che tipo di intesa si sta creando con i compagni che sono già a Padova? “È ancora presto per dare un giudizio, ma stiamo imparando a conoscerci. C’è chi è più portato per lo scherzo e la battuta, chi invece è più serio: anche questo fa parte della scoperta reciproca, dentro e fuori dal campo. Dal punto di vista tecnico dobbiamo tutti ritrovare i nostri equilibri e definire l’idea di gioco e di squadra, è un processo che richiede tempo, ma ci stiamo lavorando”.
Dal 20 settembre inizieranno i primi allenamenti congiunti e poi il torneo Ferramenta Astori: cosa ti aspetti da questi appuntamenti? “Credo che la cosa più importante sia portare in campo grinta, energia e un po’ di spavalderia. I test match precampionato sono sempre particolari, ti mettono di fronte ad un contesto competitivo: si commettono errori e si sperimentano soluzioni nuove. Vorrei vedere un gruppo che continua a lottare anche nelle difficoltà e che non si scoraggia, consapevole che il lavoro in palestra ci porterà a migliorare con il tempo”.
Un messaggio ai tifosi bianconeri? “Ringrazio fin da ora i tifosi padovani. La Kioene Arena è sempre uno dei palazzetti più caldi e con il pubblico più numeroso della SuperLega. Sono felicissimo di essere tornato e non vedo l’ora di riabbracciarli e di salutarli a fine partita”.
Se dovessi descrivere con poche parole la squadra che ti piacerebbe vedere a fine stagione? “Vorrei che non si parlasse più di promesse, ma di certezze. Certezze nella crescita dei giocatori e nell’identità di squadra. Sarebbe il segnale che abbiamo fatto un passo avanti importante”.
Infine: che effetto ti ha fatto tornare a vivere a Padova? “Bellissimo. Mi era mancata tanto. È una città che mi aveva conquistato fin dal primo anno dopo il ritorno dagli Stati Uniti. È un posto dove si vive bene ed è davvero un piacere essere tornato”.