Curti: “La pallavolo ha un ruolo sociale, il nostro compito è anche regalare leggerezza”

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Di Redazione

Si stanno creando proprio due partiti nel mondo della pallavolo. Chi vuole stoppare il campionato, per via dei troppi rinvii e per non correre il rischio di una Superlega falsata, e chi invece vuole continuare per dare un “buon esempio”.

Di quest’ultima idea anche la Presidente della Gas Sales Bluenergy Piacenza Elisabetta Curti che, intervistata da la Libertà esordisce così: “Non voglio pensare che ci siano personalismi in atto, ma credo fermamente che si debba continuare a giocare almeno finché si può. La pallavolo, ho sempre detto, ha un ruolo pure sociale e il nostro compito è anche regalare leggerezza, continuando logicamente a lavorare in sicurezza. Abbiamo protocolli sicuri, ci vuole anche un profondo senso etico da parte delle società nel rispettare questi protocolli e nel comunicare le giuste informazioni alla Lega Pallavolo e poi confidiamo che i giocatori siano persone responsabili anche fuori dai palasport. Se poi le cose dovessero peggiorare, faremo le opportune valutazioni“.

Otto giornate d campionato: soddisfatta dl come stanno andando le cose? «L’eliminazione dalla Coppa Italia è stata una botta non preventivata, poi c’è stato un inizio di campionato difficoltoso che però ci aspettavamo, visto che abbiamo affrontato le squadre più forti. Spesso si vuole tutto subito, non c’è la pazienza di aspettare, ma non avevo dubbi ed ero certa che le cose avrebbero iniziato a girare per il verso giusta All’inizio abbiamo pagato il fatto di non essere ancora squadra, mancava qualcosa…».

Bernardi, Baranowicz arriberà anche il centrale iraniano Seyed Mohammad Mousavl Eraghi? «Il contrario è a posto, non riusciamo ad avere risposte dall’ambasciata italiana e dall’Iran per quanto riguarda i visti. La procedura è lunga e difficoltosa perché servono anche delle certificazioni dei paesi non della comunità europea. Certo nel contratto è indicato un tempo massimo per l’arrivo del giocatore a Piacenza, se si dovesse allungare, faremo scelte diverse».

Tre palleggiatori in organico: rimarranno tutti? «Per il momento Hierrezuelo è fermo per problemi di salute, aspettiamo che si riprenda e torni in palestra con il resto dei ragazzi»

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Grottazzolina, Di Pinto elogia Marco Falaschi: “Ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi”

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La distribuzione del gioco della rinnovata Yuasa Battery passerà dalle mani di Marco Falaschi, nuovo regista scelto da Grottazzolina per la stagione 2025-26 di Superlega. Molto sappiamo della sua lunghissima carriera in Serie A ma anche all’estero, passando per l’azzurro della nazionale. E nel corso di questa corposa esperienza c’è un allenatore con il quale proprio Falaschi non solo è cresciuto, ma si è consolidato anche come leader, vincendo campionati e prendendosi spesso i galloni di capitano. Parliamo di un’icona del volley nostrano come Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, tecnico che vanta un’esperienza pluridecennale in Serie A, che ha forgiato talenti e che rappresenta un riferimento assoluto del volley italiano.

Dialogare di volley con lui è un’esperienza fuori dagli schemi, con aneddoti, esperienze e il ricordo di annate strepitose, di gare indimenticabili e di tanto tanto lavoro tecnico. È proprio a lui a raccontare, ai microfoni della società di Grottazzolina, Marco Falaschi nel dettaglio: “Marco è un giocatore generoso” racconta Di Pinto “dà sempre tutto per la società e per la squadra, da questo punto di vista per me è un ragazzo d’oro. Studia moltissimo le varie situazioni e ha delle solide certezze che ha saputo costruirsi. La strategia è una conseguenza della tecnica e lui è un vero ricercatore della strategia, alla quale dedica molto tempo e preparazione. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”

Grande stima tecnica da sempre ma anche grande conoscenza delle qualità umane e caratteriali di Marco Falaschi, che ha avuto a Castellana Grotte e Taranto in momenti differenti. “Fin da Castellana Grotte si è creato un bel rapporto e proprio lì abbiamo incominciato a lavorare sulle sue certezze tecniche, fisiche, strategiche e mentali. Ci fu un grande lavoro di base e vincemmo un po' tutto. Volutamente lo trasformai in capitano per dargli forza ed è stato bravo. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì, ma il nostro rapporto è rimasto costante.

L’infortunio lo ha un po' fermato, quelli sono dei brutti clienti da superare. Se tu sei un giocatore formato nel tempo hai bisogno di riprendere le certezze che ti eri costruito e serve del tempo. Ci siamo rivisti a Castellana Grotte con un finale di stagione in crescendo. Poi abbiamo fatto un grandissimo lavoro a Taranto. Lui ha rinunciato ai grandi giri per partecipare attivamente a questo progetto Taranto. Al primo anno di A1 da capitano, ha fatto due grandissime annate. Teniamo presente che a livello di cambio palla in quelle annate noi siamo stati nei primi due posti e vuol dire aver fatto qualcosa di eccezionale. Poi il secondo anno due infortuni molto gravi avuti ci portarono a scendere da quel punto di vista ma la squadra reagì molto bene”

Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”

Per chiudere anche una coincidenza tra la sua Taranto e la Yuasa, che quest’anno si è salvata da neopromossa. Non accadeva in Superlega da tanti anni, l’ultima fu proprio la sua Taranto. “Tra Grotta e Taranto ci sono state diverse analogie partendo dalla salvezza ottenuta da neopromosse ma non solo. Come me a Taranto, anche Massimiliano Ortenzi a Grottazzolina non è stato solo head coach ma ha avuto responsabilità ben più ampie, quasi da manager, immerso completamente nella struttura societaria.

Con Massimiliano ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)