Foto Michele Benda

Coppa Italia Superlega: Civitanova, Perugia, Trento e Modena alla Final Four

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Di Redazione

Dura lo spazio di un’ora o poco più l’incertezza sull’esito dei quarti di finale di Coppa Italia. Tutto come da copione: vincono le squadre di casa, teste di serie, che senza concedere nemmeno un set alle loro avversarie accedono alla Final Four. Vittoria di grande autorevolezza per Civitanova, Perugia, Trento e Modena, che nel posticipo ha nettamente superato Verona.

QUI MODENA – La Calzedonia gioca un volley apprezzabile solo nel terzo set, quando ormai è troppo tardi. Davvero dirompente la supremazia della Azimut Modena nei primi due parziali con un Bruno sempre molto sicuro e ispirato e Ngapeth a fare la differenza non solo sulle palle offensive ma anche a muro. Sono 14 alla fine i palloni messi a terra dall’asso francese, con tre muri e un ace, altrettanti quelli infilati da un Giulio Sabbi estremamente a suo agio sulle chiamate di Bruno. A Modena basta e avanza questo, un 3-0 (25-20, 25-9, 25-23) che non si può proprio discutere e che sembra poco più di un buon allenamento. Di Verona, alle prese con una ricezione faticosissima, si salva solo un buon terzo set e Toncek, autore di tredici punti. Di fronte alle percentuali e a una squadra che faticava anche a reagire, Grbic ha messo spesso mano alla panchina ma senza risultati.

QUI PERUGIA – È la Sir Safety Conad Perugia la prima a chiudere la pratica dei quarti di finale di Coppa Italia Superlega: il 3-0 (25-18, 25-17, 28-26) con il quale la squadra umbra piega la Kioene Padova è abbastanza eloquente anche solo dai parziali. L’orgoglio di Padova viene fuori nel quarto set quando ormai è troppo tardi per rimediare e per altro, pur evidenziando momenti di buona competitività, la squadra di Baldovin non dà mai davvero l’impressione di poter competere con gli umbri. Sedici punti di Zaytsev (nella foto impegnato in ricezione) con un muro e tre ace, un compitino per lo zar ben sostenuto da Russell (12 punti) e da Atanasijevic che gioca il minimo indispensabile sfoggiando un 65% all’attacco con 9 punti su 13 alzate. Padova si appoggia quasi esclusivamente a Randazzo, buon protagonista con 13 punti, ma non può certo bastare considerando anche troppi balbettii in ricezione.

QUI CIVITANOVA – Con Sokolov regolarmente in campo nonostante la distorsione alla caviglia rimediata domenica scorsa a Vibo Valentia, la sorpresa nel sestetto di partenza dei campioni d’Italia riguarda la presenza dell’americano Sander nella diagonale di posto 4 insieme a Juantorena, e la contemporanea scelta di schierare (per obbligo di regolamento) di schierare la coppia di centrali italiana (Cester e Candellaro), relegando Stankovic in panca.

Nel primo parziale gli ospiti tengono botta fino a quota 12 affidandosi soprattutto sul buon cambio palla garantito dall’austriaco Buchegger (67%) e da Marechal, poi è un fallo a rete dei medesimi romagnoli a regalare il primo break alla Cucine Lube, che prendono definitivamente il largo con gli ace di Cester (18-15) e Christenson (25-20). Chiude Sander sul 25-20. Ancor più in discesa il secondo set per i biancorossi, che salgono decisamente di tono nel muro-difesa consentendo a Christenson di innescare a ripetizione la fase di contrattacco, scegliendo Osmany Juantorena quale bocca di fuoco prediletta. Dell’italo-cubano sia il contrattacco dell’8-5 che l’ace del 13-6, una battuta vincente che spiana letteralmente la strada del 2-0 ai marchigiani dinanzi ad una Bunge che dà spazio in campo anche a Vitelli e Raffaelli, non manca certo di volontà e carattere, ma nulla può contro la corazzata di casa, trascinata anche dall’ottima prova dei centrali che registrano il 100% di efficacia sui primi tempi nei primi due parziali (Candellaro chiuderà con 10 punti ed un sontuoso 89%).

Nel terzo set si torna a giocare sul filo dell’equilibrio, almeno fino a quota 10. Poi la Cucine Lube Civitanova spicca il volo verso il 3-0 finale, presa per mano dai suoi infermabili martelli di banda: nel tabellino finale spiccano i 14 punti di Juantorena (53% in attacco, 3 ace e 1 muro), ma anche i 10 di Sander (45%) ed i 9 del convalescente Sokolov (54%, 2 muri).

QUI TRENTO – Anche se Monza conferma alcuni momenti di ottima pallavolo come quella vista all’esordio vincente in campionato contro Sora, Trento domina lasciando agli ospiti solo la sensazione di potersela giocare alla pari. La squadra di Lorenzetti non fa né turnover né sconti con Kovacevic e Lanza che fin dall’inizio mettono a durissima prova la difesa avversaria. Lanza non brilla in ricezione ma mette a terra tredici palloni con una percentuale vicina al fifty/fifty proprio come Kovacevic (14 punti con Vettori a 16, best scorer). Efficaci le rotazioni di Lorenzetti che coinvolge anche Teppan mentre Giannelli esprime la solita regolarissima precisione in fase di set-up togliendosi anche lo sfizio di due splendidi punti. Monza deve giocare ancora una volta senza il suo capitano, Iacopo Botto, alle prese con un problema alla schiena che si è creato nel riscaldamento della partita di domenica ed evidentemente non è ancora risolto. Finger usa la mano pesante ma Trento non è Sora: solo 12 punti per l’opposto con Dzavoronok (10) che conferma invece le ottime sensazioni evidenziate domenica. Bene Shoji, a tratti davvero spettacolare, benissimo Beretta, molto più coinvolto ed efficace rispetto allo scorso anno. Monza esce ma a testa alta (25-23, 25-20, 25-18).

Il quadro della Final Four adesso è completo: le due semifinali saranno Lube Civitanova-Azimut Modena e Diatec Trentino-Sir Safety Conad Perugia. Il calendario fissa il torneo le partite che assegneranno il trofeo nel week-end del 27 e 28 gennaio. La Lega Pallavolo dovrà adesso decidere dove si terrà la Final Four, se in casa di una delle quattro pretendenti o in campo neutro.

 

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