Con Carelli e Salsi la SIECO chiude il roster per la prossima stagione

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Di Redazione

Mancavano due attaccanti, uno di mano e l’altro opposto, per mettere insieme tutti i tasselli che compongono la Sieco Impavida Ortona 2019/2020. Quei due tasselli hanno adesso l’ufficialità. Si tratta dell’opposto Dario Carelli e dello schiacciatore Alessandro Salsi.

Dario Carelli è un opposto bitontino classe ’89 per 194 centimetri di altezza con la pallavolo nel DNA. Suo padre Michele ha disputato infatti molti campionati di Serie A e può vantare di essere il primo giocatore di origini pugliesi ad essere stato convocato nella Nazionale Italiana. La sua carriera pallavolistica comincia quindi nel settore Minivolley di Bitonto ma poco più tardi avrà un breve flirt giovanile con il mondo della pallacanestro. A sedici anni sarà di nuovo sotto rete e giocherà con il Giovinazzo in serie D prima e in C poi. Da allora in avanti non abbandonerà mai più il mondo del Volley e giocherà nei campionati di Serie B1 e B2. Carelli arriva la prima volta in Abruzzo nella stagione 2012/2013 vestendo la maglia dell’Atri di B2. Si tratterà però di una parentesi sfortunata, la squadra si scioglierà a stagione in corso e Dario a dicembre si ritrova a giocare ad Iglesias in B1. Seguiranno altre esperienze tra la B2, la B1 e più tardi nella Serie B Unica fino alla chiamata della Sieco Impavida in serie A2 Credem Banca.

«Sono felicissimo di indossare la maglia della Sieco per la prossima stagione. Ho parlato con molti ragazzi che sono passati da Ortona e tutti me ne hanno detto un gran bene. Sarà un campionato molto difficile ma ritengo che la squadra abbia tutte le carte in regola per ben figurare. Ho ventinove anni e dopo tanti campionati di serie B, finalmente mi è stata data l’opportunità di disputare un campionato di Serie A2. Darò il massimo in allenamento. Amo accettare nuove sfide e migliorare sempre per farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa».

CARELLI DARIO

Data di Nascita: 13/11/1989
Luogo di Nascita: Bitonto
Ruolo: Opposto
Altezza: 193 cm

Carriera:

2019/2020 Sieco Service Ortona (Serie A2)
2017/2019 Pallavolo Andria (Serie B)
2016/2017 Asem Bari (Serie B)
2015/2016 Volley Isernia (Serie B2)
2014/2015 Virtus Potenza (Serie B1)
2013/2014 Pallavolo Cinquefrondi (Serie B2)
2012/2013 Volley Iglesias (Serie B1) dal 12/2012
2012/2013 Atri (Serie B2) Fino al 12/2012
2011/2012 Pallavolo Quartucciu (Serie B2)
2010/2011 Deledda Quartu (Serie B2)
2008/2010 Pallavolo Molfetta (Serie B1)
2007/2008 Pallavolo Giovinazzo (Serie C)

Alessandro Salsi, classe ’99 per 185 cm di altezza è uno schiacciatore nato a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. Salsi incontra la pallavolo nelle giovanili della squadra dei Vigili Del Fuoco Reggio Emilia, quando aveva nove anni e nel 2013/2014 entra nel settore giovanile del Modena Volley. La stagione successiva, sempre con Modena, gioca e vince il campionato di Serie C. Arrivano poi esperienze in serie B con la stessa Modena e poi a Foligno (2017/2018) e Perugia (2018/2019). Ma il cammino che lo porterà in Serie A2 con la SIECO, è costellato anche di successi personali. Nel suo primo anno a Modena è nominato MVP alle finali regionali Under 15. Lo stesso titolo gli sarà assegnato più tardi anche nella categoria Under 17 e Under 19.

«Ortona rappresenta l’opportunità di mettermi in mostra in un campionato di altissimo livello e confrontarmi con atleti grande esperienza. Anche se per me sarà la prima volta in un campionato così difficile cercherò di dare il massimo per aiutare al meglio i miei compagni di squadra. La ricetta giusta è quella di allenarsi duramente».

Alessandro Salsi

Data di Nascita: 07/07/1999
Luogo di Nascita: Reggio nell’Emilia
Ruolo: Schiacciatore
Altezza: 185 cm

Carriera:

2019/2020 A2 Sieco Service Ortona (Serie A2)
2018/2019 Sir Safety Perugia (Serie B)
2017/2018 Intervolley Foligno (Serie B)
2016/2017 Modena Volley (Serie B)
2015/2016 Modena Volley (Serie D)
2014/2015 Modena Volley (Serie C)
2013/2014 Modena Volley (Settore Giovanile)
2008/2013 V.d.F. Reggio Emilia (Settore Giovanile)

(Fonte: comunicato stampa)

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.