Come sta la pallavolo? La nuova geografia del volley: chi sale e chi scende

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Nella geografia della pallavolo crescono regioni come la Campania, la Liguria, la Toscana, il Lazio e l’Abruzzo, faticano anche “grandi” territori del volley nel Nord come il Piemonte, il Veneto e il Trentino Alto Adige, nonostante la presenza in tutte e tre le regioni di squadre di altissimo livello nazionale e internazionale, ma non solo: sono queste alcune delle immagini che emergono dall’analisi della distribuzione dei tesserati Fipav in Italia nel dettaglio regione per regione.

Senza dimenticare, poi, di guardare anche al numero specifico dei tesserati sia per il settore maschile che per quello femminile, con le donne arrivate a rappresentare oltre l’80% del movimento in ben 7 regioni (la media nazionale è del 77%).

Con quest’ultimo appuntamento e il suo “spaccato” del movimento territoriale chiudiamo (per ora?) il nostro “viaggio” all’interno della pallavolo e tra i numeri del suo mondo: una serie di approfondimenti che ha preso il via dai nuovi aumenti dei costi che riguardano la vita delle società nell’ambito dell’attività con la Federazione Italiana Pallavolo (leggi QUI), per proseguire con le statistiche che riportano la diminuzione del numero di realtà societarie e le loro difficoltà negli ultimi 15 anni (leggi QUI) e arrivare ad analizzare, quindi, con un doppio appuntamento l’andamento dei tesseramenti della Federvolley, prima a livello nazionale e, oggi, più nello specifico, regionale (QUI è possibile leggere la prima parte).

Prima di tutto, però, partiamo ancora da alcuni numeri di “contesto”: tra il 2010 e il 2024, le prime conseguenze della diminuzione del numero delle società (da 4911 a 3916, con una variazione percentuale del -20,3) e dell’aumento del numero dei tesserati (nel 2010 erano 331.785, nel 2024 sono diventati 356.498 (+7,4%), oggi, nel 2025 sono 364.430) sono state che il rapporto del numero di società ogni 100.000 abitanti è calato da 8,14 a 6,64, mentre quello dei tesserati per società è salito, conseguentemente, da 67,5 a 91. E’ cresciuto anche il rapporto tra i tesserati e gli abitanti, passando da 549,89 a 604,34 (sempre ogni 100.000 persone). Abitanti che in totale, in Italia, sono scesi da 60.340.328 a 58.989.749, con un calo del -2,2%, corrispondente a 1.350.579 persone. Sono dati che è utile tenere presente in ogni valutazione complessiva.

IL VOLLEY NELLE REGIONI ITALIANE

Per quanto riguarda i tesserati in totale, è la Lombardia la regione che nel 2024 vanta il maggior numero di persone nella pallavolo: 60.601. Tra le prime cinque troviamo, poi, il Veneto (39.758), l’Emilia Romagna (33.381), il Lazio (33.354), che sono le uniche a superare quota 30.000, prima della Toscana con 25.728. In coda troviamo, pure per evidenti ragioni di estensione territoriale, la Valle d’Aosta con 776, il Molise con 1.386 e la Basilicata, con 2.449, prima di Umbria (5.703), Trentino Alto Adige (6.300), Abruzzo (8.140), Calabria (8.269) e Friuli Venezia Giulia (8.984).

Però, sono da considerare anche le variazioni percentuali registrate nelle ultime quattordici stagioni (dal 2010 al 2024) nelle diverse regioni, dove in positivo si registra una grande crescita per la Campania (+35,3%), la Liguria (+21,7%), la Toscana (+20,8%), il Lazio (+18,9%) e l’Abruzzo (+15,9%), mentre a calare in maniera importante sono state la Basilicata (-28,9%) e il Molise (18,9%), prima di Piemonte (-6,83%), Marche (-6,24%) e Veneto (-5,90%). Tra le prime cinque, la Lombardia registra un segno positivo con il +8,8%, di poco inferiore al +9,2% fatto segnare dall’Emilia Romagna.

REGIONETESSERATI FIPAV NEL 2024TESSERATI FIPAV NEL 2021TESSERATI FIPAV NEL 2010VARIAZIONE % 2010-2024
LOMBARDIA60.60141.76555.696+8,81
VENETO39.75830.11542.252-5,90
EMILIA ROMAGNA33.38124.37630.566+9,21
LAZIO33.35418.06228.040+18,95
TOSCANA25.72818.05421.290+20,85
CAMPANIA24.5658.50418.149+35,35
PUGLIA23.0028.50221.238+8,31
SICILIA18.6908.34117.300+8,03
PIEMONTE18.61212.97919.976-6,83
MARCHE14.35710.21015.312-6,24
SARDEGNA12.3487.16312.025+2,69
LIGURIA10.0957.3068.294+21,71
FRIULI VENEZIA GIULIA8.9846.4738.645+3,92
CALABRIA8.2692.8037.611+8,65
ABRUZZO8.1404.0847.021+15,94
TRENTINO ALTO ADIGE6.3004.6816.487-2,88
UMBRIA5.7034.2425.953-4,20
BASILICATA2.4491.0643.447-28,95
MOLISE1.3863341.710-18,95
VALLE D’AOSTA776571773+0,39
ITALIA356.498219.629331.785+7,45

La graduatoria dei tesserati, però, cambia volto se come parametro si prende in considerazione il numero dei tesserati in rapporto a quello dei cittadini (pari a 100.000): in questo caso Marche (con 967,17), Veneto (819,42), Sardegna (786,58), Friuli Venezia Giulia (751,30) ed Emilia Romagna (749,26), che già nel 2010 occupavano le posizioni dalla prima alla quinta di questa particolare classifica che in qualche modo tiene conto della densità demografica, si sono confermate anche nel 2024. Alle loro spalle sale la Toscana, dal decimo al sesto posto (passando da 570,76 a 702,03), e da sottolineare è anche la crescita della Liguria, che passa dalla sedicesima alla nona posizione (con 631,39). Resta stabile la Lombardia in undicesima posizione (con 604,77), appena sopra la media italiana che si pone dodicesima nel ranking con 604,34. In coda troviamo la Sicilia (389,83), il Piemonte (che perde due posizioni con 437,66) e la Campania (439,44).

IL SETTORE MASCHILE, REGIONE PER REGIONE

Il maggior numero di tesserati nel settore maschile si trova in Lombardia (11.608, +10,5 rispetto al 2010, con una crescita netta dopo il 2020 del 15,7%), seguita da Lazio (9.226, +0,1%), Veneto (7782, -17,6%), Emilia Romagna (7.393, -1,6%) e Campania (7.254, +10,4%), le uniche a superare i 7.000 “cartellini”. Altre variazioni importanti, in negativo, sono state quelle fatte registrare dalla Basilicata (-43,6%), dalla Valle d’Aosta (-41,9%), dal Molise (-29%), dalle Marche (-26,6%) e dalla Calabria (-23,1%), mentre la Toscana è la regione cresciuta più di tutte con il suo +22,7%, indice di una rinnovata “febbre” per la pallavolo sul territorio (confermata dal +20,4% sempre nella regione di Dante fatto registrare dal settore femminile, ma questo lo vedremo più avanti). Nel 2024 gli 81.352 tesserati maschi restano, comunque, ancora inferiori agli 85.970 del 2010, anche se maggiori dei 72.633 del 2020 e in netta ripresa dopo i 51.441 del post-Covid (2021).

REGIONETESSERATI/MAS NEL 2024TESSERATI/MAS
NEL 2021
TESSERATI/MAS NEL 2010VARIAZIONE % 2010-2024
LOMBARDIA11.6087.70010.498+10,55
VENETO7.7826.0759.447-17,64
EMILIA ROMAGNA7.3935.4847.518-1,68
LAZIO9.2265.4159.215+0,11
TOSCANA4.7543.2183.872+22,78
CAMPANIA7.2543.0696.572+10,45
PUGLIA6.7803.1338.384-19,13
SICILIA4.9872.5855.995-16,81
PIEMONTE4.5473.1144.606-1,30
MARCHE3.2132.6284.379-26,63
SARDEGNA2.3841.5682.705-11,87
LIGURIA2.2201.6322.080+6,68
FRIULI VENEZIA GIULIA1.6431.1871.635+0,49
CALABRIA2.0541.0342.674-23,11
ABRUZZO1.7919821.807-0,89
TRENTINO ALTO ADIGE1.5001.1281.491+0,60
UMBRIA1.1099231.277-13,16
BASILICATA6013461.066-43,62
MOLISE401123568-29,05
VALLE D’AOSTA10597181-41,99
ITALIA81.35251.44185.970-5,37

IL SETTORE FEMMINILE, REGIONE PER REGIONE

Le donne, con 275.146, rappresentano più di tre quarti dei tesserati complessivi nel mondo della pallavolo (l’analisi dettagliata dei tesseramenti nella storia del volley nazionale si può leggere QUI, nella prima parte dell’approfondimento). Anche in questo settore è la Lombardia a farla da padrone, con 48.993, seguita a una certa distanza da Veneto (31.976), Emilia Romagna (25.988), Lazio (24.128) e Toscana (20.974), le uniche regioni a superare la soglia dei 20.000 “cartellini”.

In Italia le donne sono passate dalle 245.815 del 2010 a 275.146 del 2024 con un incremento di 29.331 unità, pari all’11.9%, ma diverse regioni presentano variazioni anche maggiori tra cui Campania (+49.6%), Lazio (+28.2%), Liguria (+26.6%), Puglia (+26.2%), Calabria (+25.9%), Abruzzo (+21,7%), Sicilia (+21,2%) e Toscana (+20.4%). Sul fronte opposto, con segno negativo, invece, troviamo la Basilicata (-22.4%), il Molise (-13.7%), il Piemonte (-8.5%), il Trentino (-3.9%), il Veneto (-2.5%), l’Umbria (-1.7%). Nel complesso, anche il settore femminile – che ha raggiunto il massimo di tesserate nel 2015 e fatto registrare una prima flessione fino al 2019 e, poi, una seconda “caduta” nel 2021 con la pandemia – nel 2024 ha recuperato le “perdite” dovute al Covid-19: in tutte le regioni sono state superate le tesserate del 2020 e si può sottolineare che in alcuni territori i dati del 2024 sono superiori a quelli del 2015, come in Valle d’Aosta (per una sola unità: 671 contro 670), Puglia +586 tesserate (+3.7%), Lazio +1.331 (+5.8%), Calabria +358 (+6.1%) e in Campania +1.870 (+11.4%);

REGIONETESSERATI/FEM
NEL 2024
TESSERATI/FEM
NEL 2021
TESSERATI/FEM
NEL 2010
VARIAZIONE % 2010-2024
LOMBARDIA48.99334.06545.198+8,39
VENETO31.97624.04032.805-2,54
EMILIA ROMAGNA25.98818.89223.048+12,75
LAZIO24.12812.64718.825+28,16
TOSCANA20.97414.83617.418+20,40
CAMPANIA17.3115.43511.577+49,57
PUGLIA16.2225.36912.854+26,20
SICILIA13.7035.75611.305+21,21
PIEMONTE14.0659.86515.370-8,50
MARCHE11.1447.58210.933+1,92
SARDEGNA9.9645.5959.320+6,90
LIGURIA7.8755.6746.214+26,72
FRIULI VENEZIA GIULIA7.3415.2867.010+4,72
CALABRIA6.2151.7694.937+25,88
ABRUZZO6.3493.1025.214+21,78
TRENTINO ALTO ADIGE4.8003.5534.996-3,93
UMBRIA4.5943.3194.676-1,76
BASILICATA1.8487182.381-22,39
MOLISE9852111.142-13,67
VALLE D’AOSTA671474592+13,34
ITALIA275.146168.188245.815+11,93

IL RAPPORTO TRA SETTORE FEMMINILE E MASCHILE

Il 77,18% dei tesserati della Federazione Italiana Pallavolo, nel 2024, è donna, un dato in crescita del 3,1% rispetto al 74% del 2010, poi, diventato 77,1% nel 2015 e 76,4 nel 2020, quindi, restando più o meno costante negli ultimi 15 anni.

Sono 7 le regioni dove il rapporto tra donne e uomini supera l’80% (dalla Valle d’Aosta con 86,5% al Veneto con 80,4%), mentre in nessuna è inferiore al 70%. Con la media, appunto, al 77,18%, sono 9 le regioni in cui i tesserati maschi sono superiori al dato nazionale, guidate da Campania e Puglia (70,5%), Molise (71,1%), Lazio (72,2%) e Sicilia (73,3%).

REGIONETESSERATI/FEM
NEL 2024
TESSERATI/MAS
NEL 2024
%TESSERATI/FEM
NEL 2024
VARIAZIONE % FEM 2010-2024
LOMBARDIA48.99311.60880,8-0,3
VENETO31.9767.78280,4+2,8
EMILIA ROMAGNA25.9887.39377,8+2,4
LAZIO24.1289.22672,2+5,2
TOSCANA20.9744.75481,5-0,3
CAMPANIA17.3117.25470,5+6,7
PUGLIA16.2226.78070,5+10,0
SICILIA13.7034.98773,3+8,0
PIEMONTE14.0654.54775,6-1,4
MARCHE11.1443.21377,6+6,2
SARDEGNA9.9642.38480,7+3,2
LIGURIA7.8752.22078,0+3,1
FRIULI VENEZIA GIULIA7.3411.64381,7+0,6
CALABRIA6.2152.05475,2+10,3
ABRUZZO6.3491.79178,0+3,7
TRENTINO ALTO ADIGE4.8001.50076,2-0,8
UMBRIA4.5941.10980,6+2,0
BASILICATA1.84860175,5+6,4
MOLISE98540171,1+4,4
VALLE D’AOSTA67110586,5+9,9
ITALIA275.14681.35277,2+3,1

IN CONCLUSIONE…

Con questo quarto approfondimento, come detto in apertura, concludiamo la nostra analisi guidata dai dati sul movimento della pallavolo, i suoi numeri e la direzione che sta prendendo. In pochi anni – è inutile nasconderselo – è cambiato e sta cambiando molto, moltissimo, se non tutto. Il confronto, oggi, è da tenere presente con nuovi strumenti, una diversa percezione dell’attività sportiva in tutte le sue categorie, con differenti professionalità, una rinnovata e per certi versi inedita dimensione dello sport, con le possibilità dell’alto livello e del modo di vivere l’intrattenimento sportivo – dalle nazionali alle squadre di club –, anche attraverso l’entrata in scena di nuovi “media” dal potenziale importante.

E, soprattutto, un paragone deve essere fatto anche con altre discipline, differenti federazioni, tenendo in considerazione pure l’attuale situazione sociale ed economica, anche per quanto riguarda la “valorizzazione del prodotto pallavolo”.

Infatti, non basta più dire “stiamo crescendo“, ma è necessario vedere in che modo e come si sta crescendo. Le valutazioni non possono più essere semplicemente quantitative o sui risultati, ma devono necessariamente diventare anche qualitative, e tenere presente lo stato d’animo di una base che cambia, ma che da sempre rappresenta il “cuore” pulsante del movimento.

Lasciamo a voi le conclusioni e altri pensieri, ben sapendo che i fattori da tenere in considerazione sono, però, innumerevoli. Ma, partendo proprio dalla domanda che ha mosso tutto – Come sta la pallavolo? -, aver fornito tante informazioni ci sembra già un buon punto di partenza e un ottimo metodo per lasciare ciascuno libero di farsi una propria opinione sullo stato di salute di un movimento che è giusto guardare nel suo insieme, con tutte le sue sfumature, alcune felici e altre meno.

Possiamo solo dire che non c’è errore più grande che la pallavolo può fare, a tutti i livelli, di quello di non volersi guardare per il suo potenziale, per quello che (già) fa ma anche per i suoi limiti, pure nelle contraddizioni e nelle possibili difficoltà. In pratica, di non volersi guardare per quella che è… perché, come disse anche Julio Velasco anni fa: “C’è una regola che ci deve guidare per tutte le cose, ed è molto semplice: la realtà è com’è, e non come noi vogliamo che sia. E’ così sempre“.

A cura della Redazione di VolleyNews.it
(© Riproduzione riservata)

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