Perugia corre e non intende fermarsi. Trento, è crisi? Modena cede a Civitanova

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Di Roberto Zucca

Perugia scappa. Modena sorpresa da Civitanova. Trento ufficialmente in crisi. La sesta giornata della Superlega ha visto alcuni avvicendamenti importanti sul fronte della classifica, incominciando dal primo k.o. stagionale di Modena contro i campioni d’Italia della Lube. Una partita tiratissima al pari di quella tra Trento e Calzedonia, la vera assassina della giornata, che manda in crisi nera la compagine di Angelo Lorenzetti. Bella vittoria in tre set per Monza ai danni di Castellana, mentre Piacenza si porta al quarto posto in classifica, battendo un’altra squadra in crisi, ovvero la Revivre di Andrea Giani. Vince anche Vibo a discapito di Latina nuovamente incerottata mentre continua a stupire la Bunge Ravenna che batte Padova e mantiene il terzo posto in classifica con una gara ancora da recuperare.


DIATEC TRENTINO-CALZEDONIA VERONA 1-3 (20-25, 26-28, 25-21, 21-25)
Trento ufficialmente in crisi. Quarta sconfitta su sei gare e tavoli di trattative aperti per mettere in discussione una squadra che alla vigilia pareva fin troppo ben corazzata. Grbic ne approfitta e si affida alla solita formazione priva ancora di un opposto di grido ma  ben arrichita da Stern (14 punti) e dalle sue bande sempre più convincenti. La sfida delle mani di fata sembra vincerla Luca Spirito, che con la sua specialità, la palla alta, lancia Jaeschke (15 punti) e Maar (13 punti) alla conquista dei primi due parziali. Lorenzetti corre ai ripari e fa esordire Uros Kovacevic in banda per Hoag apparso sottotono nella giornata odierna e Teppan in zona due. Trento nel terzo parziale appare così più convincente e sbaglia meno, riportandosi sotto la compagine veneta. È proprio qui che la Calzedonia gioca la sua pallavolo migliore con Maar che si infila laddove trova il buio della difesa di De Pandis e Pajenk (9 punti) che chiude definitivamente un conto molto salato per la Diatec.

Il top: la casa dello Spirito. Luca nella nuova dimora veronese sembra aver trovato una sua dimensione. Sopperisce all’assenza di un opposto come Djuric e giostra alla perfezione il gioco sulle bande e sul centro dove lo aspettano grandi soddisfazioni. Pare sia il sorvegliato speciale di mister Blengini per la prossima stagione azzurra. Bene per lui.
Il flop: la deludente Trento. In questa squadra c’è solo Filippo Lanza (13 punti) a salvarsi la pelle. Non basta il rientro di Kovacevic e il gioco di Giannelli. Vettori chiude a fatica, Zingel e Carbonera arrancano. Lorenzetti pare essere in piena confusione. E Trento negli ultimi anni non era mai andata così male. Voltare pagina, please.


AZIMUT MODENA-CUCINE LUBE CIVITANOVA 3-1 (25-21, 19-25, 23-25, 21-25)
Nel big match della sesta giornata è Civitanova ad avere la meglio. In un Palapanini esaurito in ogni ordine di posto la squadra di Stoytchev si arrende ai campioni d’Italia e incassa la prima sconfitta stagionale. Lo spettacolo con due squadre così è garantito durante lo svolgimento di tutta la gara. Il tirannosauro Ngapeth (19 punti) inizia con le zampate che Civitanova conosce molto bene e colpisce subito nel segno soprattutto al servizio. Il primo set è un susseguirsi di emozioni cappeggiate dal francese e da Sabbi (12 punti). Basta abbassare la testa per un millesimo di secondo e Juantorena (MVP e 17 punti) mette giù un pallone migliore dell’altro e riporta le squadre in assoluta parità. Nel terzo e quarto gioco è soprattutto il muro marchigiano a fare la differenza. Cester è in stato di grazia e spinto in elevazione da Sander (18 punti) e da Sokolov (19 punti) nelle trapanature dei muri modenesi, affondano colpo su colpo ed espugnano un campo mai così difficile da conquistare negli ultimi anni.

Il top: il consigliere Medei. Civitanova esce da qualche partita no e mette a segno il suo primo vero colpo della stagione. E il merito va in parte al nuovo tecnico, bravo ad ammortizzare i momenti difficili e a trasformarli in preziose occasioni di crescita. Che come oggi fanno la differenza.
Il flop: più Sabbi da big match. Giulio non soffre Civitanova, ma non attacca come sa. Per lui è forse la prima grande sfida nella neonata carriera modenese. E si vede. Dodici punti non bastano per vincere una gara così importante. Per il ritorno ci aspettiamo una gara come quelle al cardiopalma con cui lo scorso anno a Molfetta rovesciava le sorti e incantava la Puglia.

WIXO LPR PIACENZA-REVIVRE MILANO 3-1 (25-23, 18-25, 27-25, 32-30)
Piacenza continua la sua striscia positiva e porta a casa altri tre preziosissimi punti che la spingono nelle zone alte della classifica. A farne le spese è la sfortunata Revivre, che dopo uno scoppiettante inizio di campionato e priva dei suoi gioiellini Sbertoli e Fanuli sembra aver perduto la bussola. Formazione (finalmente) al completo per Alberto Giuliani che sfodera subito i suoi assi con un bellissimo Fei (MVP e 23 punti) che sgambetta già dal primo parziale conquistato dalla LPR e vince la sfida contro il mostruoso Abdel Aziz (35 punti in quattro set) che appare l’unico a tenere testa alla compagine piacentina soprattutto nel secondo parziale. La seconda parte della partita, oltre a vivere la sfida tra questi fantastici posti due trova la chiave della partita nella prestazione in salita di Clevenot (16 punti) e Yosifov (14 punti), che affiancati dallo scatenato Parodi chiudono in bellezza la maratona del quarto parziale dopo due ore di gioco sul punteggio di 32-30.

Il top: il senatore Alessandro Fei. Il pedigree di un intramontabile come lui lo si riconosce già dal riscaldamento. Serate come quella di stasera riportano la memoria ai suoi anni d’oro quando divinizzava qualsiasi area del campo percorsa. Per i più nostalgici, queste prove sono il segno che nell’olimpo dei grandi Fox vuole ancora un posto. Come un abbonato Rai, sempre in prima fila.
Il flop: Milano senz’alibi. Con Abdel Aziz che gioca gare così, è giusto che tutta la squadra possa andare in soccorso di un talento simile. Invece Milano appare poco convincente ed incisiva là dove potrebbe fare la differenza (leggi centro) e molto debole in banda. Da Cebulj vogliamo più sussulti. Come quando ad inizio del campionato diceva di voler fare la differenza. Caro Klemen, è proprio questo il momento.

GI GROUP MONZA-BCC CASTELLANA GROTTE 3-0  (25-20, 25-21, 26-24)
Ritorno alla vittoria per la Gi Group Monza che tra le mure amiche della Candy Arena gioca una partita decisamente convincente e di buon auspicio contro la rediviva Castellana Grotte. Gara condotta sempre dai monzesi che devono fare a meno di Simone Buti, bloccato da un problema alla schiena ma schierano un ottimo Rocco Barone, che assieme a Beretta (5 punti ciascuno) impediscono a Tzioumakas (17 punti) di essere particolarmente incisivo. Nel secondo set inizia lo show del monzese Dzavoronok (mvp e 20 punti per lui) che mostra i canini agli avversari e inanella una serie di ace e di giocate che portano la BCC a soccombere sotto i suoi colpi. Il terzo set è decisamente il più combattuto e quello in cui Moreira (10 punti) e il buon Hebda tallonano Monza, che spinta altresì da una prova corale e da un provvidenziale duo Botto-Beretta chiude l’incontro e riporta i monzesi a metà classifica.

Il top: Donovan Dzavoronok. L’arcangelo biondo, venuto dalla fredda Repubblica Ceca, è il jolly meglio giocato da coach Falasca. Preciso in ogni fondamentale è diventato il petrolio nel deserto di questa Gi Group. Mai come in questa stagione appare decisivo e focalizzato verso il titolo di top player della squadra e della Superlega. Continua a volare così, Donovan!
Il flop: Tzioumakas. Da qualche partita il bomber di Castellana appare fiacco. Realizza ma gioca una quantità impressionante di palloni. Forse il peso che grava sulle sue spalle nelle ultime giornate è oneroso e Paris dovrebbe ormeggiare verso altri lidi d’attacco? Una domanda che sembra essere un chiaro consiglio.

TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA-TAIWAN LATINA 3-2 (25-17, 19-25, 23-25, 25-22, 15-13)
Vibo infila la terza vittoria consecutiva e sconfigge in casa la Taiwan Excellence Latina. Gara difficile ed equlibratissima caratterizzata da un Antonov sopra le righe (24 punti ed MVP) e un Savani non in perfette condizioni fisiche. La partita sembra volgere in favore di Latina dopo due primi set molto destabilizzanti in cui Coscione indirizza tutto il gioco sulle bande e sul centro perché Patch (14 punti) disputa la peggiore partita della stagione. Latina risponde con Maruotti (17 punti) e Gitto (8 punti) che da soli riescono a portarsi avanti nel terzo parziale. La squadra di Tubertini si rifà sotto, approfittando dei troppi errori in attacco dell’opposto Starovic (18 punti) e dell’esemplare gioco di Manuel Coscione che trova in Costa (14 punti) la chiave della partita, pronto a portare Vibo là in mezzo alle grandi, dove è sempre più convinta di voler restare.

Il top: Manuel Coscione. L’appetito vien mangiando. E Manuel quest’anno sembra molto ghiotto di punti e di ottime performance. La squadra gira e le bande prendono finalmente quota. Manuel è una vecchia volpe della regia ed orchestra bene una squadra che ritrova Oleg Antonov del periodo azzurro e vuole togliersi forse in questa fase della sua carriera più di un sassolino dalla scarpa. Decisamente pericoloso.
Il flop: la corrente alternata di Latina. Prodigiosa contro Civitanova, sprecona contro Piacenza e Vibo. Così non va e Di Pinto deve correre ai ripari. Starovic deve trovare continuità e sui fondamentali del muro e della battuta c’è ancora molto da lavorare. A guardare la classifica, i punti persi avrebbero proiettato Latina tra le prime quattro. Ed invece ci si ritrova ad inseguire. Atteggiamento da resettare. Right now.

BUNGE RAVENNA-KIOENE PADOVA 3-1 (23-25, 25-13, 25-21, 25-19)
Chi fermerà la corazzata Bunge? Ci ha provato ma non ci è riuscita nemmeno la rediviva Kioene, che esce sconfitta da Ravenna nonostante una gara a tratti giocata con molta dignità dagli uomini di coach Baldovin. La partita sembra sorridere a Padova, che spinta soprattutto da Volpato (10 punti) e Nelli (12 punti) e a qualche errore di troppo dei ravennati soprattutto al servizio, porta i padovani in vantaggio. La Bunge non ci sta e mette il turbo alla gara spinta inizialmente da Poglajen (19 punti) e Marechal in banda (15 punti) pareggiando le sorti e andando a chiudere anche il terzo parziale. Finale più concitato con Travica che prova a risollevare i suoi ma che, sotto i colpi di Buchegger (16 punti) batte in ritirata. Terzo posto assoluto quindi per Ravenna che ora appare davvero la squadra da battere in questo campionato.

Il top: Il gioco della Bunge. Dissacrante, disarmante e disorientante. Se negli spogliatoi è la danza sudamericana importata da quella vecchia volpe di Orduna ad avere la meglio, in campo, oltre a Santiago le danze sono orchestrate dal trio straniero Poglajen-Marechal-Buchegger che lascia attoniti gli spettatori del Pala De Andrè. Il vero segreto sembra comunque essere esteso a tutta la compagine romagnola che nell’unione dentro e fuori dal campo ha trovato l’occasione per stare dietro senza particolari affanni alle regine della Superlega.
Il flop: Gabriele Nelli. Parte convinto, come un ariete verso l’abbattimento del bersaglio. Poi si scarica, lascia Randazzo (15 punti) ad abbattere la fortezza avversaria in completa solitudine e tutta la squadra ne risente. E in gare come questa da lui ci aspettiamo di più. Decisamente molto di più. 

BIOSÌ INDEXA SORA-SIR SAFETY CONAD PERUGIA 1-3 (20-25, 26-28, 25-21, 21-25)
Perugia batte il fanalino di coda Sora non senza una gara combattuta e qualche attimo di incertezza soprattutto nel secondo set. Lo starting six vede Zaytsev e Podrascanin ai box, sostituiti da Berger e Ricci (9 punti ciascuno) che soprattutto ad inizio gara non sembrano far rimpiangere i due campioni ed avanzano senza particolari problemi alla conquista del primo parziale. Poi Sora affila le armi e nonostante si trovi davanti la capolista gioca testa a testa il secondo set, sciupando ben quattro parziali e facendo letteralmente imbestialire Barbiero e Mattia Rosso (15 punti), che prende in mano il terzo parziale e accompagnato da Petkovic (19 punti ed mvp dell’incontro) accorcia le distanze e impensierisce anche nel quarto parziale Perugia. Resasi conto del rischio del quinto parziale, la Sir si affida al suo Atanasjevic (20 punti) ma anche ad un crescente Anzani (10 punti) per conquistare il quarto e decisivo set e ad approfittare della sconfitta di Modena per assaporare la vetta in solitaria.

Il top: la Sir dai molti cambi. La stella Zaytsev tenuto precauzionalmente a riposo, non impensierisce più di tanto coach Bernardi che può contare su Berger e Della Lunga come alternative di livello (idem la staffetta Ricci-Podrascanin). Perugia ha la corazza forte e De Cecco sembra giocare quest’anno molto bene con qualsiasi cosa riesca a saltare ai lati e al centro del campo.
Il flop: Georgi Seganov. Il gioco non è dei più convincenti e il livello espresso non è quello da Superlega. Il centro è inesistente, Fey preferito a Nielsen attacca con difficoltà. Il problema di Sora è decisamente questa regia che deve cambiare inquadratura. E visti gli esempi con cui Seganov gioca contro ogni domenica, potrebbe trarne un notevole spunto.

CLASSIFICA DOPO LA SESTA GIORNATA:
Sir Safety Conad Perugia 18
Azimut Modena 15
Bunge Ravenna 13*
Cucine Lube Civitanova 12*
Wixo LPR Piacenza 9
Tonno Callipo Vibo Valentia 8
Taiwan Excellence Latina 8
Calzedonia Verona 7
Kioene Padova 7
Diatec Trentino 7
Gi Group Monza 6
Revivre Milano 5
BCC Castellana Grotte 4
Biosì Indexa Sora 1

 *Cucine Lube Civitanova e Bunge Ravenna una partita in meno

PROSSIMO TURNO 7°GIORNATA DI ANDATA SUPERLEGA UNIPOLSAI
Domenica 12 Novembre 2017 Ore 18:00

Cucine Lube Civitanova- Biosì Indexa Sora Diretta Lega Volley Channel
Sir Safety Conad Perugia- Diatec Trentino 15/11/2017 ore 20:30 Diretta Lega Volley Channel
Calzedonia Verona – Bunge Ravenna Diretta Rai Sport
Taiwan Excellence Latina – Azimut Modena Diretta Lega Volley Channel
Kioene Padova – Gi Group Monza Diretta Lega Volley Channel
Revivre Milano – Tonno Callipo Vibo Valentia 10/11/2017 ore 20:45 Diretta Rai Sport
BCC Castellana Grotte – Wixo LPR Piacenza 08/11/2017 ore 20:30 Diretta Lega Volley Channel

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