Chieri, Bosio: “Sono nella mia condizione ottimale, Novara non mi spaventa”

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Di Redazione

Alle 17, la Reale Mutua Fenera Chieri farà il suo esordio stagionale tra le mura del PalaFenera contro la cugina Igor Novara, in un derby molto sentito dalla piazza chierese. Unica ex dell’incontro, la palleggiatrice classe ’97 Francesca Bosio, adesso regista titolare in una stagione che rappresenta la svolta per la sua carriera. L’intervista è riportata da La Stampa.

Francesca Bosio, è più l’emozione per il ruolo da protagonista ottenuto o la pressione?

“In questo momento sono felice di giocare e carica a mille.
A prevalere sono le sensazioni positive pur essendo ben conscia della posta in gioco. Voglio godermi il momento e mettere a frutto gli allenamenti e i sacrifici di questi mesi”.

È stato un periodo faticoso quello che ha preceduto il ritorno in campo?

Ho voluto fare tutto il necessario per arrivare al meglio a questo appuntamento. Ho seguito una dieta grazie all’aiuto di un nutrizionista che mi ha permesso di perdere 6 chili e ora mi sento in forma e mi muovo meglio in campo”.

Ha avuto problemi di peso?

“Diciamo che da quando ho smesso di vivere con la mia famiglia ho faticato a seguire un regime alimentare regolare. Ora mi sono rimessa in careggiata, ho fatto allenamenti fisici ad hoc e so di essere nella mia condizione ottimale”.

Pur essendo un gradino sotto la regina Conegliano, Novara resta uno delle migliori squadre del campionato. Che partita sarà?

Sarà tosta. Loro rispetto all’anno scorso si sono rinforzate e noi dobbiamo partire belle aggressive, senza timori reverenziali. Dobbiamo battere bene, forzare quando è necessario, non mollare nulla in difesa. Solo con questo atteggiamento mentale, su cui lavoriamo molto in allenamento, possiamo migliorare ogni giorno e ambire a giocarcela alla pari anche con le migliori”.

Che effetto fa giocare senza i propri tifosi?

“Fa male, è evidente. I tifosi sono una parte fondamentale delle nostre partite, ma allo stesso tempo capiamo bene che in questo momento non si può fare altrimenti”.




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