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Cazaute: “Adoro Istanbul, VakifBank sogno realizzato, ma quello italiano resta il campionato più competitivo”

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Mai come quest’anno il campionato turco femminile è sotto i nostri riflettori. A catalizzare l’attenzione degli appassionati italiani ci sono, naturalmente, le campionesse del mondo Alessia Orro e Myriam Sylla, ma anche nomi del calibro di Ofelia Malinov, Anna Nicoletti, Anastasia Guerra e Anna Adelusi, insieme ad allenatori che tutto il mondo ci invidia come Giovanni Guidetti, Marcello Abbondanza, Massimo Barbolini, Giulio Cesare Bregoli e Lorenzo Micelli.

La Sultanlar Ligi 2025-2026, però, annovera tra le sue protagoniste anche una giocatrice molto conosciuta e amata in Italia, grazie alle quattro stagioni disputate in Serie A1: Héléna Cazaute. Dopo le esperienze con Chieri e Milano, la schiacciatrice francese ha deciso di mettersi nuovamente in gioco accettando la chiamata del VakifBank Istanbul, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nella prestigiosa formazione giallonera.

È proprio su di lei, sulla sua scelta e sui nuovi orizzonti della sua carriera che si concentra la nostra intervista di oggi.

Héléna, partiamo dal nuovo capitolo della tua carriera. Come mai hai scelto la Sultanlar Ligi turca, e nello specifico il VakifBank?
“Dopo quattro anni in Italia, sentivo il bisogno di provare qualcosa di diverso e uscire dalla mia comfort zone. Cercavo nuove sfide, e per me il VakifBank rappresentava la scelta ideale. Ho sempre avuto il ‘sogno segreto’ di giocare per questo club, quindi quando si è presentata l’occasione, non ho esitato un istante a coglierla”.

Se dovessi descrivere in una parola il tuo primo impatto con il mondo VakifBank, quale sarebbe e perché?
“Professionalità. Qui trovi tutto ciò di cui puoi avere bisogno, e ogni persona che lavora per questo club fa di tutto perché tu possa concentrarti esclusivamente sulle tue performance in campo”.

Dopo la Supercoppa di Turchia e le prime partite di campionato, che sensazioni hai sul gruppo e su cosa potete costruire insieme?
“Passo dopo passo stiamo costruendo i nostri automatismi e trovando il giusto ritmo. Credo sia evidente che, dalla Supercoppa a oggi, il nostro livello sia già salito. Dobbiamo continuare a lavorare con impegno, avere pazienza e non smettere di lottare. Abbiamo una squadra ricca di personalità forti e di vere combattenti. Spero che sapremo mantenere questa mentalità per tutta la stagione, perché penso che rappresenti uno dei nostri punti di forza più grandi”.

Il VakifBank è abituato a giocare per vincere tutto: quali sono i vostri obiettivi per questa stagione, tra campionato, Coppa di Turchia e Champions League?
“È chiaro che, quando vesti la maglia del VakifBank, l’obiettivo è vincere tutto – e, da giocatrice, il desiderio è quello di conquistare il maggior numero possibile di trofei. Sappiamo bene che ci sono molte squadre forti, costruite per competere ai massimi livelli, specialmente in Turchia e in Italia. Per questo non sarà facile: dovremo lottare con determinazione per raggiungere i nostri obiettivi”.

A livello personale, quali aspetti del tuo gioco vuoi far crescere in questa esperienza turca?
“Vorrei continuare a crescere in ogni aspetto del mio gioco. Mi piacerebbe diventare più costante nel rendimento e affinare la capacità di individuare, in ogni situazione, la soluzione più efficace”.

Istanbul è una città dalle mille sfumature, dove convivono storia e modernità. Come ti stai ambientando in un contesto così dinamico e vibrante?
“Adoro Istanbul. Ho avuto l’occasione di visitarla con la mia famiglia e me ne sono innamorata all’istante. È una città che offre tantissimo: luoghi da scoprire, esperienze da vivere e quartieri uno diverso dall’altro. È davvero impossibile annoiarsi!”.

Guardandoti indietro, hai lasciato Milano con più rimpianti o con la soddisfazione di quanto costruito in quel biennio?
“Credo che qualche rimpianto ci sia, perché durante quelle due stagioni abbiamo avuto più di una volta l’occasione per fare qualcosa in più, ma purtroppo non siamo mai riuscite a sfruttarla fino in fondo”.

Quali sono i ricordi più belli che ti porti dietro dalla tua esperienza con il Vero Volley?
“Il mio ricordo più bello è la partita di Champions League contro il Fenerbahce, che abbiamo vinto al Golden Set. Inoltre, ho avuto anche la fortuna di incontrare compagne di squadra straordinarie e persone speciali, con cui ho condiviso esperienze e momenti che resteranno per sempre nel mio cuore”.

L’Italia è stata per te quasi una seconda casa: pensi che un giorno potresti tornare a giocare nel nostro campionato?
“Giocare in Italia è stata senza dubbio un’esperienza bellissima, e credo che lì si disputi il campionato più competitivo al mondo. Per questo direi: mai dire mai”.

Per concludere, una domanda sull’estate con la nazionale francese: qual è il bilancio che fai dopo il Mondiale e la VNL, e quali sensazioni ti porti dietro?
“Credo sia stata una delle nostre estati migliori di sempre. Passo dopo passo, il nostro livello continua a crescere e ora siamo in grado di battere squadre davvero forti – qualcosa che, forse, due o tre anni fa sembrava quasi impossibile. Il duro lavoro sta finalmente dando i suoi frutti e ci dà la motivazione per migliorare sempre di più. Siamo ancora una squadra giovane e abbiamo bisogno di fare esperienza, ma giocare la VNL per due estati consecutive è stato estremamente prezioso per noi. Non vedo l’ora di scoprire cosa saremo capaci di fare la prossima estate”.

Intervista di Giuliano Bindoni
(© Riproduzione riservata)

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