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Carolina Costagrande ha battuto il Covid: “Non bisogna mai abbassare la guardia”

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Di Redazione

La partita più difficile adesso è vinta, ma non è stata un’esperienza facile per Carolina Costagrande. L’ex nazionale azzurra, dopo aver riscontrato la sua positività al Covid-19, ha avuto sintomi di una certa gravità ed è stata anche ricoverata in ospedale per tre giorni in Argentina. Ora racconta la sua esperienza in un’intervista a Somos Voley, sottolineando l’importanza dell’immediato ricorso all’isolamento: “Per fortuna non avevo contatti stretti, tutto è iniziato e finito con me“.

Dopo una prima fase in cui pensava di aver superato la malattia, Carolina ha assistito a un riacutizzarsi dei sintomi: “Mi hanno dato una tregua, ma poi sono tornati. Mi sentivo esageratamente stanca, avevo la febbre, un fortissimo mal di testa e la nausea, non mi ero mai sentita così. A un certo punto ho perso la lucidità per spiegare cosa mi stava succedendo: la paura non ti aiuta, senti troppe cose su questo virus e l’eccesso di informazioni ti preoccupa”.

Alla fine è arrivato il ricovero: “Ho dovuto chiamare un’ambulanza, è stato un momento di tensione. Non ho avuto bisogno di ossigeno, ma avevo le vertigini, la paura sicuramente non mi stava aiutando. Poi in ospedale mi sono tranquillizzata, ma oggi mi rendo conto che non potevo farcela da sola, avevo bisogno di aiuto“. Dopo tre giorni di terapia a base di corticosteroidi, Costagrande si è pienamente ristabilita: “Adesso è tutto ok, penso che mi sia andata bene. Ma è una situazione completamente di emergenza e quando la vedi dall’interno ti rendi conto che il personale sanitario svolge un lavoro straordinario, in condizioni di lavoro difficili e con grandi rischi“.

Dobbiamo collaborare con loro – conclude l’ex campionessa azzurra – prendendoci cura di noi stessi ed evitando di saturare un sistema già è in crisi. Ora che è successo a me ho capito quanto siano importanti i comportamenti quotidiani, l’importanza di non abbassare la guardia, anche quando si è stanchi di stare in isolamento. Dobbiamo continuare a seguire le regole, anche se il desiderio di tornare alla vita normale è forte“.

(fonte: Somos Voley)

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