Carla Burato: "Non è possibile stare fermi per 7 o 8 mesi in attesa dell’autunno prossimo"

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Di Redazione

Per avere una visione a 360 gradi della pallavolo ad alto livello, questa settimana Sport Vicentino ha intervistato la consigliera Carla Burato, che è in primis la presidente di Sorelle Ramonda IPAG, squadra che milita in A2, ovvero della società sportiva Unione Volley Montecchio Maggiore.
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Innanzi tutto come va?
Qui tutti bene, non ci sono problemi di coronavirus a Montecchio sia per lo staff sia tra le atlete. Anche l’allenatore Alessandro Beltrami che gira mezzo mondo sta bene!”

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Dal 3 aprile ci sono altri 10 giorni di stop per tutto il Paese.
Era scontato che ci fosse un’ulteriore proroga fino a Pasqua compresa. Ora sarà difficile riprendere il campionato con le normali modalità perché ci vuole tempo anche per rimettersi in forma.
La settimana prossima, il 6 aprile per la precisione, dovremmo avere una riunione di Lega con tutte le società di A: a quel punto di fronte alle ultime ordinanze del Governo prenderemo delle decisioni”.
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Ci anticipa quali sono le intenzioni sul da farsi?
Noi vorremmo ritornare sui campi da gioco con formule e modalità e caratteristiche che definiremo lunedì. Il primo step è chiudere il campionato sospeso, ma dobbiamo capire la FIPAV (la Lega organizza il campionato, ma è la Fipav a indirlo e a decidere su promozioni e retrocessioni) che intenzioni ha”.
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Quindi vi sarà condivisione tra Lega e Fipav per la chiusura del torneo, della reagular season?
Se la Fipav deciderà che continueremo a giocare fino a estate inoltrata noi ci stiamo.Ci auguriamo che sia così. Però nel frattempo è subentrato il problema del campionato sfalsato: infatti molte straniere sono andate via, non saranno più in campo. Poi dobbiamo tenere presente che tutte le decisioni coinvolgono anche la serie B e la C e,
a cascata, tutte le altre serie regionali. Insomma tornare a giocare significa inventarsi formule per chiudere questo campionato ed eventualmente impegnare le società e le atlete con tornei estivi: non è possibile stare fermi per 7 o 8 mesi in attesa dell’autunno prossimo per il prossimo campionato”.
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Allora deciderete lunedì. Ma c’è una “spada di Damocle” che incombe sullo sport?
“Effettivamente potrebbe essere che il Coni decida di chiudere tutto. Noi speriamo chesi possa giocare. La volontà, come dicevo,è quella di trovare formule per non interrompere il nostro bel progetto sportivo sia a livello societario sia di Lega”.
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In futuro sarà tutto diverso anche nel volley?
“Dobbiamo inventarci una pallavolo al risparmio perché è evidente che inizialmente non avremo il pubblico presente (forse si giocherà a porte chiuse con le telecamere per un bel po’), e poi perché diffcoltà economiche avranno coinvolto tutto il nostro tessuto sociale. Guardi, siamo assolutamente determinati a sostenere questo movimento e a non far spegnere questo faro di eccellenza che è la serie A italiana femminile”.
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Facciamo un appello finale?
Lo farei alle atlete: conto che vi sia un senso di responsabilità sugli ingaggi visto il momento di crisi economica che toccherà tutti quanti: società di volley, sponsor e atlete. Poi torneremo a giocare meglio e più forte di prima!”

Sicuramente nel rilancio di tutto dopo questa crisi lo sport avrà un ruolo importante, anche quello di vertice…
“Sì, lo sport non sarà secondario nella ripresa che dovrà esserci inevitabilmente: al nostro livello è spettacolo per il tempo libero delle famiglie e offre soprattutto ai giovani l’esempio per una cultura dell’impegno necessario per dare fiato al futuro”.
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Dobbiamo sottolineare come Montecchio abbia tra le sue fila delle giocatrici molto promettenti: ad esempio la schiacciatrice Federica Carletti, considerata una top player del campionato di A2. La ragazza è davvero forte?
Lo è, siamo molto soddisfatti e contenti per lei e anche di tutto il nostro organico (tante altre nostre giovani devono ancora dimostrare le loro potenzialità appieno) e dell’allenatore Beltrami: lui ha dimostrato la capacità di gestire atlete molto giovani e di farle crescere. Due di queste sono proprio Carletti e Bartolini: giovani cresciute molto da noi e che hanno le carte in regola per guardare avanti e proseguire ad alto livello”.
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Con il presidente Fabris si parlava di un’ipotesi di serie A2 a 24 squadre (ora a 20) ?
Sì, noi possiamo anche aggregare le neo promosse dei 4 gironi di B1, ma attenzione: ogni volta che si allarga la base del campionato si rischia un abbassamento del livello sia di gioco sia della qualità gestionale delle società. Siamo consci che la Lega dovrà aiutare molto le società che vorranno partecipare alla A, ma bisogna che ci garantiscano tutti un prodotto finale di qualità. A molti che vorrebbero accedere a tutti i costi dico: meglio lavorare a piccoli passi piuttosto di fare il passo più lungo della gamba, perché altrimenti si fanno danni importanti”.

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