Emanuele Birarelli: "Monza si è rafforzata. Dobbiamo migliorare l’intesa palleggiatore-attaccanti"

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Di Redazione

Per tanti anni nel giro della Nazionale, anche come capitano, Emanuele Birarelli, centrale in forza a Verona per il terzo anno consecutivo, si racconta a “L’Arena” a pochi giorni dall’inizio del campionato di Superlega.

Per il capitano di Calzedonia Emanuele Birarelli quella che inizia domenica a Monza sarà la sedicesima stagione nella massima serie, la terza con la maglia di Verona. Coach Grbic ha avuto a disposizione l’intera rosa solo da poche settimane, il tempo in pratica per disputare solo tre amichevoli, due contro Padova (una persa 3-0 ed una impattata 2-2 l’altra sera) ed una contro Latina (vinta 3-1). Andiamo a ruota libera con il capitano gialloblù, che quasi certamente chiuderà la carriera qui a Verona.

Come sono andati i test match? «Ci sono tante cose da migliorare per cui io non eccederei né sulle positività né sulle negatività. Queste partite ci sono servite per dire a che punto siamo e per tenerne così conto in vista dei prossimi allenamenti. Se poi vogliamo analizzare in sintesi le tre amichevoli, la prima contro la Kioene, nel torneo di Rimini, non era stata un granché. È andata meglio con Latina, anche se dopo un po’ loro hanno giocato con le riserve. La gara all’Agsm Forum contro Padova non è iniziata bene perché nel primo set non avevamo molta energia, né per difendere né per sacrificarci un po’ nelle situazioni particolari. Diciamo che è mancato anche un po’ di agonismo. Quando poi è subentrato un po’ di orgoglio e di carattere sicuramente abbiamo giocato meglio».

Per quanto riguarda fondamentali dove dovete migliorare in tempi brevi? «Sicuramente nell’intesa tra il palleggiatore e gli attaccanti per farci avere qualche sicurezza in più, e poi anche a muro e in difesa dobbiamo fare meglio, ci manca un po’ quell’atteggiamento di cattiveria. Qualche palla in più, vedi ad esempio sui pallonetti di Padova, bisognava andare a prenderla».

Troppo poco il tempo a disposizione per amalgamarvi? «Più che altro è una questione individuale. Chi è arrivato dai mondiali è fisicamente a posto, anche se poi magari tra novembre e dicembre potrebbe accusare un calo fisico come capita in questi casi. Chi di noi, invece, non ha giocato in nazionale deve ancora lavorare fisicamente per recuperare il gap con gli altri. Da quando è tornato Grbic ci siamo allenati più che potevamo, difficile fare di più».

Monza si è parecchio rafforzata. Cosa ne pensi? «In effetti non è quella della scorsa stagione. È più equilibrata e un palleggiatore così, se può contare su una buona ricezione, può innescare un gioco molto veloce ed imprevedibile. Per questo dovremo lavorare molto bene al servizio che per noi lo scorso campionato ha rappresentato un punto di forza tant’è che Grbic ci lascia liberi di rischiare per essere appunto aggressivi. E poi, con gli attaccanti importanti che abbiamo, molto alti e molto fisici, dobbiamo chiaramente dire la nostra».

Il fatto di dover affrontare poi, nella seconda e terza giornata di campionato, prima Perugia e poi Civitanova, vi crea una certa pressione? «No, al momento pressione direi di no. Diciamo che c’è voglia di fare bene ma soprattutto, in questo momento, noi guardiamo al quotidiano senza pensare troppo all’avversario. Magari lo faremo da domani. Ma adesso siamo concentrati su noi stessi, così come abbiamo fatto nell’ultima amichevole contro Padova, cercando di migliorare nelle cose in cui non eravamo andati bene nel torneo di Rimini».

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