Cantagalli: "L’Italia nelle prime tre al mondo. Velasco? Riapre un nuovo ciclo"

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Di Redazione

Per tutti è Luca “Bazooka”, per chi ha avuto la possibilità di vedere all’opera la “generazione di fenomeni”, in quegli anni novanta in cui la Nazionale maschile italiana era la più forte di tutte vincendo quasi ogni sfida. Luca Cantagalli adesso si è “lanciato” in un’altra sfida. Da giocatore e allenatore a ristoratore. Da buon modenese ama la buona cucina e così ha deciso di aprire un ristorante con specialità a base di carne di ottima qualità a Carpi. Pallavolo e cucina.. davvero un ottimo connubio!

Per tanti anni ha vestito la maglia azzurra ottenendo grandi risultati. Cosa pensa di questa Italia e dei Mondiali di settembre?
“Tutto è impostato sul Mondiale ovviamente, quindi in questo momento ci sarà una lunga fase di preparazione e avvicinamento al Mondiale. Secondo me è un’Italia molto competitiva, sono rientrati tutti i big e quindi dobbiamo aspettarci grandi cose ed è giusto anche in questo momento sognarle perché comunque penso che siamo a livello delle prime tre squadre al mondo. È chiaro che l’estate è lunga, ci sarà da prepararla molto bene però a livello di organico ci siamo”.

Cosa significa giocare i Mondiali in casa, davanti ai propri tifosi?
“Credo che sia sicuramente una pressione e una responsabilità in più. Da un certo punto di vista anche il livello di “aiuto” in campo può essere effettivamente un fattore determinante in alcuni momenti, quindi deve essere e spero che lo sia per i ragazzi, un grande orgoglio che poi possa sfociare nel riuscire a fare delle prestazioni di alto livello rispetto a quello che si potrebbe fare eventualmente in un Mondiale giocato lontano da casa. Anche se obiettivamente in quei momenti credo che tutte le energie, tutta l’adrenalina e tutto quello che serve per vincere ci siano ugualmente. Se dovessi scegliere, preferirei sicuramente giocarlo in casa che fuori”.

Parliamo di Velasco. Che cosa pensa del suo ritorno a Modena?
“Io credo che Modena, dopo un anno cosi tormentato, pieno di polemiche e vicissitudini che hanno riguardato poco il gioco e lo spettacolo, aveva bisogno di una figura come la sua. Un grande allenatore carismatico e un organizzatore, in grado di fornire solidità a questa società, che abbia le capacità di riavviare un nuovo ciclo. Sappiamo tutti che per Modena sarà durissima, perché con gli squadroni che stanno allestendo Civitanova e Perugia, sarà difficile potersi inserire tra di loro. Modena però ha sempre avuto questa capacità di stupire sia nel bene sia nel male, quindi mi auguro che possa avere la possibilità di lottare per grandi traguardi”.

Modena, terra di cucina. Recentemente ha aperto un ristorante a Carpi che si chiama “Carnoteca”. Com’è nata questa idea?
“La ristorazione è sempre stata un mio pallino che però non è mai sfociato in nulla tranne un’idea che avevo in mente. Poi ultimamente ho conosciuto le persone giuste per realizzare questo progetto e ci siamo decisi. Erano due anni che non facevo niente e così ho deciso di buttarmi a capofitto in questa situazione. Siamo partiti alla grande, il ristorante sta andando bene, abbiamo sempre pieno, almeno in questi primi giorni di apertura e speriamo che sia così anche in futuro. Questo mi gratifica molto, per me è stata un’impresa nuova, tutta da condividere con i miei soci, un lavoro impegnativo che però poi alla fine, visti i risultati attuali, mi soddisfa molto e spero si possa continuare su questo livello”.

La vedremo ai “fornelli”, oppure ha un altro ruolo nel ristorante?
“No, ai fornelli no (ride, ndr), o meglio alla brace no, anche se non è complicatissimo, ma anche lì ci vuole esperienza e capacità oltre ad avere le materie prime di eccellenza. Il mio ruolo è quello di ricevere le persone, fare qualche piatto di antipasto, qualche caffè, il vino e queste cose più “semplici”…”

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