Cala il sipario sulla stagione di San Donà, Moretti: “Stagione da ricordare”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti
SHARE
foto Personal Time San Donà
SHARE
TEMPO DI LETTURA
meno di 5 minuti

Una finale persa porta amarezza ed un pizzico di malinconia. Le sconfitte aiutano a crescere e a migliorare, ma nello sport bisogna guardare avanti andando a caccia di nuovi traguardi. Il day after per l’allenatore della Personal Time Daniele Moretti: “Ho ripercorso mentalmente tutta la partita – dice il coach-, l’unica cosa che ci è mancato sono stati il cinismo e l’esperienza che servono in queste partite. Nel terzo set siamo stati davanti due volte di quattro punti, se avessimo avuto più esperienza a questi livelli avremmo raccontato un’altra partita. Complimenti a Fano che ha vinto meritatamente ed è salito in serie A2”.

Sono state due partite intense quelle che hanno consegnato ai marchigiani la nuova categoria: “Potevamo fare qualcosa in più a livello tecnico, i ragazzi sono stati destabilizzati dall’infortunio di David Umek prima di gara uno. Lo stesso è accaduto con Favaro prima del secondo match. Siamo andati in campo meno sicuri dei nostri mezzi rispetto a semifinali e quarti”.

La Personal Time ha fatto una stagione inaspettata, dall’obiettivo salvezza alla finale sono cambiate tante cose: “Già nelle prime uscite abbiamo capito cosa potevano esprimere questi ragazzi. Abbiamo avuto piccoli intoppi, superati brillantemente da un gruppo fantastico che ha dato l’anima. Anche ieri nonostante i piccoli problemi non si è mai mollato, ad esempio nel secondo set eravano sotto 12-7. C’è stato un grande apporto di titolari e subentrati, anno fantastico merito dei ragazzi. Finire in questo modo c’è sempre un po’ di amaro in bocca, è stata una stagione splendida anche se abbiamo perso la finale. Questa è stata un’annata non indimenticabile ma da ricordare sicuramente”.

Venerdì l’ultimo atto dell’annata 2023/2024 con una cena di saluti: “Riparto riposando dopo nove mesi intensi dove si è spinto ogni giorno. Mi godrò un po’ mia figlia poi mi metterò a studiare per capire l’evoluzione della pallavolo. Grazie a tutti i tifosi di San Donà, mi dispiace che l’epilogo sia stato questo, ci vediamo il prossimo anno”.

(fonte: comunicato stampa)

ARGOMENTI CORRELATI

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Perugia, Sirressi fiduciosa: “L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla”

A1 Femminile

Nel cuore dell’estate pugliese, tra il caldo di Sant’Eramo in Colle, tranquillo borgo in provincia di Bari, e le giornate divise tra allenamenti in palestra, relax e un po’ di mare, Imma Sirressi si prepara alla sua quarta stagione con la maglia della Bartoccini MC Restauri Perugia, la terza consecutiva con alle spalle sempre i gradi di capitano. Libero di esperienza, carismatica guida in campo e fuori, Sirressi rappresenta un punto fermo per la formazione perugina.

Nelle ultime due stagioni ha collezionato un altissimo numero di presenze, ben 61 in gare ufficiali, confermandosi una colonna difensiva imprescindibile per le Black Angels. Nel suo palmarès figurano, oltre la Coppa Italia di A2 conquistata a Perugia, anche una Supercoppa Italiana, uno Scudetto e una Champions League. Sono dunque diverse le stagioni da protagonista nella massima serie, a testimonianza di una carriera solida e vincente. Nel frattempo, il libero e capitano della squadra del Presidente Antonio Bartoccini si divide tra attività quotidiane in palestra e tempo libero da spendere in famiglia:

"Mi sto godendo un po’ di riposo, ma non trascuro l’allenamento – afferma Imma –. Vado tutti i giorni in palestra e do una mano a mia madre (Chiara Marsico, ex pallavolista, ndr) che allena una squadra di ragazze under 15. Spesso alleniamo insieme. Lei è stata la mia prima allenatrice e ancora oggi è un punto di riferimento".

Ma il pensiero di Imma è già rivolto alla prossima stagione e all’ambiente di Perugia: "Non è una questione solo di campo. Il mio lavoro è anche quello di tenere unito il gruppo, trasmettere la cultura del lavoro, dell’impegno quotidiano, dell’identità delle Black Angels. È una filosofia, un modo di essere, non solo una maglia".

Il suo compito sarà anche quello di fare da collante tra le veterane e le nuove arrivate: "Cercherò di fare quello che lo scorso anno è stato fatto con successo: accogliere e accompagnare le nuove, spiegare cosa significa giocare a Perugia. Una città 'frizzicarina', come mi piace dire, che chiede tanto, ma sa anche dare tanto".

Sul nuovo gruppo che sta nascendo, Sirressi mostra fiducia e lucidità: "Mi sembra che sia stata costruita una squadra molto consapevole. Un bel mix tra esperienza e gioventù. Conosco bene Perinelli, l’ho affrontata spesso, so delle qualità di Fiesoli e ho visto spezzoni video delle straniere: ci sono capacità e consapevolezza. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma sognare non costa nulla. Un sogno vero sarebbe vincere lo scudetto a Perugia, ma il sogno praticabile è quello di entrare nei playoff. Sarebbe bellissimo poter vivere un’appendice stagionale del genere".

Tra i momenti più emozionanti dello scorso anno, Imma ricorda il calore del PalaBarton: "È stato incredibile giocare lì. L’atmosfera che si è creata è stata qualcosa di unico. Non mi aspettavo un pubblico così numeroso. Rispetto all’anno in A2 ho visto una crescita enorme. Tifo organizzato, affezionato e coinvolgente".

E anche il suo paese ha sentito questo legame: "I miei compaesani hanno organizzato un pullman per venire a vedere una partita. Si sono emozionati. Da allora mi fermano per chiedere notizie su di noi: chi arriva, chi parte, come sarà la squadra… È nato un legame forte anche lì, tra Sant’Eramo in Colle e Perugia". Una stagione calda, dentro e fuori dal campo, è ormai alle porte. E con un capitano come Imma Sirressi, che unisce tecnica, leadership e cuore, le Black Angels possono guardare con fiducia al futuro.

(fonte: Bartoccini MC Restauri Perugia)