Foto Federazione Italiana Pallavolo

Bovolenta Jr: “Papà mi guarda da lassù, ma questa è la mia storia”

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Di Redazione

Il volley, soprattutto quello azzurro, ci ha abituato ai figli d’arte, da Travica a Michieletto, passando per un certo Zaytsev. Certe storie però hanno un sapore tutto speciale, da padre in figlio. La più bella in questi giorni è sicuramente quella di Alessandro Alberto Bovolenta, cognome pesante sulle spalle.
Alessandro ha 18 anni ed è tra i più giovani neocampioni d’Europa dell’Under 20 di coach Matteo Battocchio.

Papà Vigor, ex azzurro, argento olimpico e due ori continentali vinti, si è spento il 24 maggio di dieci anni fa dopo un malore fatale mentre era impegnato in una partita di serie B2. Aveva 37 anni e aveva scelto di proseguire la sua carriera nei campionati minori. La sua storia sconvolse il mondo dello sport intero, con una coda anche giudiziaria che ha fatto scuola.

La moglie di “Bovo”, Federica Lisi mamma di Alessandro (primogenito), pure lei ex giocatrice di serie A1, pochi giorni dopo la scomparsa del marito annunciò l’arrivo del loro quinto figlio. Alessandro Alberto che quando è mancato il papà aveva 7 anni, ora gioca a Ravenna in serie A2 con coach Marco Bonitta. Era un centrale come il papà, ma ora fa l’opposto e nella finale contro la Polonia ha messo a terra 27 palloni. Nel primo “Bovo Day” tutti ricordano ancora quella sua battuta con indosso la maglia di Vigor che gli arrivava sotto le ginocchia.

Oggi la sua storia si arricchisce di un capitolo e di Bovolenta sono tornati a parlare anche i quotidiani nazionali, da Tuttosport al Messaggero. Proprio sul quotidiano romano, Alessandro racconta un po’ della sua quotidianità, di studente di quinta ragioneria, che farà l’esame da privatista a causa degli impegni sportivi, ma crede nello studio “non si vive solo di pallavolo” dice.

Non manca una domanda su quel cognome pesante. “E’ il mio e ne vado esclusivamente fiero”. “Ho scelto di non indossare la maglia numero 16 di papà perché io sono un’altra persona. Papà mi guarda da lassù, ma questa è la mia storia”. Bello anche il passaggio di mamma Federica, donna dotata di grande forza e intelligenza “fisicamente mio marito non c’è, ma è presente” dice al Messaggero.

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