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Boninfante-Papi, prima Coppa in panchina: “Contenti per i ragazzi” (VIDEO)

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Di Redazione

Era “solo” una finale di Del Monte Coppa Italia A3 (la prima della storia), ma sulla panchina della Tinet Prata di Pordenone c’erano più trofei che in quasi tutte le squadre di Superlega: il primo allenatore Dante Boninfante e il suo assistente Samuele Papi hanno un palmares che non ha certo bisogno di presentazioni. A cui, ora, possono aggiungere anche la prima Coppa conquistata da tecnici; una soddisfazione che per Papi, tra l’altro, arriva a pochi giorni dalla sua nomina ufficiale come vice allenatore della squadra friulana.

Siamo contentissimi, e il seguito che abbiamo lo dimostra – sorride Boninfante voltandosi verso la tribuna, gremita da oltre 350 tifosi gialloblu – abbiamo giocato bene, siamo stati in partita, abbiamo sofferto e con coraggio siamo riusciti a portare a casa il tie break. È un po’ la caratteristica di questa squadra: abbiamo vinto i quarti per 3-2 fuori casa, le semifinali per 3-2 fuori casa, e la finale contro una grande squadra non poteva essere differente. Sono contento per i ragazzi, perché stanno lavorando tanto e bene“.

E la soddisfazione personale per Boninfante, allenatore giovane e ambizioso? “Vincere fa sempre bene, i trofei caratterizzano la carriera di un tecnico, ma per ora io sono contento soprattutto quando vedo i ragazzi contenti. Per me è il massimo“.

Ho iniziato un po’ di tempo fa a lavorare con questo gruppo – spiega Papi – anche se da poco è stato ufficializzato. Sono molto contento per il grande lavoro svolto da Boninfante, per lo staff con cui mi sono trovato bene e abbiamo avuto subito un’ottima intesa, e soprattutto per questi splendidi ragazzi, che ce la mettono tutta ogni giorno in allenamento, e in campo si vede: si aiutano l’un l’altro, sono una vera squadra. Questo forse è stato il valore aggiunto che abbiamo avuto stasera: magari tecnicamente avevamo qualcosa in meno di Grottazzolina, ma siamo riusciti a vincerla col cuore e col carattere“.

E anche lo schiacciatore azzurro fa professione di modestia, nonostante la medaglia più “veloce” della sua carriera: “Certo, mi fa piacere che sia andata subito bene alla prima in panchina. Ma io sono contento per Dante e per i ragazzi, per questa società, per le tantissime persone che ci hanno seguito“.

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