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Bianka Busa, la giocatrice in più: “Il mio grande sogno sono le Olimpiadi”

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Di Alessandro Garotta

Bianka Buša fa parte di quella cerchia di giocatrici che appare invisibile agli occhi dei più; si potrebbe perfino allargare questa similitudine considerandola l’interprete principe del celebre motto di Saint Exupéry l’essenziale è invisibile agli occhi. Perché, senza scadere in facili retoriche, è impossibile non considerare l’apporto tattico e tecnico che una schiacciatrice così peculiare ha portato in dono a una nazionale capace di dominare in Europa e nel mondo.

In quella Serbia di coach Zoran Terzic dove le stelle che brillano di luce propria sono altre – da Boskovic a Ognjenovic fino a Veljkovic e Mihajlovic – difficilmente si concentra il focus su una giocatrice unica nella rosa e insostituibile per continuità, quantità e caratteristiche. Buša rappresenta quell’ingranaggio tanto nascosto all’interno di un sistema sofisticato quanto irrinunciabile per il suo corretto funzionamento.

In un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS (realizzata prima dell’annuncio del suo passaggio al Fenerbahce), la schiacciatrice originaria di Vrbas ci parla della quarantena dovuta all’emergenza coronavirus e del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, ma anche delle esperienze in Romania e a Montichiari.

Il coronavirus ha cambiato la vita di tutti noi, come ha vissuto questo periodo di criticità?

Dopo la sospensione della stagione, sono tornata a casa, dove ho avuto la possibilità di godermi la famiglia. Mi sono messa alla prova in cucina e ho cercato di rimanere sempre attiva facendo attività motoria tutti i giorni, ma ovviamente non si poteva fare più di tanto“.

La scorsa settimana ha iniziato ad allenarsi con la sua nazionale. Quali sono le sue sensazioni dopo essere tornata in palestra? Che tipo di lavoro state facendo?

Avevamo tantissima voglia di tornare in palestra per preparare la prossima stagione. Nella prima settimana abbiamo svolto un lavoro di preparazione fisica e solo ora stiamo iniziando ad usare la palla e concentrarci sugli aspetti di gioco“.

Cosa ne pensa del rinvio delle Olimpiadi al 2021?

Da un lato sono dispiaciuta, perché in questo quadriennio abbiamo lavorato molto duramente per preparare l’Olimpiade, e sentirsi dire agli sgoccioli che è stata rimandata è un duro colpo. Dall’altro, però, penso che sia stata la scelta giusta per salvaguardare la salute di tutti. L’auspicio è che entro un anno la situazione ritorni alla normalità“.

Qual è, secondo lei, il segreto dei successi della Serbia negli ultimi anni?

La nazionale serba si è sempre distinta per il suo carattere e il suo temperamento. Ma quello che siamo riuscite a fare nelle ultime stagioni è davvero straordinario, frutto di un grande lavoro di squadra, ambizioni importanti, impegno e sacrificio reciproco“.

Tra le vostre vittorie, qual è stata quella più significativa?

Difficile sceglierne una in particolare, le considero tutte sullo stesso piano. In futuro spero di continuare a raggiungere traguardi così importanti“.

Veniamo alla sua esperienza in Romania. Come si è trovata quest’anno all’Alba Blaj?

Dell’Alba Blaj posso solo parlare positivamente. Mi sono trovata davvero bene con la tifoseria, la società e le compagne, e ho vissuto una buona annata nonostante sia terminata prima del previsto“.

Nella stagione 2016-2017 ha giocato in Italia, a Montichiari: quanto è stata importante questa esperienza per la sua crescita?

Il campionato italiano è uno dei migliori al mondo, il posto ideale per chi ambisce a competere ai massimi livelli. Ricordo con piacere la stagione a Montichiari perché mi ha aiutato a crescere come giocatrice e ha contribuito ad arricchire il mio bagaglio di esperienza“.

Il sogno più grande per la sua carriera?

È scontato: l’oro olimpico. Penso che sia un traguardo incredibile, una soddisfazione immensa… il sogno di ogni atleta“.

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