Bergamo pronta a scendere in campo. Coach Bertini: "Conegliano, Novara, Scandicci e Monza le favorite"

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Di Redazione

Tutto pronto in casa Bergamo per l’inizio della nuova stagione in A1 Femminile. Stasera la formazione orobica si presenterà ai tifosi e domenica, poi, scenderà in campo per la prima giornata contro le farfalle. Coach Matteo Bertini, traccia un bilancio di questo precampionato ai microfoni di Giordano Signorelli di “Bergamo Post”.

Dopo il restyling estivo in termini di sponsor, staff tecnico e squadra, la nuova Zanetti Bergamo è pronta a iniziare il proprio cammino. E lo farà prima presentandosi al Castello di Valverde (stasera, venerdì 26, alle 20), poi scendendo in campo al Palasport (domenica 28 alle 17) per la prima di campionato contro l’Unet E-Work Busto Arsizio. A due mesi circa dall’inizio della preparazione, anche Carlotta Cambi e Megan Courtney, reduci dal Mondiale giapponese, sono arrivate a Bergamo e saranno regolarmente presenti sia durante la presentazione della squadra che domenica per l’esordio.

Coach Bertini, come sono andate queste settimane di lavoro? «Direi che tutto è andato per il verso giusto. Non ci sono stati intoppi a livello fisico, il che è molto positivo perché ci ha permesso di lavorare come mi aspettavo anche sotto l’aspetto tecnico. Stiamo crescendo e cresceremo ancora in questa settimana in cui finalizzeremo il lavoro fatto fino a oggi. A livello tecnico stiamo facendo tutto quello che avevo in testa, anche se non avevamo a disposizione Cambi e Courtney, che erano impegnate con le rispettive nazionali. Ora punterò a mettere anche loro nelle migliori condizioni, ma direi che tutto sta andando secondo i piani. Le ragazze hanno risposto bene ai carichi di lavoro, hanno voglia di allenarsi e questo è un altro vantaggio per me».

Vedremo Cambi e Courtney già in campo domenica? «Non so ancora, dobbiamo fare un’attenta valutazione perché il nostro obiettivo è, prima di tutto, quello di tutelarle a livello fisico. Non vogliamo accelerare troppo. Di giorno in giorno le monitoreremo, ma credo che questa sia una scelta che prenderò solamente poche ore prima del match. Carlotta è rientrata mercoledì e ha fatto qualcosina, Megan fa il primo allenamento oggi (giovedì 25 per chi legge, ndr) per cui non so ancora cosa dire. Ma resta il fatto che sono due discorsi diversi, in quanto con la palleggiatrice sono al secondo anno di lavoro per cui so quello che posso avere da lei e viceversa lei sa cosa voglio io. Con Megan invece è la prima volta che la alleno, ci vorrà qualche tempo in più tempo per inserirla nel sistema. Comunque, se non giocheranno loro, ho una serie di ragazze che finora hanno gestito bene questo periodo, pertanto le alternative non mancano e vanno sfruttate proprio in questi momenti».

La prima di campionato vi metterà di fronte l’Unet e Work Busto Arsizio. «Mi aspetto una squadra equilibrata, che ha avuto il piccolo vantaggio di poter lavorare sempre insieme eccetto Meijners. In questo precampionato ho visto un gruppo quadrato che non ha la stella ma che lavora ben coeso, compatto, con meccanismi oleati. Noi siamo a un buon punto, ma non siamo ancora al top. Loro sono una rivale che ha più o meno i nostri stessi obiettivi, le abbiamo anche affrontate in queste settimane, abbiamo visto in cosa dobbiamo migliorare e lavoreremo proprio per puntellare i nostri punti deboli».

Dando un occhio a tutto il palcoscenico della massima serie, chi vede davanti a tutte? «Conegliano, Novara, Scandicci e Monza credo abbiamo qualcosa in più. Poi c’è un bel gruppone in cui ci siamo noi, Busto, Casalmaggiore e Firenze, ma ci sarà da prestare attenzione anche a Cuneo che può rivelarsi una buona outsider considerando l’esperienza di alcune giocatrici».

Non possiamo non farle una domanda sul Mondiale. Cosa pensa dell’argento azzurro? «Credo che se due mesi fa qualcuno avesse detto a Davide (Mazzanti, ndr) che sarebbe arrivato a giocarsi una finale al tie-break, avrebbe messo immediatamente la firma. L’Italia ha disputato un Mondiale straordinario e in cui ha superato le più rosee aspettative. Già arrivare fra le prime sei sarebbe stato un buon risultato, invece hanno fatto di più. Certo, finire secondi sul filo di lana lascia l’amaro in bocca, perché quando sei lì vuoi vincere, ma hanno fatto veramente qualcosa di straordinario. Sono state capaci di emozionare tutti. Hanno fatto innamorare l’Italia. Non posso che complimentarmi con tutti per questo incredibile traguardo».

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