B1 Femminile: La Tuum Perugia si arrende al tie-break col Ravenna e viene eliminata

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In una serata rocambolesca per i fatti che si sono susseguiti la Tuum Perugia finisce per giocare in campo neutro gara-due della semifinale e viene battuta al tie-break, abbandonando i sogni promozione. Il calendario aveva esiliato le magliette nere privandole del Pala-Evangelisti a causa di un concerto, e la partita programmata al Pala-Pellini è saltata per un guasto all’impianto dell’illuminazione, costringendole ad uno spostamento in extremis alla palestra Capitini. È così che nella gara più importante dei play-off di serie B1 femminile il vantaggio del campo è svanito e le perugine si sono trovate a disputare la partita in un impianto mai utilizzato prima.

Si è giocato il duello di fronte ad un buon pubblico, anche se non tutti quelli che avevano gremito gli spalti al vecchio palazzetto del capoluogo regionale alle ore 20,30 se la sono sentita di trasferirsi in zona Pian di Massiano ed attendere un’ora e mezza il fischio d’inizio.

Sul campo ha vinto la Cmc Olimpia Ravenna che si è dimostrata più solida ed ha sprecato di meno meritando di proseguire la corsa promozione, lasciando alle rivali l’amarezza del risultato e l’imbarazzo per l’accaduto.

La prima battuta è alle ore 22 e le ospiti che partono meglio restando avanti sino al primo tempo tecnico (7-8), il gioco non è privo di errori dettati dalla tensione e la situazione si ribalta con le umbre a cui basta attendere quelli altrui (12-9). Una buona serie di Neriotti recupera ed impatta ma poi piovono ancora errori nel quadrato ravennate (saranno dodici in totale) e le umbre tornano avanti (22-18). Entra Peretto ma l’inerzia è ben delineata ed il vantaggio non sfugge.

Dopo il cambio dei campi Neriotti sblocca (1-4). Cruciani si fa vedere ma le altre non incidono e Bovari getta nella mischia Puchaczewski per Minati sul 3-7. Benazzi mantiene avanti le romagnole sino a quando una serie di muri riapre il punteggio (10-11). Nel momento difficile è Assirelli a sorreggere le ravennati che ripartono grazie alle sue fast letali (13-16). Dopo la seconda interruzione obbligatoria le rivali tornano a stretto contatto di gomito ma sono le padrone di casa ad accusare un passaggio a vuoto e sul turno al servizio di Rossini il gap aumenta (16-22). Una battuta in rete perugina decreta il pareggio.

Nella terza frazione fanno tutto le ospiti che approfittano dei regali per andare al comando (3-8). Le incursioni di Benazzi aprono crateri nella retroguardia e le locali sembrano incapaci di riorganizzarsi (5-12). Catena tenta di scuotere le compagne accorciando le distanze, manca però la continuità e la difesa avversaria permette di ristabilire il margine di sicurezza (12-19). Entrano Puchazewski e Stincone ma gli errori si moltiplicano e l’undicesimo vale il vantaggio Ravenna.

Il quarto frangente di gioco comincia nel segno di Catena, unica ad andare a segno (7-7). Puchaczewski rileva Minati anche se è Porzio a caricarsi di responsabilità e scrivendo il più tre che viene annullato poco dopo da un ace di Neriotti (12-12). A segnare il cambio di passo ravennate è il turno al servizio di Lancellotti (18-20). Porzio è la protagonista del finale, il suo recupero non ferma Neriotti che riconquista palla e con due ace procura tre match-point (21-24). Ma il capitano è in trance agonistica e dalla linea dei nove metri restituisce la cortesia producendo cinque punti consecutivi, il muro di Gorini rimanda il verdetto.

Al tie-break Ravenna infila i primi tre punti ma poi si blocca ed è ancora Porzio dalla battuta a svoltare (6-4). Gli errori delle umbre spianano la strada ad un nuovo tentativo di fuga (7-10). Le energie vengono a mancare ed il recupero diventa impossibile, una ricezione lunga è trasformata da Assirelli che alle 00,33 scrive la parola fine.

TUUM PERUGIA – CMC OLIMPIA RAVENNA 2-3 (25-19, 18-25, 14-25, 26-24, 10-15)
PERUGIA: Porzio 17, Catena 16, Gorini 8, Cruciani 6, Martinuzzo 5, Minati 4, Chiavatti (L1), Puchaczewski 2, Gaggiotti, Stincone. N.E. – Ragnacci, Tiberi, Santibacci (L2). All. Fabio Bovari e Daniele Panfili.
RAVENNA: Neriotti 18, Babbi 15, Benazzi 11, Rossini 10, Assirelli 9, Lancellotti 2, Panetoni (L), Peretto 4, Laghi, Bandini. N.E. – D’Aurea, Dametto. All. Marco Breviglieri e Simone Bendandi.
Arbitri: Alessandro Di Bella (PA) ed Antonino Galia (CA).
TUUM (b.s. 11, v. 3, muri 8, errori 28).
CMC (b.s. 10, v. 8, muri 14, errori 25).

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“Più di una squadra”: si alza il sipario sulla stagione della Sonepar Padova

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Sarà “più di una squadra” il filo conduttore della stagione 2025-26 di Sonepar Padova nel massimo campionato italiano. Non un semplice slogan, ma un’affermazione identitaria che racconta ciò che Pallavolo Padova rappresenta dentro e fuori dal campo. Un progetto che mette insieme la passione per lo sport, la crescita dei giovani atleti, l’impegno sul territorio e il sostegno di una città intera.

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In questo quadro si inserisce anche la gestione diretta della Kioene Arena da parte del club bianconero, un presidio sportivo che rappresenta non solo la casa della prima squadra, ma anche un punto di riferimento per lo sport cittadino, regionale e nazionale. Un’arena che ha ospitato negli anni, oltre alle partite di SuperLega, manifestazioni sportive di livello interazione, così come concerti e concorsi pubblici di grande affluenza. 

Altrettanto centrale è il rapporto con la Città di Padova, da sempre uno degli elementi cardine dell’identità del club. La storia di Pallavolo Padova è strettamente intrecciata con quella del suo territorio: ogni progetto, ogni iniziativa, ogni successo sportivo nasce e si sviluppa in un contesto fortemente legato alla città e ai suoi abitanti. Il dialogo costante con le istituzioni locali, le collaborazioni con le scuole e la presenza attiva nei principali eventi cittadini testimoniano un impegno autentico verso la costruzione di una comunità coesa.  

Ogni partita disputata alla Kioene Arena rappresenta molto più di un appuntamento sportivo: è un’occasione per ritrovarsi e rafforzare il senso di appartenenza. È in questo spirito che il club vuole continuare a crescere insieme alla sua città. 

(fonte: Sonepar Padova)