B maschile, un Bolghera combattivo strappa solo un set all’UniTrento Volley

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Di Redazione

Ci ha provato il Ks Rent Bolghera a mettere in difficoltà l’UniTrento Volley, come aveva fatto nel match giocato al PalaClarina nel girone di andata, ma quello che è riuscito a portare casa è stato solo un set, il primo. Non sono mancati i momenti in cui si è avuta l’impressione che le due squadre lottassero alla pari, ma la maggiore continuità dei tre attaccanti di palla alta di casa ha infine fatto la differenza a favore degli universitari.

Si è trattato di una sfida che, ad ogni modo, non si può paragonare a quella del 27 novembre, poiché nella circostanza la squadra giovanile di Trentino Volley non aveva potuto schierare il proprio martello più pesante, lo schiacciatore Raul Parolari, che al contrario sabato sera ha fatto la differenza dall’inizio alla fine del match, come dimostrano i 31 punti realizzati con il 59% in attacco.

Nonostante il 3-1 (25-21, 15-25, 22-25, 19-25) incassato, Al Bolghera rimane la consapevolezza di aver giocato una buona gara, anche considerando un’assenza pesante come quella di Filippo Boesso. Forse con lui in campo un po’ di equilibri si sarebbero spostati, ma comunque non era certo a Sanbapolis che il Ks Rent doveva andare a prendersi i punti che ancora lo separano dalla salvezza. La squadra è stata agganciata dall’Argentario al settimo posto e la zona rossa è ora a tre lunghezze, ma dopo il match di Caselle Consolini e compagni avranno la possibilità di muovere parecchi passi in avanti.

CRONACA – Dovendo rinunciare a Boesso, Matteo Saurini si affida alla diagonale di posto-4 composta da Dietre e Polacco, senza sorprese negli altri ruoli. Francesco Conci si affida alla diagonale Depalma – Brignach, ai laterali Parolari e Bonizzato, ai centrali Simoni e Coser con Ceolin libero.

Che il primo set possa riservare buone nuove per il Ks Rent lo si capisce dai primi due punti, due muri di Bressan su Coser. L’UniTrento si riporta sotto e sul 10 pari piazza un break di tre punti, con Bonizzato al servizio, che porta la firma di Parolari e di uno smash di Coser. Gli ospiti non si abbattono e cominciano a rimontare con pazienza, prima grazie a uno smash di Maniero (14-13), poi, sul 17-16, mettendo il turbo con le battute di Paoli: un muro di Polacco su Brignach, in serata poco brillante, un ace sul nastro e un errore di Bonizzato valgono il 17-19, che cambia storia alla frazione. Il Bolghera si esalta, conquista un altro break con un muro di Bressan su Parolari e altri due, nel finale, con un block di Maniero e un errore di Parolari, nell’unica fase del match in cui è andato fuori giri. Finisce 21-25.

Poi la partita prende una piega diversa, soprattutto perché il muro e la difesa degli universitari cominciano a ingabbiare i tre attaccanti di palla alta arancioni, ma anche perché l’ingresso di Andrea Polacco, fratello di Davide, al posto di Brignach restituisce credibilità all’attacco di casa su tutti e nove i metri della rete. Depalma e compagni nel secondo set cominciano a fare la differenza sul 4-4, quando Paoli sbaglia in primo tempo e Simoni mura Maniero. Fino al 10-8 le due formazioni rimangono vicine, poi c’è un nuovo perentorio cambio di marcia dell’UniTrento, che si porta a +3 con un errore di Davide Polacco e poi sul 14-9 con due muri di Andrea Polacco e Simoni. Da qui in poi in campo si vede solo la squadra di Conci, che schizza sul 20-12 e sul 24-13 in appena due turni al servizio, anche perché il Bolghera ha ormai la testa alla frazione successiva.

Dopo il cambio di campo si vede maggiore equilibrio. Ogni volta in cui l’UniTrento prova ad allungare viene subito ripresa: da 5-3 a 5-6, grazie a Maniero e a Polacco; da 11-9 a 11-11; da 16-13 a 17-16 e soprattutto da 19-16 a 19 pari. Il Bolghera si giova dell’ottimo momento del proprio opposto, che riesce a passare con continuità e anche a pungere con il servizio, soluzione a cui si affida pure Parolari, capace di realizzare due ace consecutivi sul 14-13. A fare la differenza nel finale è solo lui, dato che realizza i punti numero 21, 23, 24 e 25 (un ace), in mezzo ai quali si annota un errore di Bressan. Il 25-22 finale è porta in calce la firma dello schiacciatore giudicariese.

Il quarto set vede gli universitari sempre davanti. Il Bolghera non gioca male, ma fatica molto a mettere la palla a terra e, soprattutto, paga una ricezione che non riesce a mettere Consolini nelle condizioni di attingere ai primi tempi. Il vantaggio rimane sempre minimo, 5-3, 8-5, 12-9, ma costante, anche perché Parolari continua martellare, firmando i punti numero 1, 2, 3, 7, 12, 14, 15, 16 e 17. Sul 17-12 Depalma inizia a servire di più Andrea Polacco, ma la musica non cambia, anche perché ormai il match è deciso. È proprio il fratello di Davide a mettere a terra il pallone del 25-19.

(fonte: Comunicato stampa)

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Focus: Zhasmin Velichkov, un’altra grande promessa bulgara. Ce ne parla Chicco Blengini

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Uno dei volti nuovi del roster della Vero Volley Monza il prossimo anno sarà un giovane schiacciatore, classe 2007, di cui si parla già un gran bene. Si tratta di Zhasmin Velichkov. Dopo i fratelli Nikolov (QUI il nostro Focus su Simeon), un altro gioiellino della nazionale bulgara che in questo quadriennio olimpico è destinata a diventare un osso durissimo per chiunque. A raccontarci questo ragazzo, dal punto di vista caratteriale è tecnico, è Gianlorenzo 'Chicco' Blengini, che della Bulgaria è il nuovo ct e che, neanche a farlo apposta, sarà il primo avversario dell'Italia nella prossima VNL.

SARA' UN FENOMENO?
"Io andrei piano con queste cose - mette subito in chiaro Blengini - Ai ragazzi di talento bisogna spiegare bene che la pallavolo giovanile è una cosa, poi c'è la pallavolo vera. E nella pallavolo vera le dinamiche legate all'età decadono. Faccio un esempio: se sei un 2005 che per sei anni fa stabilmente la nazionale, e lo fa magari anche in una di quelle migliori, quando poi finisce il giovanile non centra se sei del 2005 o del 2015, centra chi è più bravo, mentre magari nella tua annata, per tanti anni nella giovanile, nel tuo ruolo non c'erano tante alternative e il livello era diverso. Anche a quelli che a livello giovanile sembrano essere dei fenomeni, bisogna costantemente fargli capire che poi c'è sempre bisogno di tanto lavoro, tanto impegno e tanta umiltà. Insomma, non bisogna dare per scontato che se sei precoce poi arrivi di sicuro".

PERO'... C'È UN PERO'
"Però Velichkov è un ragazzo che, questo sì lo possiamo dire, ha una qualità evidente sotto diversi punti di vista: è precoce nella qualità del gioco, ha una grande attitudine nella ricezione, i centimetri li ha (203), però deve fare un grande lavoro dal punto di vista sia del completamento tecnico quanto della possibilità di lavorare molto, e molto bene, fisicamente".

MATURITA' SOPRA LA MEDIA
"Ovviamente ci siamo confrontati in diverse occasioni sul fatto di andare a giocare in Italia, questo inverno sono andato a trovarlo spesso nel suo club per vedere da vicino lui, ma anche altri ragazzi interessanti. Velichkov è un ragazzo che per l'età che ha mostra una maturità notevole nel ragionare sulle cose, nel prendere delle decisioni. E questo lo si percepisce parlandogli, ma anche vedendolo giocare".

GIUSTO ARRIVARE IN SUPERLEGA A QUESTA ETA'?
"L'essere giovani, o l'essere vecchi, non deve essere un valore. Il valore che più conta per noi allenatori è la qualità del giocatore. Quindi non vedo un'età giusta per giocare in un determinato campionato, vedo un livello che può essere giusto o meno per fare certe scelte. Secondo me il ragazzo ha dimostrato di essere all'altezza di fare questo passo perché ha già giocato stabilmente il campionato bulgaro tutto l'anno, titolare, e lo ha retto molto bene. È un giocatore che ha grande prospettiva e quindi secondo me è anche il momento di sacrificare anche un po' il fatto di giocare sempre per fare un upgrade dal punto di vista della qualità del lavoro, della qualità del roster con cui si confronta quotidianamente"

GIOCARE DI PIU', DUNQUE, NON È SEMPRE LA GIUSTA VIA PER UN GIOVANE
"Tra i vari acceleratori di crescita, il giocare a livello più alto possibile è la cosa che accelera di più il miglioramento, soprattutto nella capacità di capire il gioco, di districarsi nelle situazioni che propone ogni palla, però per esempio in un caso come quello di Velichkov credo che questa decisione possa essere più funzionale al bilanciamento del lavoro. Lui il problema di giocare fondamentalmente non c'è l'ha perché, essendo precoce, negli ultimi anni lo facevano giocare dappertutto e quindi ha più giocato che fatto allenamenti. Avendo anche la scuola, ha avuto poco tempo per costruire, e invece lui ha bisogno di costruire tecnicamente, ma soprattutto dare un'accelerata al lavoro di forza, e quindi alla parte fisica".".

LO VEDREMO IN VNL?
"È in lista, ma non so se lo impiegherò. Fa parte del gruppo perché deve il prima possibile far parte del progetto e sarà molto utile per lui allenarsi con i seniores il più possibile per alzare il livello. Ma sono altrettanto convinto che, fatta eccezione per qualcuno, questi giocatori debbano dare alle federazioni il proprio contributo nelle nazionali di categoria. Lui già lo scorso anno è stato stabilmente nella nazionale Under 20 e Under 21 che quest'anno ha un Mondiale e una qualificazione all'Europeo. La nazionale Under 19 anche lei ha la sua attività e la sua manifestazione. La cosa importante è che lui in quelle manifestazioni faccia la differenza per la Bulgaria. Questo deve essere l'obiettivo chiaro per lui. Quindi quello che dovrà fare questa estate sarà allenarsi quanto più possibile con quelli bravi per poi andare lì, nelle nazionali giovanili, e fare sempre meglio. Bisognerà trovare il modo di incastrare le due cose, dunque sarà per lui un'estate molto intensa, ma posso anche dire che nella mia testa lui l'anno prossimo dovrebbe entrare stabilmente nella nazionale maggiore".

Di Giuliano Bindoni
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