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Aspettando i Mondiali a Lubiana si gioca sull’acqua…

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Di Paolo Annoni

I puristi del volley e del gesto tecnico atletico si strapperanno i capelli (se li hanno ancora, visto che di solito hanno passato i cinquanta). Mi sembra di sentirli proferire nei dialetti delle singole regioni o province un identico epiteto: “Quella roba lì non è la nostra cara vecchia pallavolo”. Che non si tratti di pallavolo ci sono pochi dubbi e nessuno la vuole spacciare per tale.

Sul fatto che sia spettacolare o meno, o anche solo divertente da vedere o da praticare possiamo invece aprire un dibattito. Diciamo che neppure il beach volley, che ai mitici Bagni Fantini di Cervia si iniziò a giocare 6 contro 6, inizialmente non incontrò i favori di tutti. Guai a presentarsi alla ripresa degli allenamenti a fine estate con qualche colpo da beach in attacco o in difesa. Gli allenatori dell’indoor impazzivano dalla rabbia.

Eppure oggi il beach è sport olimpico e fortunatamente sono rimasti in pochi a guardarlo solo per i costumi delle giocatrici o per i muscoli dei giocatori.
Da alcuni anni è stata sdoganata anche una versione d’alta quota del beach, lo snow volley, con manifestazioni riconosciute pure a livello nazionale e internazionale. Il suo sviluppo massivo sembra un po’ più complicato, ma intanto esiste, viene praticato e ha ottenuto una dignità di sport. Ma con il water volley, come la mettiamo?

Al momento – fortunatamente vien da dire – sembra che nel suo sviluppo credano soltanto in Slovenia, o meglio nella capitale della Slovenia, Lubiana. Sul fiume Ljubljanica che attraversa la città. Forse conoscete meglio il fiume con il suo nome tedesco “Laibach”, in italiano c’è anche chi la chiama Lunghezza o Lubianizza. E’ un fiume che attraversa Lubiana, insomma. Dicevamo, per celebrare una sorta di countdown verso i Mondiali di Pallavolo Maschile, che come è noto verranno ospitati proprio dalla Slovenia e dalla Polonia a partite dal prossimo 26 agosto, si è pensato di organizzare un torneo maschile e femminile di water volley sul fiume. Qui sotto vi mettiamo il video integrale dell’evento dura 3 ore e 2 minuti. Se volete sapere, o meglio intuire tutte le regole del gioco e capirne tutti i suoi segreti dovete vederlo tutto.

Noi l’abbiamo fatto scorrere velocemente. Possiamo dirvi che si gioca 2 contro 2, che le dimensioni del campo (16×8) e le regole sono quelle del beach volley. I giocatori portano dei calzari per non scivolare. Non deve essere semplicissimo trovare aderenza su un terreno con 20 centimetri d’acqua… (ogni riferimento a problemi incontrati per il taraflex scivoloso a causa dell’umidità o della pioggia in manifestazioni all’aperto è puramente casuale ndr).

I raccattapalle hanno un compito ben più gravoso dei ragazzi del servizio campo dei nostri palazzetti. Si muovono in Sup e non sempre alla fine della partita hanno raccolto tutti i palloni. Non esistono gli “asciughini” veloci. Mi viene in mente un mio vecchio allenatore, che aveva imparato a giocare in Marina e che mi spiegava le difficoltà di organizzare un 6 contro 6 sul ponte della nave, una portaerei americana ormeggiata in porto. Difficoltà che aumentavano a dismisura se si dovevano recuperare i palloni durante la navigazione.

Ma torniamo al video, a un certo punto del filmato compare pure il mitico Tine Urnaut, bandiera e capitano della Slovenia. Non chiedeteci però di tradurre integralmente il suo discorso. E’ stato lui a premiare i giocatori che al quel punto probabilmente non si sentivano più i piedi. Anche il migliore dei percorsi kneipp alla lunga (dopo 3 ore) infatti non è che faccia così bene alla circolazione.

Ok, così abbiamo visto anche il water volley nel fiume. Vi dobbiamo però dire ancora tre cose. La prima è che in realtà si può giocare pure 3 contro 3, come si vede nell’ultima parte del video. L’altra è che a fine partita si festeggia con un tuffo nel fiume e questo sembra davvero molto divertente.

L’ultima è che a Lubiana la questione del water volley sembra essere entrata proprio nel sangue. Ci sembrava infatti di ricordare qualcosa di simile ed ecco spuntare un video del 2019, per promuovere i Campionati europei. Lo mettiamo qui sotto, dura solo 46 secondi, stesso fiume, identica location, ma le immagini sono dei rendering tridimensionali. Il progetto partiva quindi da lontano, ma pare che al momento si sia fermato lì in riva alla Ljubljanica. Fiume, che per gli appassionati di geografia sfocia nel Sava, quindi nel Danubio, che come è noto (almeno dovrebbe esserlo per chi la geografia l’ha studiata almeno alle medie) si getta nel Mar Nero. Ecco, è proprio lì che dovete cercare i palloni smarriti del torneo di water volley dell’altro giorno.

Il video di tre anni fa con il progetto di water volley

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