Angelo Lorenzetti dopo il big match con Perugia: "Mancano ancora molti automatismi"

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Di Redazione

Il big match di giornata tra Perugia e Trento è andato a favore dei campioni d’Italia che hanno sfoderato un prestazione “monstre” soprattutto dalla linea dei nove metri. L’Itas Trentino può ritenersi soddisfatta della propria prestazione anche se l’amaro in bocca rimane comunque, come riportato nell’edizione odierna de “l’Adige“.

Nello spogliatoio gialloblù non ci sono facce scure, dopo il ko.

La squadra ha dato l’impressione di potersela giocare alla pari con Perugia, nel terzo e net quarto set siete rimasti sempre attaccati, nessun rimpianto? «E’ vero – conferma Angelo Lorenzetti soprattutto nel terzo potevamo fare qualcosina in più per valorizzare il buon lavoro che avevamo svolto nella fase di cambio palla, anche quando i nostri avversari hanno battuto molto forte. Quindi un po’ di amaro in bocca ci rimane. Direi che i ragazzi hanno disputato la partita che ci eravamo prefissi di disputare, considerando il tipo di avversario con il quale avevamo a che fare: ti costringe a giocare sempre in affanno e noi lo abbiamo saputo fare. Nella quarta frazione, invece, si è visto che ci mancano ancora molti automatismi».

Vettori ha cominciato con il piede giusto, poi si è smarrito. «Io cerco di guardare al percorso che stiamo compiendo e da questo punto di vista sta facendo quello che mi aspetto da lui. – dice il tecnico fanese – In questa fase cerco di non guardare alle statistiche e ai numeri, che lascio a voi».

Su cosa dovete lavorare di più? «Oggi temevo che la ricezione facesse più fatica, invece le cose sono andate meglio del previsto. Piuttosto osservo che siamo stati troppo discontinui in attacco quando Giannelli ha potuto costruire l’azione senza grossi affanni, su questo dovremo lavorare».

Lo stesso Simone Giannelli è in piena sintonia con il proprio allenatore. «Se penso a questa partita, dico che abbiamo giocato ad alto livello e che abbiamo dimostrato di saper stringere i denti anche quando ci siamo trovati sotto di diverse lunghezze, come è accaduto nel quarto set. – afferma – Ovviamente c’è dispiacere per la sconfitta, ma non delusione. Possiamo portarci a casa tante indicazioni positive in vista della partita contro Vibo Valentia».

Il primo set avete spadroneggiato? «Si, ma è accaduto perché abbiamo battuto benissimo, poi loro sono cresciuti e si sono affidati ad un Leon che a tratti ha giocato da solo».

La tua intesa con Lisinac migliora a vista d’occhio? «Ci stiamo lavorando molto e i frutti si vedono, lui è un centrale fisicamente e tecnicamente fortissimo e non è difficile innescarlo».

Jenia Grebennikov ha dovuto fare i conti con le bordate di Leon, gran brutto cliente. Cosa si pensa mentre si attende un suo servizio? «In primo luogo si spera di non prenderla in faccia. – dice scherzando, ma non troppo – Nessuno al mondo tira così forte, bisogna cercare di tenerla in campo e poi bisogna essere bravi a giocare la palla alta, perché contro gli avversari forti si può uscirne solo così. In questo passiamo migliorare, trasformando in risultati il clima molto positivo che si respira in squadra».

Lineare l’analisi di Uros Kovacevic. «Abbiamo iniziato molto bene e abbiamo giocato sempre una buona pallavolo – afferma il posto 4 serbo – ma quando devi fare fronte a battute che viaggiano a 130 chilometri orari cosa si può fare? Il bel gioco serve a poco. Abbiamo dato tutto e per poco non siamo andati al tie break».

Davide Candellaro è di poche parole: «E’ andata come è andata dice – se ti battono addosso a quella velocità non ci sono molte contromisure da adottare».

«Purtroppo anche questa volta torniamo da Perugia con qualcosa in meno rispetto a quanto ci saremmo meritati – commenta Bruno Da Reed è un peccato, perché almeno il tie break lo avremmo potuto conquistare. Ho visto un buon livello tecnico, mi pare una prestazione convincente. Probabilmente con una prova più continua del nostro opposto il risultato avrebbe potuto essere diverso».

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