Andrea Argenta: “Modena è il palcoscenico della pallavolo italiana”

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Di Roberto Zucca

Il suo biglietto da visita dice 643 punti nella scorsa stagione a Potenza Picena, con un solo obiettivo dichiarato per il futuro: conquistarsi, un giorno, il posto da titolare a Modena. Se gli proponessero di abbattere il muro del suono, lui ci proverebbe. Andrea Argenta è ambizioso, severo e lungimirante. Tutte caratteristiche che fanno di lui una tra le promesse più interessanti della nostra pallavolo.

Quanto è grande per lei questa occasione?
Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato molto, ho deciso subito. Era la proposta che speravo arrivasse, tanto che il mio procuratore mi ha detto di accettare subito anche perché dopo una buona stagione in A2, le proposte non mancavano. Ma dentro di me ho sempre saputo che doveva essere Modena la mia prossima squadra”.

Per quale ragione dice questo?
Potrei elencare le ragioni del perché non dovesse essere quella la scelta. Sarebbero di gran lunga meno. Modena è il palcoscenico della pallavolo italiana. È un onore giocarci, un piacere vivere la città, i tifosi. A Modena la pallavolo è qualcosa di importante che appassiona tutti più di ogni altra disciplina sportiva. Conosco come lavorano e io avevo proprio bisogno di questo, di una società con cui alzare l’asticella personale, con cui mettermi a disposizione e con cui imparare a vivere la massima serie”.

Si dice che Rado Stoytchev ha voluto fortemente la sua presenza…
Siamo rimasti 40 minuti al telefono e mi fece da subito una bellissima impressione. Mi conosceva, mi aveva studiato e ci siamo studiati.Mister Stoytchev ha fatto esordire e crescere tanti giovani nella sua carriera e questo è forse l’aspetto più positivo. Poi ha metodo, personalità, sicuramente quello che cercavo. Spero che il suo giudizio su di me possa solo accrescere in positivo durante la stagione”.

Si troverà davanti Giulio Sabbi, l’altro capocannoniere della Superlega.
Questa è una cosa che ci accomuna. Io penserò a lavorare e a mettermi a disposizione. Giulio ha fatto un bellissimo campionato a Molfetta, e io penso di aver fatto il mio a Potenza Picena. Siamo entrambi due esordienti a Modena. Io proverò ad essere sempre pronto quando servirà il mio apporto in campo. In fondo, il mio obiettivo è quello di voler diventare un titolare di Modena

Una piccola provocazione: da punta di diamante a lottatore per una maglia titolare. Cosa cambia?
“Ho fatto una scelta ponderata e non a caso l’ho voluta fortemente. Molti non erano d’accordo e mi vedevano meglio in altre compagini. Io sono uno a cui piace far ricredere gli altri. Non mi spaventa niente e anzi, sarà un motivo in più per spingere in allenamento”.

Giocherà con Bruno, cosa ne pensa del suo gioco?
Beh, è genio ed estrosità messi insieme. È uno che in campo fa sempre brillare gli opposti con cui gioca. Sarà stimolante attaccare i suoi palloni”.

Earvin Ngapeth, a vedervi sembrate il giorno e la notte, quali aspettative ha?

Beh, invece abbiamo molto in comune. Per esempio non amiamo molto i pallonetti. Quando c’è da tirare forte la palla difficilmente ci sottraiamo al nostro dovere. Comunque si, è sicuramente curioso rapportarsi ad un talento del genere. Voglio vedere che dinamiche si svilupperanno in allenamento”.

Gianlorenzo Blengini ha fatto il suo nome quest’anno per i futuri collegiali. Cosa è per lei la nazionale?

Il punto di arrivo di una carriera. Non penso che per un pallavolista esista qualcosa di più totalizzante del rappresentare il proprio paese”.

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