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Anche gli Stati Uniti fanno a fette l’Italia “B”: arriva un altro pesantissimo 3-0

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Davvero male male questo inizio di VNL per l’Italia campione d’Europa e del Mondo. Contro gli Stati Uniti arriva un’altra pesantissima sconfitta in tre set dopo quella rimediata dall’Argentina all’esordio. Gli Azzurri sono apparsi ancora troppo timidi in generale e poco lucidi in tante fasi importanti di gioco. A strappare una “generosissima” sufficienza solo Rinaldi, schierato titolare, e Bottolo per quanto fatto vedere nel terzo set.

Dall’altra parte, invece, la nazionale a stelle e strisce di stelle in campo ne aveva decisamente di più e di strisce, con la palla, ne ha pizzicate in quantità industriale dal primo all’ultimo punto, tanto dai nove metri quanto in attacco. Una prestazione con tantissime luci in tutti i fondamentali (servizio, attacco, muro, difesa) e nessuna ombra quella sfoderata da Christenson e compagni. E i numeri alla fine sono impietosi per gli Azzurri: 1-7 il computo dei muri-punto, 4-10 quello degli ace, 23-17 gli errori gratuiti, 15-18-19 i punti segnati nei tre set.

De Giorgi, poi, in tre anni di mandato non si era mai visto così deluso dalla prestazione dei suoi, e addirittura nervoso in certi time-out. C’è da dire che diverse squadre, come proprio Argentina e Stati Uniti, hanno deciso di affrontare questa week 1 di VNL con un roster già di alto livello a differenza nostra, ma questo non può comunque essere un alibi. Perché il limite che sta evidenziando questa nazionale non è tanto tecnico quanto mentale. Cosa che il ct azzurro fatica decisamente ad accettare. Il prossimo avversario sarà Cuba, contro il quale servirà mettere in campo qualcos’altro. Forse anche qualcun altro?

Sestetti: Fefè De Giorgi manda in campo gli stessi titolari della prima partita, ovvero Porro in regia opposto a Romanò, Recine e Rinaldi schiacciatori, Cortesia e Mosca centrali e Balaso libero. Per gli Stati Uniti, invece, coach John Speraw rivoluziona il suo sestetto rispetto alla sfida d’esordio vinta nettamente contro l’Olanda e contro gli Azzurri si affida alle diagonali Christenson-Anderson e Defalco-Muagututia, Holt e Averill coppia di centrali e Shoji libero.

1° Set – La prima azione dell’incontro vede subito gli Usa esaltare la loro difesa su Mosca prima e Recine poi con Anderson che alla fine mette palla a terra con una gran diagonale. Sul secondo servizio statunitense l’Italia va già in confusione: fallo di rotazione. Gli Azzurri pasticciano in ricezione anche sul terzo servizio di Muagututia regalando una free-ball che Defalco spara all’incrocio delle righe (0-3). Il primo punto azzurro porta la firma di Rinaldi, bravo a trovare una diagonale profonda che sorprende gli avversari. Stesso colpo, stesso risultato qualche azione più tardi (3-5).

Al servizio, però, l’Italia continua a gonfiare la rete, fattore negativo che ha condizionato non poco la prestazione opaca contro l’Argentina. Sul 4-8 time-out chiamato da De Giorgi che non a caso mette l’accento su questo fondamentale: “Occhio al servizio, oggi è una partita col braccio che deve andare. Mi raccomando” dice ai suoi. Dall’altra parte, però, a mettere in pratica il suo avvertimento è Defalco che piazza tre ace di fila mandando i suoi in fuga (4-11). Il set a questo punto è irrimediabilmente compromesso, e infatti la forbice tra le due squadre si allarga fino al gap finale di dieci punti (15-25) con cui si va al parziale successivo.

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2° Set – Il secondo set si apre con un segnale incoraggiante, il secondo ace di Recine, seguito però subito da un servizio ancora in rete. Altro errore “abbondante” di Mosca dai nove metri e gli Usa ringraziano (2-3). Porro si aggrappa alla buona vena di Rinaldi, per ora il più efficiente in attacco tra i ragazzi di De Giorgi, ma Christenson e soci allungano ancora (4-7) giocando una pallavolo di un livello decisamente superiore. Altro ace di Defalco, scatenatissimo dai nove metri, mentre gli azzurri continuano a sbagliare la qualunque (4-10).

Altro Time-out di De Giorgi che quasi implora i suoi di mantenere la lucidità per restare in partita, ma contro questi Stati Uniti, pressoché perfetti in tutti i fondamentali, sembra esserci davvero poco da fare. Altro colpo alto di Anderson che bacia ancora la riga di fondo e siamo sull’8-15. De Giorgi prova la carta Bottolo, poi anche quelle Falaschi, Gironi e Vitelli nel finale, ma anche questo parziale si chiude con un passivo pesante per gli Azzurri: 18-25.

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3° SetDopo due set si cambia campo in questa VNL, ma non cambia il registro del match: ace di Muagututia, muro di Averill (5-1 per gli Usa sin qui nel fondamentale) e l’Italia si ritrova subito, e ancora, a inseguire. Anche perché bastano poche azioni per andare subito sotto di 4 (2-6). Defalco difende in tuffo e poi chiude facendo il buco a terra con una parallela strettissima. A segno anche Christenson (ace su Balaso) e gli Usa prendono subito il largo anche in avvio di questo terzo set (3-9, 8-15).

Altro time-out chiamato dal nostro ct. Dentro anche Sanguinetti che va a segno dal centro, erroraccio di Bottolo, ace di Averill (ancora sulla riga). l’Italia si sveglia solo nel finale quando ormai è troppo tardi: 19-25 e tutti sotto la doccia. Insomma, chi sperava di fare le ore piccole assistendo a un match più combattuto rispetto a quello d’esordio sarà rimasto deluso nell’andare a letto presto. Quantomeno dopo un’ora e poco più dalla prima battuta di questo secondo incontro di VNL degli Azzurri. Gli Stati Uniti, schierati comunque con una squadra di titolari, e non seconde linee, ci fanno a fette dando ai nostri giovani una bella lezione di pallavolo. Anche in fatto di personalità.

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Italia – Stati Uniti 0-3 (15-25, 18-25, 19-25)
Italia: Porro 1, Recine 3, Cortesia 1, Romanò 12, Rinaldi 9, Mosca 2, Balaso (L), Vitelli 0, Falaschi 0, Gironi 1, Bottolo 8, Gardini 0, Sanguinetti 2. N.e. Federici (L), All. De Giorgi .
USA: Anderson 8, Defalco 15, Christenson 2, Holt 10, Muagututia 9, Averill 7, Shoji (L), Smith (L), Ma’a 0, Hanes 0. N.e. Jendryk, Ensing, Russell, Kessel. All. Speraw .
Arbitri:  Ramirez Ortiz Yuri R. (DOM), Maroszek Wojciech (POL)

Di Giuliano Bindoni

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