Analisi cruda e senza peli sulla lingua per Livorno

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Di Redazione

È quella che fa Paolo Montagnani al termine della gara della sua Fonteviva contro Potenza Picena.

Gara brutta, la più brutta giocata dai toscani in casa, e che ha visto Jovanovic e compagni guidare le danze per un set e mezzo prima di spengersi ed incartarsi nelle proprie insicurezze.

E’ stata senza dubbio la nostra più brutta gara giocata alla Bastia – dice coach Montagnani Una prestazione frutto della sfiducia che ci portavamo dietro da Lagonegro. Abbiamo giocatori esperti che nelle difficoltà devono trascinare gli altri.

Paoli e De Santis dovevano fare di più per aiutare la squadra. Oltre a questo Jovanovic deve capire che i giocatori da gestire sono questi e che sta a lui trovare sempre la soluzione migliore per i propri attaccanti”.

Una brutta sconfitta alla vigilia di due gare difficili.

La sconfitta di oggi non ci voleva perché ci espone alla necessità di un grande recupero almeno per quanto riguarda la classifica. Questo alla luce anche dei prossimi impegni che ci vedranno affrontare l’imbattuta Brescia e poi il derby con Santa Croce.

Come ti spieghi una prestazione come quella con la Golden Plast. Una prestazione ottima per un set e mezzo prima di un calo vistosissimo?

La sconfitta con Potenza Picena è figlia di errori tecnici ma anche di sfiducia. La gestione delle sconfitte è sempre difficile e Lagonegro qualcosa ci ha lasciato, in termini di rammarico ma anche di insicurezze, e questo ha provocato oggi tanti errori e poca energia, anche quando stavamo facendo le cose giuste.

Il primo set è andato bene, abbiamo fatto ottime percentuali in attacco. Nel secondo set invece ci siamo fermati sul 14-10 per errori tecnici e di scarsa confidenza in noi stessi”.

Come si riparte dopo due brutte sconfitte? “Adesso i giocatori avranno due giorni liberi e poi lavoreremo a testa bassa tecnicamente ma ancora di più psicologicamente. Ci sono da recuperare energie fisiche e nervose per i prossimi due impegni.

Due gare in cui siamo sfavoriti ma dove, prima di guardare cosa c’è dall’altra parte della rete, dobbiamo migliorare il nostro gioco. Sarà un lavoro importante che dovrò fare il io assieme al mio staff. Poi, come detto, il 23 affrontiamo la trasferta di Brescia ed il 26, il giorno di Santo Stefano, avremo i Lupi alla Bastia e speriamo che per quell’occasione il nostro pubblico accorra numeroso”.

Il tabellino:

ACQUA FONTEVIVA APUANA LIVORNO – GOLDEN PLAST POTENZA PICENA 1-3

Acqua Fonteviva Apuana Livorno: Briglia 1, Loglisci, Grieco, Paoli 9, Zonca 19, Bacci, Minuti, Wojcik 16, Pochini, Jovanovic 1, De Santis 9, Facchini, Maccarone 11. All. Paolo Montagnani; 2° all. Franchi.

GoldenPlast Potenza Picena: Paoletti 26, Gozzo, Garofolo, Calistri, D’Amico, Trillini 6, Pinali 14, Di Silvestre 10, Larizza 9, Monopoli, Lavanga, Ferri, Cuti. All. Giovanni Rosichini; 2° all. Massera.

Arbitri: Luca Grassia (Roma) e Antonella Verrascina (Roma);  addetto Video Check  Daniele Spitaletta

Parziali: 25-21; 23-25; 21-25; 22-25.

Servizi err/punti: Fonteviva 19/3, Potenza 13/3

Muri punto: Fonteviva 10; Potenza 8.

(Fonte: comunicato stampa)

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Matteo Sperandio è il primo confermato di Porto Viro… e non solo in campo!

A2 Maschile

Prima conferma nel roster dell’Alva Inox 2 Emme Service Porto Viro in vista del campionato di Serie A2 Credem Banca 2025/2026. Capitan Matteo Sperandio ha rinnovato per un’altra stagione, legandosi così ai colori nerofucsia per il settimo anno consecutivo.

Pochi dettagli da discutere, tanta sostanza su cui fare affidamento: il rinnovo del centrale classe 1992 è stato pressoché una formalità. In campo e nello spogliatoio, continuerà a essere un riferimento per la squadra; fuori, ricoprirà ancora l’incarico di responsabile marketing del club.

Guardando ai numeri, nella scorsa stagione Sperandio ha contribuito in maniera determinante alla salvezza. Ha chiuso la Regular Season con 25 presenze e 149 punti realizzati, di cui ben 63 a muro: un dato, quest’ultimo, che gli è valso il terzo posto assoluto tra gli specialisti del fondamentale.

Alto 200 centimetri, l’atleta trevigiano gioca in Serie A ininterrottamente dal 2010, incluse tre annate di SuperLega. Al suo attivo, 431 incontri disputati tra campionato e coppe, 2073 punti messi a segno e due promozioni conquistate: dall’A2 all’A1 nel 2015/2016 a Sora, dall’A3 all’A2 nel 2020/2021 proprio a Porto Viro.

Una carriera straordinaria che sta per arricchirsi di un nuovo capitolo, in una città e una società che per Sperandio sono diventate casa, famiglia: “Questo rinnovo significa tante cose: fiducia, lavoro, dedizione, gioie e dolori – commenta in occasione del prolungamento del contratto – Ho molti ricordi legati a questo club, alcuni belli, altri meno, ma se devo tracciare un bilancio degli anni trascorsi qui, è sicuramente più che positivo. La maglia nerofucsia è diventata una seconda pelle, ormai non riesco più a immaginarmi con altri colori addosso. A Porto Viro sto bene, sia dal punto di vista sportivo che umano: le persone sono speciali, i tifosi, la città. Mi ritengo fortunato, perché posso continuare a giocare ad alto livello e a lavorare vicino casa: non credo esista un posto migliore per proseguire la mia carriera. Sentire la fiducia incondizionata della società è fondamentale, significa che da entrambe le parti c’è la volontà di continuare insieme. Del resto, credo di dimostrare il mio attaccamento con i fatti, sia dentro che fuori dal campo”.

Anche per un giocatore esperto come Sperandio, ogni stagione è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e l’ultima non fa eccezione: “È stata una stagione particolare: la mia prima da capitano, con una squadra nuova e molto giovane. Siamo partiti fortissimo, poi abbiamo vissuto momenti complicati, ma alla fine abbiamo centrato l’obiettivo salvezza, che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. I risultati della prima parte dell’anno ci avevano fatto sognare qualcosa in più, ma sapevamo che non sarebbe stato facile, e così è stato. Forse avremmo potuto fare meglio, io per primo, sia come giocatore che come capitano. Ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto, e spero di farne tesoro per affrontare al meglio la nuova stagione”.

Ed è giusto allora guardare al futuro, alla stagione 2025/2026: “Sarà quasi un anno zero, è cambiato lo staff tecnico e cambierà una buona parte del roster, per cui avremo bisogno di tempo per diventare squadra. L’obiettivo primario resta la salvezza, ma dobbiamo anche alzare l’asticella. A livello personale, so di poter crescere ancora: tecnicamente, penso soprattutto alla battuta e all’intesa con il palleggiatore. Come capitano, invece, il mio primo compito sarà far capire ai nuovi cosa significa indossare questa maglia, trasmettere la mia grinta a tutto il gruppo e all’ambiente”.

Sul cambio di guida tecnica e sulle prospettive per l’Alva Inox 2 Emme Service: Coach Morato ha avuto l’opportunità di salire in SuperLega e ha fatto bene a coglierla: gli auguro davvero il meglio. La società ha scelto Daniele Moretti per aprire un nuovo ciclo: personalmente sono molto contento, lo conosco un po’ per esserci affrontati da giocatori, e chi lo ha avuto parla benissimo di lui anche come allenatore. Come detto, sarà un anno di transizione, almeno all’inizio, ma ci sono tutte le premesse per fare bene. Siamo una società giovane, ma abituata a vincere, e per questo abbiamo quasi il dovere di puntare in alto, di provare ad arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Il livello dell’A2 continua ad alzarsi: è arrivata Taranto dalla SuperLega e sta costruendo una squadra molto competitiva, ma anche altri club si stanno rinforzando. Sarà un campionato ancora più difficile, ma proprio per questo anche più bello e stimolante”.