Alessandro Fei: "Meglio giocare a porte chiuse che aspettare ancora di giocare chissà quando"

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Di Redazione

Si gioca, ma a porte chiuse. Queste le ordinanze per arginare il coronavirus. Almeno al momento si gioca ma ogni giorno la situazione può cambiare.

La Gas Sales Piacenza non gioca una partita ufficiale dal 9 febbraio. Quart’ultimo posto in classifica con 18 punti, tre in più del penultimo posto occupato da Vibo valentia e Cisterna, un penultimo posto che porta dritto in A2. E a cinque lunghezze dall’ottavo posto che vorrebbe dire play off.

Ma l’occhio ora come ora è rivolto alle spalle, a guardare chi sta dietro piuttosto che a chi sta davanti. La squadra biancorossa continua ad allenarsi al Palabanca, ovviamente a porte chiuse. In un clima strano, per non dire surreale.

«È la prima volta – sottolinea il capitano Alessandro Fei a la Libertà, che di stagioni ne ha giocate parecchie – che mi capita una cosa del genere. Di partite spostate in passato ce ne sono state tante, ma rimandate per emergenze di questo tipo non ne ricorda Noi siamo fermi da un mese, se ci si pensa bene è quasi impossibile credere che capiti nel corso di una stagione, la situazione anche da un punto di vista sportivo è problematica. Abbiamo delle partite molto importanti, è il capolinea di una stagione».

Domenica tornate in campo con Sora, mercoledì 11 marzo a Padova e quindi sabato 14 ancora al Palabanca contro Milano: un calendario fittissimo. «Sono tre sfide molto importanti in chiave salvezza. Quelle con Sora e Padova saranno fondamentali, bisogna fare punti per staccare in classifica Vibo Valentia e cisterna. Arriviamo a queste partite dopo un mese di sosta, una situazione davvero delicata».

Come avete vissuto questo mese? «Diciamo che nelle ultime due settimane l’incertezza e la confusione l’hanno fatta da padrone. Tra allenamenti che si potevano fare e allenamenti poi sospesi, speriamo che sia stato un problema non solo nostro. Psicologicamente è stato pesante, perché non sapevi cosa avresti potuto fare il giorno dopo, un po’ di tensione c’è stata».

E adesso? «Dobbiamo essere concentrati e pronti sulle partite in programma, che di fatto, sono le più importanti della stagione. Questa pausa forzata però non ci deve far abbassare la guardia, sono convinto che tutti siano pronti e carichi per tornare di nuovo in campo per riuscire a centrare gli obiettivi stagionali».

Domenica c’è Sora che lunedì ha giocato con Trento. «Sarà più pronta di noi ad una gara ufficiale. Ma non dobbiamo avere timori, dobbiamo cercare di fare il nostro gioco e basta. Il nostro gruppo vale più di quello di Sora ma solo sulla carta, è poi il campo a fare emergere veri valori in ogni partita».

Si giocherà a porte chiuse… «Meglio che aspettare ancora di giocare chissà quando. Non è certo bello giocare senza pubblico, senza la carica che il tuo pubblico ti può dare, rischi di essere troppo tranquillo in campo mentre stai lottando perla salvezza».

Pensi solo alla salvezza? «Perché è questo che in questo momento interessa. Chi ci sta dietro ha solo tre punti neno di noi, fare passi falsi adesso può compromettere tutto. Se poi arriverà qualcosa in più ben venga, ma noi dobbiamo avere come primo obiettivo la salvezza».

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