Albino Massaccesi: "Perché altri sport possono fare attività e noi no?"

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Di Redazione

Il vice presidente della Lube Albino Massaccesi, membro del consiglio di amministrazione di Lega pallavolo serie A, intervistato da Andrea Scoppa per il Resto del Carlino Macerata, lancia una frecciatina verso gli altri club, raccontando i retroscena che hanno portato alla storica decisione della SuperLega di chiudere per la prima volta anticipatamente la regular season.

Con uno spiraglio per i playoff magari, possibilità alla quale però non crede l’Albino biancorosso. Una sorta di compromesso, tuttavia l’attuale classifica (con la Lube al comando) non sarebbe correttissima con team che hanno una gara in più e altri una in meno.

«Questo sport, anzi questo movimento, doveva lasciare aperta una porticina di speranza. Del resto non finire la stagione comporterebbe dei costi per la Superlega verso la Rai e per varie sponsorizzazioni. E poi, perché altri sport possono fare attività e noi no? Adesso aspettiamo cosa deciderà la Federazione».

Crede davvero che si potranno fare i playoff? «Poco, anche perché concordo con il presidente di Perugia Sirci, andrebbero svolti entro giugno. A luglio nei palazzetti farebbe troppo caldo».

È vero che Civitanova e Trento sono stati i due club che hanno votato contro (11 su 13 a favore) la sospensione definitiva? «No, non è vero, noi abbiamo votato a favore. E posso dire solo che contrari non sono stati i 4 top club».

Certo non i piccoli, che avevano già salutato molti atleti stranieri tornati nei loro Paesi, e spingevano per lo stop per una questione di soldi e non solo. Cosa accadrà con le due retrocessioni programmate? «Ecco, è proprio questo il punto. I club minori sono doppiamente contenti dello stop, al 99 per cento la Fipav prenderà la decisione di non far retrocedere nessuno».

In Russia lo scudetto è stato assegnato a chi era in testa alla classifica al momento della sospensione, una eventualità che avete preso in considerazione? «No, anche se eravamo primi non l’avremmo mai voluto».

Lo stop causato dall’emergenza Covid-19 colpisce particolarmente la Lube, che era favorita per vincere sia in Italia che in Europa. Per lei conquistare la Champions è il top, almeno lì si arriverà alla finale? «E come si fa, non ci credo. Addirittura la Russia (che aveva il Kemerovo in semifinale europea) ha fermato la stagione, idem la Polonia (lo Jastrzebski ai quarti contro Trento)».

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Mondovì, il ds Rubado: “La futura A3 ha raffreddato l’idea dei ripescaggi in A2”

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La possibilità di rivedere Mondovì Volley in Serie A2 si sta affievolendo ogni giorno di più, complice anche la riforma annunciata dalla Lega Volley femminile nei giorni scorsi. Infatti l'introduzione della Serie A3 dalla stagione 2026-2027 e la conseguente riduzione dei team partecipanti alla seconda serie nazionale "ha raffreddato un pochino l'idea dei ripescaggi, perchè probabilmente non si farà il girone con tante squadre e non ci saranno eventuali ripescaggi per avviarsi verso questi nuovi numeri che hanno proposto" come spiegato dal ds Max Rubado ai microfoni di Targatocn.

Per creare il nuovo campionato infatti, al termine della prossima stagione, quella 2025-2026, le squadre di B1 promosse in A3 saranno ben 12, a cui si andranno ad aggiungere 4 squadre retrocesse dalla Serie A2 L’anno successivo, al termine di quello che sarà il primo campionato di Serie A3, a 16 squadre, saranno poi previste 4 promozioni in A2 e 4 retrocessioni in B1 e così anche nelle stagioni successive.

Ma il discorso A3 per Rubado è ancora lontano, ora è tempo di pensare al mercato e al futuro di Mondovì, indirizzato verso la prossima B1 femminile, e senza fare nomi ha anticipato che "la squadra è in costruzione e siamo a buon punto". Il primo tassello sarà la conferma di coach Claudio Basso, di cui per ora "manca solo l'ufficialità".