Agsm Forum, posti distanziati anche per i congiunti. Venturi: “Un sacrificio per un sorriso”

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Di Redazione

A partire dal prossimo match casalingo, in calendario domenica 25 ottobre contro Top Volley Cisterna, NBV Verona comunica che, in ottemperanza dell’Ordinanza num. 105 del 2 Ottobre 2020 della Regione Veneto: “I posti a sedere devono essere assegnati in modo da garantire il distanziamento interpersonale sia laterale che frontale di almeno 1 metro tra testa e testa. Al fine di garantire un’adeguata organizzazione preventiva dell’evento, questa misura del distanziamento viene applicata anche per i nuclei familiari, i conviventi ed i congiunti.”

Questo significa che verranno apportate importanti modifiche all’assegnazione dei posti presso l’Agsm Forum, in quanto non è più in alcun modo possibile assegnare posti ‘congiunti’. Tutti i posti verranno quindi riassegnati d’ufficio, tenendo in considerazione i posti occupati fino ad ora dagli abbonati, al fine di mantenere comunque le persone congiunte il più vicine possibile, nel rispetto del distanziamento previsto dalla nuova normativa.

I tifosi gialloblù riceveranno, entro la prossima gara casalinga, un nuovo segnaposto, da esibire all’ingresso dell’Agsm Forum assieme al PDF sostitutivo della BluCard e al documento di identità.

Per NBV Verona è fondamentale fare tutto il possibile per permettere agli appassionati di assistere alle prossime gare in tutta sicurezza. Ecco perchè serve la massima collaborazione e comprensione da parte di tutti, per poter continuare a vivere insieme la passione per i colori gialloblù.

Fabio Venturi, Direttore Generale NBV Verona: “Abbiamo davanti uno scenario al bivio: restare con 200 persone sugli spalti, o fare dei sacrifici, in base alla futura ordinanza regionale e al nuovo Dpcm. Ci teniamo ad avere il nostro pubblico, e il pubblico ci tiene a vedere le nostre partite. Per avere un sorriso, in un periodo che ce ne toglie parecchi, dobbiamo fare un sacrificio tutti: lasciare entrare 700 persone, ma distanziate di un metro anche se congiunti. Questo dice la norma, e anche per noi è molto complicato adeguarci, perchè significa ripensare la piantina e rifare i posti uno a uno. Potete capire che il disagio è importante, per i tifosi certamente, ma anche per noi. Ma possiamo continuare a vedere le partite, comunque in compagnia, anche se a distanza di qualche seggiolino. Grazie a tutti per la collaborazione e la comprensione”.

(Fonte: comunicato stampa)

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Fedrizzi torna da Dubai con l’Emirates Cup: “Una realtà profondamente diversa dalla nostra”

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Un autentico pilastro della squadra ma anche e soprattutto un idolo dei tifosi della Yuasa Battery Grottazzolina che ha vissuto una splendida esperienza di vita a Dubai, subito dopo la fine della stagione regolare. Parliamo di Michele Fedrizzi, schiacciatore e leader della Yuasa che nella post season ha giocato insieme ai propri compagni il Torneo Internazionale di Dubai, anche per preparare i playoff per il quinto posto.

Proprio l’esperienza del Torneo di Dubai (chiusa con il secondo posto dietro la Dynamo Mosca) è stata galeotta perché proprio Fedrizzi è stato contattato, tramite il suo agente, per disputare l’ultima parte di stagione con la maglia dell’Al Nasr di Dubai, nel campionato degli Emirati Arabi Uniti. Otto squadre al via per un livello di volley che la Yuasa ha incrociato in occasione del torneo. Insomma un’avventura che ha visto la luce proprio in quei giorni, unico italiano in quel campionato dove però la componente straniera (atleti europei e soprattutto brasiliani) è molto numerosa anche se il livello non è assolutamente paragonabile a quello italiano. 

“Siamo tornati da Dubai venerdì 22 marzo insieme alla squadra – racconta Fedrizzi – ma in realtà io sono ripartito il lunedì successivo, giusto il tempo di preparare il tutto anche dal punto di vista burocratico. Una realtà certo profondamente diversa dalla nostra e in cui è necessario adattarsi giustamente nel loro modo di vivere e intendere lo sport”.

Il ritorno in Italia avvenuto nelle ultime ore, dopo due mesi ma ben tre competizioni disputate di cui una vinta. “Prima abbiamo disputato i playoff: in finale siamo stati battuti per 2-0. In quella fase la società ha optato per il cambio di allenatore e non è stato semplice adeguarsi per preparare l’imminente Supercoppa, un torneo che infatti è andato male. Poi però ci siamo rifatti con l’Emirates Cup, la seconda competizione più importante dopo i playoff: qui ho potuto alzare il trofeo. E la squadra per l’occasione è stata ricevuta nel Palazzo presidenziale il sabato successivo alla vittoria, peccato io fossi ripartito 24 ore prima e non sia riuscito a vivere quell’esperienza da favola”

Dicevamo un mondo diverso in tutti i sensi in cui occorre adattarsi rapidamente. “Solo Dubai ha quattro squadre, tutte con propri centri sportivi. Tante gare si giocano in campo neutro e in generale la presenza dei tifosi era ridotta. Di certo qui siamo abituati diversamente. La tv locale, la stessa che ha trasmesso le gare del Torneo giocato con la Yuasa, ha trasmessio tutte le fasi finali”

Il racconto degli allenamenti: “Una seduta atletico-tecnica al giorno seguendo anche le loro tradizioni: durante il Ramadam ci si allenava anche in tarda serata, aspettavano il tramonto per permettere loro di non essere digiuni nello scendere in campo. Personalmente oltre all’allenamento tecnico con la squadra, al mattino andavo in palestra per tenere la condizione fisica. Dovevo soprattutto farmi trovare pronto per la Superlega e la Yuasa, anche evitando situazioni eventuali legate ad infortuni”

Ma poi si vivono queste esperienze sia in campo e nello sport ma anche fuori, dove ti trovi a vivere un ambiente e un mondo profondamente differente. “Ho vissuto quasi due mesi in maniera professionale in campo, ma poi ho avuto anche modo di fare il turista perché l’occasione era indubbiamente imperdibile nonostante un caldo incredibile, stabilmente sopra i quaranta gradi. Guai ad uscire nelle ore calde della giornata anche se poi Dubai è bellissima e c’è tutto quello che si può pensare o sognare. Tornare in futuro? Difficile pensare di andare a giocarci stagione intere, sarebbe poi difficile riprendere il ritmo europeo e italiano. Ma una parentesi di qualche settimana o qualche mese merita di essere fatta per quello che lascia anche dal punto di vista umano”.

(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)