A Lussemburgo il CEV Calendar Meeting, Fabris: "In linea con la proposta del Presidente Boricic"

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Di Redazione

Si è tenuto mercoledì 19 febbraio nel quartier generale della CEV, a Lussemburgo, il CEV Calendar Meeting, un incontro promosso dalla Confederazione Europea a cui hanno partecipato i rappresentati delle più importanti Leghe e Federazioni del vecchio continente. Per la Lega Pallavolo Serie A Femminile, presenti il Presidente Mauro Fabris e la Responsabile Relazioni Esterne, Eventi e Comunicazione Consuelo Mangifesta. Per l’Italia, inoltre, Giuseppe Manfredi, Vicepresidente FIPAV, e Massimo Righi, Amministratore Delegato della Lega Pallavolo Maschile.

Il dibattito sui calendari internazionali è stato il tema dominante della giornata e la proposta condivisa che ne è scaturita, promossa dal Presidente CEV Aleksandar Boričić e sottoscritta da tutti i presenti, sarà presentata alla FIVB. Essa prevede, per il quadriennio 2020-2024, che ai Campionati Nazionali siano garantiti 7 mesi di attività senza interruzioni, con una maggiore flessibilità sui transfer delle atlete straniere e l’assicurazione che le fasi finali dei Play Off, solitamente in programma le prime due settimane di maggio, non saranno condizionate da eventi riservati alle Nazionali.

In piena sintonia con la Lega Pallavolo Maschile e la FIPAV, siamo assolutamente in linea con la proposta del Presidente Boričić – afferma Fabrise riteniamo che destinare all’attività dei Campionati un periodo di tempo più lungo di quello odierno e soprattutto privo di pause forzate sia l’unica via per rendere il nostro sistema sostenibile. Ce lo chiedono i nostri Club e gli sponsor, che investono denaro nel movimento e pretendono, giustamente, ritorni economici e di visibilità. Ritengo molto importanti queste occasioni di discussione, perché ci permettono di portare il nostro contributo e incidere in prima persona sulle scelte delle federazioni internazionali. Siamo fiduciosi che la FIVB, che ha già deciso di ridurre il numero di competizioni internazionali, accolga positivamente la proposta, sottoscritta dai rappresentanti dei Campionati più importanti al mondo“.

(Fonte: comunicato stampa)

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“Oltre la Rete”: Paolo Porro protagonista di un documentario “dietro le quinte” del volley

Oltre il Volley

Cosa c'è nella vita quotidiana di uno sportivo? Come si arriva in cima tra i grandi della pallavolo? E quali sono gli ostacoli da superare che spesso non si vedono? Tutti gli appassionati, i tifosi e gli stessi giocatori, almeno prima di scoprirlo in prima persona, si sono posti domande come queste. E il documentario "Oltre la rete", ideato, scritto e diretto da Layla Bortoluzzi, con protagonista Paolo Porro, cerca proprio di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, superando la linea che divide l'atleta dalla persona.

"Paolino", come è chiamato il primogenito di casa Porro, è ormai un habitué dei campi della Superlega sin dalla stagione 2020-2021, quando non ancora diciannovenne ha calcato il terreno del Palapanini con la maglia gialloblù dell'allora Leo Shoes Modena. Dal campionato successivo, il taraflex è rimasto quella della massima serie italiana, ma il palazzetto è diventato l'Allianz Cloud e la divisa quella bianca e blu dell'Allianz Milano.

Il palleggiatore azzurro a Milano si è affermato come uno degli alzatori migliori del campionato nostrano e nella stagione 2023-24 è stato uno dei protagonisti della storica qualificazione della sua squadra in Champions League, come raccontato nel documentario. La regista, studentessa di Comunicazione e Marketing dello Sport, ha realizzato questo film di 40 minuti durante il suo ultimo anno di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media e ha ripreso la vita di Paolo tra allenamenti e partite, dimostrando quali possono essere le gioie, ma anche i dolori dello sport, focalizzandosi in particolare modo sulla bellezza e la difficoltà di un ruolo complesso e "particolare" quale è quello del palleggiatore.

"Oltre la rete", però, non si limita a questo, come spiega la stessa autrice, Layla Bortoluzzi, ma cerca di scavare un po' più a fondo con l'obiettivo "di raccontare la vita del pallavolista professionista a trecentosessanta gradi, mettendo in evidenza anche il dietro le quinte della vita di un atleta, ovvero, gli aspetti inerenti alla quotidianità, al sacrificio e all'importanza dei legami umani e affettivi. Il mio documentario vuole andare oltre, più precisamente oltre la figura dell’atleta in sé, per scoprire e valorizzare la persona, l’essere umano che si cela dietro al ruolo dello sportivo", che, e in questo caso vale anche per Paolo, spesso si traduce pure in una quotidianità lontano da casa, vedendo la famiglia il più delle volte attraverso uno schermo e molto altro ancora.

Qui sotto il documentario Oltre la rete di Layla Bortoluzzi.

https://vimeo.com/1083686162