Today in History: Giani batte Lucchetta, evapora il sogno di Milano

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Di Redazione

20 marzo 1992: al Palatrussardi di Milano si gioca Gara 2 delle semifinali play off. Per la Mediolanum Milano è un’occasione d’oro: due giorni prima, la squadra di Doug Beal ha sbancato al quinto set il campo della Maxicono Parma, e ora conta sul foltissimo pubblico di casa – 7000 spettatori di media – per fare un passo decisivo verso la prima finale scudetto della sua storia. I milanesi, infatti, sono alla loro terza stagione in Serie A1 dopo che Silvio Berlusconi ha acquistato la squadra e ne ha fatto un ramo della sua polisportiva, insieme a calcio, hockey, rugby e baseball.

La Mediolanum ha chiuso la regular season al quarto posto (tra l’altro agganciandolo solo per quoziente set a scapito di Montichiari) e Parma al primo, ma parlare di pronostico favorevole alla squadra di Bebeto sarebbe azzardato. I milanesi sono una vera e propria corazzata, con campioni del calibro di Lucchetta, Zorzi, GalliStork (gli ultimi tre freschi ex) e “Mano di Pietra” Bertoli, e puntano dichiaratamente al loro primo titolo dopo aver trionfato l’anno precedente nel Mondiale per Club casalingo. La Maxicono, dal canto suo, schiera altri “giganti” come Giani, CarlaoBracciBlangè, e infatti l’equilibrio è totale: 4 precedenti in stagione, 4 tie break, tra cui la finale di Coppa Italia vinta dagli emiliani (nel video, la gara di andata di campionato).

Adesso però l’inerzia (anche se a quei tempi ancora non si diceva così) sembra tutta dalla parte di Milano, che in Gara 1 ha confezionato una straordinaria rimonta dallo 0-2: monumentale la prova di Andrea Zorzi, che dopo aver sbagliato tanto in avvio si è caricato sulle spalle la squadra, attaccando ben 75 palloni e chiudendo con 38 punti a tabellino. La Mediolanum, che ha chiuso in due set anche la serie dei quarti di finale contro la Gabeca, non perde da un mese: l’ultima sconfitta è stata proprio contro Parma.

Quello del 20 marzo, insomma, può essere davvero il colpo del ko. E dopo quel primo set chiuso autorevolmente sul 15-12 la partita sembra mettersi in discesa: Andrea Lucchetta è scatenato (alla fine siglerà 25 punti), Bertoli prende tutto in ricezione, Zorzi è il solito bomber. Ma il secondo set è quello della svolta: al termine di un’interminabile battaglia di 36 minuti, Parma la spunta ai vantaggi e da lì prende il comando della gara. Sale in cattedra Andrea Giani, che vince la sfida con “Lucky” per 7 muri a 6, e 29 punti totali; quella della Maxicono è però una grande prova corale, con i vari Renan Dal Zotto e Pasquale Gravina a dare un indispensabile contributo. Dall’altra parte Zorzi ripete i 38 punti della prima sfida, ma non basta: finisce 1-3 (15-12, 15-17, 10-15, 13-15).

La Maxicono Parma 1991-92 (foto Wikipedia)

Si va sull’1-1, la serie sarebbe tutt’altro che conclusa; ma dalla botta della sconfitta casalinga Milano non si riprende più. Due giorni dopo la Maxicono si impone con un netto 3-1 e il 24 marzo, ancora al Palatrussardi, arriva il definitivo 1-3 per gli emiliani. L’ultimo set della semifinale si chiude con un pesantissimo 5-15 che segna l’eliminazione. Per altri sarebbe anche una sconfitta tollerabile, ma non per Berlusconi, che in quella Gara 4 è seduto in tribuna: il Biscione della Fininvest, in quegli anni, è abituato a vincere tutto.

E infatti Valentina Desalvo su La Repubblica (quotidiano, va detto, non esattamente amico del Cavaliere) ci va giù pesante: “Come un anno fa, peggio di un anno fa, visto che almeno allora ci fu il brodino del campionato del mondo per club organizzato e vinto in casaQuest’anno, invece, solo una lunga lista di occasioni mancate. (…) Un paradosso dopo gli investimenti di molti miliardi fatti due anni fa (…) Eppure questo dispendio di energie economiche e di risorse umane non è bastato a far vincere Milano. Che adesso dovrà cambiare molto, rifondandosi. (…) Di certo è fallito il progetto pallavolistico della Mediolanum“.

Dopo quella serie, la Maxicono si riprende lo scudetto, vendicando la sconfitta in finale con Ravenna dell’anno prima, e completa uno splendido tris con Coppa Italia e Coppa CEV. Milano comunque non molla e, sotto la guida di Raul Lozano, recita da protagonista per altre due stagioni, raggiungendo altrettante finali play off: però le perde entrambe, contro la stessa Parma e Treviso, e certo a salvare il bilancio non possono bastare la Coppa delle Coppe e un altro Mondiale. Nel 1994 il progetto della polisportiva si arena e i meneghini tornano nell’oblio, almeno fino agli anni di effimera gloria dell’Asystel. Chissà, se quella sera di marzo fosse andata diversamente…

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Elena Aina nuovo libero della Futura: “Sono una schiacciatrice, ma mi abituerò in fretta”

A2 Femminile

Il sogno diventa realtà! Potrebbe essere riassunta con questa semplice frase la presentazione di Elena Aina, nuovo libero della Futura Volley Giovani Busto Arsizio. La realizzazione di un desiderio di una piccola pallavolista che a 13 anni è entrata nel settore giovanile del club e vi ha svolto tutta la trafila, fino alla conquista del titolo provinciale Under 18 un paio di mesi fa.

La ciliegina sulla torta di un percorso in biancorosso che per la giovane atleta classe 2007 non è terminato; anzi, avrà un prolungamento per certi versi inatteso ma proprio per questo ancora più bello. La concretizzazione di un sogno cullato sin da piccola per Elena che, allora tredicenne in periodo di COVID, rivelava di aver messo nel cassetto il desiderio di giocare a pallavolo ad alto livello.

Cinque anni dopo eccola nel roster della squadra di coach Gianfranco Milano, pronta a vivere un’incredibile avventura. Una transizione dal ruolo di schiacciatrice a quello di libero che potrà presentare qualche difficoltà ma la giocatrice originaria di Rho ha carattere da guerriera e grinta da vendere. Chi l’ha allenata negli anni passati racconta di un’atleta a tutto tondo, valido ricettore, ottimo difensore con piedi veloci e buona lettura di gioco, dotata inoltre di un insidioso servizio flot.

Nella prossima stagione proseguirà il tuo lungo percorso in biancorosso...
“Quando mi hanno proposto di far parte del gruppo della serie A2 ero emozionatissima, non me lo sarei mai aspettato. Nel corso dell’ultimo anno, quando serviva qualche atleta per gli allenamenti della prima squadra, hanno chiamato praticamente tutte le mia compagne ma non me. Avevo anche chiesto perché e il mio allenatore mi aveva risposto che era per via della mia altezza. Poi però è arrivata l’occasione di 'andare sopra', coach Beltrami mi aveva detto che gli ero piaciuta e così è capitato altre due o tre volte. In quelle occasioni ho fatto la mia figura, per fortuna! Gli allenamenti erano molto diversi dai nostri, con molto più gioco e lavoro di squadra mentre nel giovanile sono più basati sulla tecnica. Le ragazze mi hanno accolta molto bene e sono state tutte bravissime con me”.

Cosa ti apsetti dalla prossima stagione?
“Giocare ad alti livelli è sempre stato il mio sogno e lo è tuttora. Spero di arrivare il più in alto possibile; mi impegno e faccio sempre tutto al massimo. Se penso alla prossima stagione, credo che sarà stranissimo: anche solo allenarmi e stare in panchina con accanto compagne di un certo valore e imparare da loro sarà un’esperienza indimenticabile. Quello nel settore giovanile di Futura è stato un cammino molto lungo e bellissimo. Ho avuto degli allenatori e delle compagne sempre fantastici e i miei genitori sono fieri di me”.

A quale atleta ti ispiri?
“Se devo citare una giocatrice alla quale mi ispiro, dico Alessia Orro. Mi piace molto, anche se non giochiamo nello stesso ruolo, per la sua grinta, il suo carattere e il modo in cui sta in campo”.

La transizione dal ruolo di schiacciatrice a quello di libero sarà una sfida importante...
“Sono sempre stata una schiacciatrice, non ho mai giocato nel ruolo di libero ma per il carattere che ho so che mi abituerò in fretta. Del resto sono sempre stata molto più confidente nella ricezione e nella difesa che non in attacco. Non ho tanti centimetri, salto tanto ma questo non è sufficiente per giocare banda in serie A. Mi aspetto di crescere tantissimo perchè so che potrò imparare molto da atlete più grandi ed esperte di me”.

Ci ti conosce doce che sei un'atleta con un carattere da guerriera e grinta da vendere...
“Tutti mi dicono che quando entro in campo divento una persona totalmente diversa da quella che sono normalmente. Fuori sono timida, gentile e invece quando gioco mi trasformo. Mi piace molto la fotografia e amo gli animali. Studio Design al Liceo Artistico di Arese, sto per finire il quarto anno, ma non è quello che probabilmente farò nella vita. Conciliare volley e studio è un bell’impegno e lo sarà ancora di più il prossimo anno ma ne vale la pena! Non vedo l’ora di iniziare ma prima mi godrò le vacanze; andrò al mare con i miei nonni a Riccione e poi in Liguria con i miei amici”.

Come ti descriveresti in tre parole?
“Mi descriverei gentile, sorprendente e ambiziosa”.

(fonte: Futura Volley Giovani Busto Arsizio)