Giappone femminile: sono iniziati i play off a gironi

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Di Redazione

Con l’inizio dei playoff del campionato femminile giapponese, si apre una delle pagine stagionali più importanti dei campionati maggiori. La formula prevede due gironi di quattro squadre che si affronteranno in un girone all’italiana con gare di sola andata. Le prime due classificate saranno le semifinaliste

Il primo turno nel girone A ha visto il Saitama Ageo Medics vincere facilmente sul campo del Denso Airbees, che sembra essersi involuta notevolmente rispetto alla regular season.

Molto più complessa la vittoria del Toray Arrows, finalista dello scoso anno che ha vinto 3-2 contro il NEC Red Rockets al termine di una partita molto intensa: 3-2 (25-16, 23-25, 24-26, 25-19, 15-8). Decisiva la prova di Jana Kulan: 30 punti con 51.8% in attacco.

Nel girone B cadono le campionesse in carica delle Hisamitsu Springs sul campo del JT Marvelous. Una brutta battuta d’arresto per una squadra che di tanto in tanto continua ad accusare colpi a vuoto preoccupanti e che dopo aver conquistato il primo set è letteralmente svanita dal campo.

Molto bella invece la sfida tra Seagulls e Queenseys che ha visto la potente squadra della Toyota crollare nel quinto set e inchinarsi a una squadra che pur con qualche black out, in particolare nel quarto set, ha dominato la frazione decisiva.

Intensissimo il prossimo turno con i due turni decisivi in rapida successione, tra sabato e domenica prossima.

 

POOL A

Denso Airybees – Saitama Ageo Medics 0-3 (23-25, 22-25, 26-28)

Toray Arrows – NEC Red Rockets 3-2 (25-16, 23-25, 24-26, 25-19, 15-8)

POOL B

JT Marvelous – Hisamitsu Springs (14-25, 25-12, 25-14, 25-19)

Okayama Seagulls – Toyota Auto Body Queenseis 3-2 (25-18, 22-25, 25-16, 23-25, 15-8)

(Fonte: VLeague)

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“Oltre la Rete”: Paolo Porro protagonista di un documentario “dietro le quinte” del volley

Oltre il Volley

Cosa c'è nella vita quotidiana di uno sportivo? Come si arriva in cima tra i grandi della pallavolo? E quali sono gli ostacoli da superare che spesso non si vedono? Tutti gli appassionati, i tifosi e gli stessi giocatori, almeno prima di scoprirlo in prima persona, si sono posti domande come queste. E il documentario "Oltre la rete", ideato, scritto e diretto da Layla Bortoluzzi, con protagonista Paolo Porro, cerca proprio di trovare una risposta a tutti questi interrogativi, superando la linea che divide l'atleta dalla persona.

"Paolino", come è chiamato il primogenito di casa Porro, è ormai un habitué dei campi della Superlega sin dalla stagione 2020-2021, quando non ancora diciannovenne ha calcato il terreno del Palapanini con la maglia gialloblù dell'allora Leo Shoes Modena. Dal campionato successivo, il taraflex è rimasto quella della massima serie italiana, ma il palazzetto è diventato l'Allianz Cloud e la divisa quella bianca e blu dell'Allianz Milano.

Il palleggiatore azzurro a Milano si è affermato come uno degli alzatori migliori del campionato nostrano e nella stagione 2023-24 è stato uno dei protagonisti della storica qualificazione della sua squadra in Champions League, come raccontato nel documentario. La regista, studentessa di Comunicazione e Marketing dello Sport, ha realizzato questo film di 40 minuti durante il suo ultimo anno di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media e ha ripreso la vita di Paolo tra allenamenti e partite, dimostrando quali possono essere le gioie, ma anche i dolori dello sport, focalizzandosi in particolare modo sulla bellezza e la difficoltà di un ruolo complesso e "particolare" quale è quello del palleggiatore.

"Oltre la rete", però, non si limita a questo, come spiega la stessa autrice, Layla Bortoluzzi, ma cerca di scavare un po' più a fondo con l'obiettivo "di raccontare la vita del pallavolista professionista a trecentosessanta gradi, mettendo in evidenza anche il dietro le quinte della vita di un atleta, ovvero, gli aspetti inerenti alla quotidianità, al sacrificio e all'importanza dei legami umani e affettivi. Il mio documentario vuole andare oltre, più precisamente oltre la figura dell’atleta in sé, per scoprire e valorizzare la persona, l’essere umano che si cela dietro al ruolo dello sportivo", che, e in questo caso vale anche per Paolo, spesso si traduce pure in una quotidianità lontano da casa, vedendo la famiglia il più delle volte attraverso uno schermo e molto altro ancora.

Qui sotto il documentario Oltre la rete di Layla Bortoluzzi.

https://vimeo.com/1083686162