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Dalila Marchesini, l’A2 per crescere: “Ammiro Fahr e de Kruijf. Mondiale U21? Indimenticabile”

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Negli ultimi anni la Serie A2 femminile si è affermata come uno dei palcoscenici più vivaci e imprevedibili della pallavolo italiana: un campionato capace di regalare emozioni, ma soprattutto di far crescere e mettere in luce nuovi talenti, diventando una tappa fondamentale per molte giovani promesse. Tra le protagoniste più interessanti della stagione 2025-2026 c’è Dalila Marchesini, centrale classe 2006, già nota per fisicità e qualità tecniche nonostante la giovane età. Dopo l’esordio in Serie A con l’U.S. Esperia Cremona e il trionfo ai Mondiali Under 21 con la nazionale italiana, Dalila ha scelto di intraprendere una nuova sfida con la Tenaglia Abruzzo Altino Volley, una squadra dal volto “green”, perfetta per continuare a crescere.

L’abbiamo raggiunta per conoscerla meglio e farci raccontare il suo percorso, le impressioni sulla sua stagione, le ambizioni e gli obiettivi futuri.

Per cominciare, raccontaci chi è Dalila Marchesini, cosa rappresenta per te la pallavolo e come hai scoperto il tuo talento per questo sport.
“Mi considero una ragazza solare, decisa, spiritosa e perfezionista. Ho iniziato a giocare a pallavolo a 12 anni con la squadra della mia città, il Riviera Volley Rimini, principalmente per fare un po’ di movimento e stringere nuove amicizie. Credo però che sia stato dai 14 anni, quando ho deciso di trasferirmi a Modena per giocare con l’Anderlini, che sia avvenuto un vero e proprio cambio di mentalità nei confronti di questo sport: ho cominciato a prenderlo più seriamente, forse anche come modo per affrontare la perdita di mio padre”.

“Il mio talento e la mia passione per la pallavolo continuano a crescere, passo dopo passo. Non sono mai stata tra le più naturalmente dotate, ma ho sempre lavorato con costanza e dedizione in palestra, e credo che questo impegno stia gradualmente plasmandomi, sia come giocatrice sia come persona”.

Quali sono state le tappe più importanti del tuo percorso pallavolistico fino a oggi?
“Finora ho individuato quattro tappe che hanno segnato svolte importanti nel mio percorso: il trasferimento all’Anderlini nel 2020, i due scudetti giovanili vinti con l’Imoco nel 2023 e nel 2024, e, per chiudere in bellezza, il trionfo ai Mondiali Under 21 dell’ultima estate”.

Come centrale, quale ritieni sia la tua caratteristica principale? C’è una giocatrice a cui ti ispiri in particolare?
“Tra le mie qualità principali c’è sicuramente la fisicità. Come giocatrici, ammiro Sarah Fahr, per la sua compostezza a muro e la potenza in attacco, e Robin de Kruijf, che mi colpiva per la velocità del braccio e la rapidità negli spostamenti a muro e nel recupero della rincorsa”.

Dopo una bella parentesi a Cremona, hai scelto di trasferirti ad Altino. Cosa ti ha convinta a sposare il progetto della Tenaglia Abruzzo Volley?
“Per questa stagione cercavo una squadra di A2 in cui poter esprimere al meglio il mio gioco e crescere in sicurezza in campo, e in Altino ho trovato esattamente l’ambiente giusto per farlo”.

Com’è lavorare con un allenatore esperto nella crescita delle giovani come Matteo Ingratta? Nei primi mesi insieme, ti ha dato qualche consiglio o indicazione che ti ha colpito particolarmente?
“Con Matteo mi trovo davvero bene: mi trasmette fiducia e sicurezza in campo. Il consiglio che ho trovato più utile fin dall’inizio riguarda la distanza dalla rete in attacco. Può sembrare un dettaglio minimo, ma ha completamente cambiato il modo in cui percepisco il campo e sfrutto gli angoli disponibili”.

Che idea ti sei fatta di Altino dopo la prima parte di stagione e che contributo pensi di aver dato tu, anche alla luce dei tuoi numeri?
“Essere un gruppo giovane ci ha dato un effetto sorpresa che ci ha avvantaggiato nella prima parte del campionato. Adesso le cose si sono fatte più difficili, ma anche in questo momento di crisi la mia fiducia nella squadra resta immutata: sono convinta che sapremo ancora dare del filo da torcere. Dal punto di vista individuale, credo di aver fatto la differenza soprattutto in attacco e a muro”.

Quali sono le ambizioni della squadra e quali invece i tuoi obiettivi personali per il prosieguo del campionato?
“Al momento, come squadra, puntiamo a entrare nella Pool Promozione. Personalmente, il mio obiettivo è rendere più stabile il servizio e il muro, per poter dare un contributo ancora più importante alla squadra”.

In estate hai vinto l’oro al Campionato del Mondo U21 e sei stata eletta “Miglior Centrale” del torneo. Se ci ripensi oggi, quali emozioni riaffiorano?
“L’intero torneo è stato indimenticabile e sono davvero grata di aver avuto così tanto spazio in campo per esprimere il mio gioco. Ripensando alla finale e alla premiazione, mi vengono ancora i brividi dall’emozione: conquistare il mio primo premio individuale in una competizione che sognavo da tempo è stata una soddisfazione enorme, che non avrei mai immaginato di poter raggiungere”.

C’è una partita o un episodio che, secondo te, ha segnato la vostra mentalità o vi ha fatto crescere come squadra?
“Uno dei momenti collettivi più difficili è stata la sconfitta per 3-2 nel girone contro la Turchia, ma credo sia stata fondamentale per la nostra mentalità. Infatti, quando poi siamo scese in campo contro la Cina (nei quarti di finale, ndr), avevamo la fame negli occhi!”.

Guardando avanti, quali sono i tuoi propositi e sogni per il futuro?
“Il mio obiettivo rimane sempre lo stesso: migliorare il più possibile, fino a raggiungere il massimo delle mie capacità. E, naturalmente, il mio sogno è di giocare nei migliori club professionistici, prima in Italia e poi, perché no, anche in giro per il mondo”.

Prima di salutarci: c’è qualcosa della tua vita fuori dal campo che ti rappresenta in modo speciale?
“Nel mio poco tempo libero adoro trascorrere momenti con la mia famiglia e con le amiche di sempre. Amo anche cucinare e prendermi cura delle persone a cui voglio bene”.

Intervista di Alessandro Garotta
(© Riproduzione riservata)

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