La Sir Sicoma Monini Perugia è campione del Mondo per Club: al termine della finale andata in scena a Belem, in Brasile, la formazione di coach Angelo Lorenzetti è salita per la terza volta nella sua storia sul “tetto del mondo” superando i giapponesi dell’Osaka Bluteon, già incontrati nel girone di qualificazione e battuti, allora, soltanto al tie-break. (Qui la cronaca dell’incontro)
Simone Giannelli: “Siamo campioni del mondo ed è un’emozione unica, qualcosa di veramente speciale che mostro con orgoglio attraverso questa medaglia d’oro. Siamo arrivati fin qui grazie alla vittoria della Champions League dello scorso anno, quindi il mio ringraziamento va anche a chi c’era allora e ci ha permesso di vivere questa sfida. È stata una manifestazione durissima contro squadre ostiche: Osaka aveva dimostrato la sua forza battendo nettamente lo Zawiercie, a conferma che nella vita sportiva nulla è scontato. Sono orgoglioso dei miei compagni, dello staff e di tutta la società per le opportunità che ci vengono date costantemente. Giocare in questo clima è stato stimolante: la ‘torcida’ brasiliana oggi tifava per i giapponesi, ma i fischi ci hanno caricato ulteriormente, specialmente nei momenti critici del terzo set. Sentire il supporto dei nostri tifosi, che hanno percorso migliaia di chilometri per non farci mancare il loro apporto, ci ha dato una forza incredibile. Un ringraziamento va a tutti, anche se una dedica particolare voglio farla a Sally: lei mi supporta costantemente, conosce bene i sacrifici che questa vita comporta e il tempo che il lavoro in palestra mi sottrae alla vita insieme. Lei è tutto per me e questo titolo mondiale è dedicato a lei. Adesso è il momento di festeggiare questo traguardo straordinario insieme a tutta la Sir Safety Perugia.”
Donovan Dzavoronok: “Esattamente 365 giorni dopo il mio infortunio, trovarmi qui da Campione del Mondo è qualcosa di incredibile, una storia a cui fatico ancora a credere. Sono immensamente felice perché oggi la squadra ha mostrato la sua vera identità e il valore della nostra pallavolo, conquistando una vittoria meritata. Per tutto il torneo abbiamo espresso un grande gioco corale, senza mai concedere troppo spazio ai momenti di debolezza; nonostante i risultati possano far pensare a un percorso semplice, vi assicuro che è stato un campionato estremamente tosto. Personalmente, sono felice di essere in salute e di poter giocare di nuovo a questi livelli, cercando di leggere al meglio le situazioni anche entrando a partita in corso per dare il mio contributo. Se a questo aggiungiamo il titolo mondiale, il bilancio diventa straordinario. Sento il dovere di dedicare questo successo alla mia ragazza, Camilla: un anno fa, subito dopo l’infortunio, è stata lei a sostenermi in ogni istante, aiutandomi letteralmente ad alzarmi dal letto e prendendosi cura di me. Senza il suo supporto e la sua forza, oggi non sarei qui a festeggiare questo titolo. Grazie a lei e grazie a tutta la squadra.”
Massimo Colaci: “Alzare il sedicesimo trofeo con la maglia di Perugia è una soddisfazione immensa, qualcosa che onestamente non avrei mai immaginato. Credo che solo tra qualche anno ci renderemo conto davvero della portata di ciò che stiamo realizzando: nello sport le sconfitte e le delusioni arrivano, ma noi siamo stati capaci di costruire un percorso incredibile, portando a casa almeno un titolo ogni singolo anno. Questo non è mai scontato e sono strafelice per il gruppo, per lo staff e per tutta la città. Analizzando la finale, dopo due set condotti con autorità, il terzo è stato quello della sofferenza vera; siamo stati bravi a restare mentalmente presenti e attaccati alla partita, approfittando con cinismo di un paio di errori dei nostri avversari proprio sul traguardo. Vincere soffrendo insieme rende tutto ancora più bello. Dedico questa coppa alla mia famiglia, ma sinceramente anche un po’ a me stesso: più vai avanti con l’età, più diventa difficile confermarsi e le critiche sono sempre dietro l’angolo al primo momento di appannamento. A 40 anni ho l’esperienza e la forza per tirare dritto per la mia strada, consapevole del lavoro fatto, e questo titolo mondiale è un premio prezioso alla mia carriera e alla nostra costanza.”
Sebastian Solé: “Vincere qui in Brasile e laurearsi Campioni del Mondo, per giunta davanti ai miei genitori, è una soddisfazione immensa che corona un percorso affrontato con la giusta mentalità, prendendo ogni partita dopo partita senza mai dare nulla per scontato. Abbiamo conquistato questa finale con fatica e ce la siamo goduta appieno, sapendo soffrire nei momenti difficili, come è accaduto nel terzo set, ma siamo stati bravi a restare lucidi e a portarla a casa. La nostra forza in questo torneo è stata la costanza: abbiamo mantenuto un livello di gioco molto alto per tutta la settimana, senza cali evidenti, dimostrando un ottimo approccio sia fisico che mentale. Portare a casa un trofeo così prestigioso è un orgoglio per tutti noi; sappiamo quanto il Presidente tenga ai titoli internazionali e, averne conquistati tre su tre in questi anni, è un traguardo che ci regala una felicità incredibile. Adesso non pensiamo a ciò che arriverà dopo: vogliamo solo goderci questo momento straordinario che consacra la nostra squadra ai vertici del mondo.”
Federico Crosato: “Iniziare la mia avventura a Perugia in questo modo è incredibile: siamo partiti subito col botto, conquistando il titolo mondiale alla mia prima manifestazione ufficiale con questa maglia. Sono stati dieci giorni fantastici, durante i quali abbiamo espresso una pallavolo di altissimo livello. È stata un’esperienza bellissima anche fuori dal campo: siamo riusciti a bilanciare perfettamente i momenti di massima concentrazione tecnica, tra video e riunioni, con momenti di svago e divertimento, come le sfide a biliardino in hotel. Questa capacità di unire il piacere di stare insieme alla ferocia nel cercare il risultato è stata la nostra marcia in più. Ora ci godiamo questa festa meravigliosa qui in Brasile insieme allo staff, alla squadra e agli sponsor; è il finale perfetto per un viaggio indimenticabile. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, a mia nonna che mi segue da casa e a mio nonno, che sono sicuro ci abbia guardato e sostenuto da lassù.”
Agustin Loser e Yuki Ishikawa: “Vincere qui in Sud America ha un sapore speciale: oltre alla bellezza del posto, ci siamo goduti l’ospitalità e l’ottima cucina brasiliana, anche se da argentino mantengo una piccola preferenza per la nostra carne. Al di là del clima conviviale, l’emozione predominante è una felicità assoluta. Non nascondiamo che la stanchezza si faccia sentire: disputare cinque partite in sei giorni è stato un tour de force fisico notevole, ma il dolore alla schiena passa in secondo piano quando sai di essere diventato Campione del Mondo. Siamo un gruppo estremamente unito e anche nei momenti di svago, come questa cena celebrativa, emerge la nostra soddisfazione per il traguardo raggiunto. Siamo stanchi, è vero, ma immensamente contenti di ciò che abbiamo fatto per questa società e per i nostri tifosi: è un momento che vogliamo goderci fino in fondo prima di tornare al lavoro.”
Bryan Argilagos: “Essere uno dei più giovani campioni del mondo è un’emozione indescrivibile; vivere questa esperienza con i ragazzi e poter dire ufficialmente che siamo sul tetto del mondo è qualcosa di bellissimo. Adesso ci stiamo godendo i festeggiamenti, come è giusto che sia dopo un percorso così importante, anche se sappiamo che tra pochissimi giorni dovremo tornare in palestra per preparare la sfida contro Cisterna. In una grande società come questa una festa del genere è il minimo che ci si possa aspettare per celebrare un traguardo così prestigioso. Questi dieci giorni trascorsi insieme in Brasile sono stati preziosi per cementare il gruppo: stare sempre uniti ci ha permesso di legare molto e, nonostante qualche piccolo e normalissimo disguido che può capitare convivendo h24, ne usciamo come una squadra molto più forte e unita. E per quanto riguarda le sfide a biliardino con Crosato? Beh, credo che il mondo non abbia ancora visto un giocatore migliore di Bryan Argilagos (ride), ma la cosa più importante è la felicità che stiamo condividendo tutti insieme.”
Oleh Plotnytskyi: “Siamo tre volte Campioni del Mondo ed è una sensazione bellissima, frutto di un lavoro di squadra eccezionale. Questo torneo è stato speciale soprattutto per il gruppo: come si vede dai festeggiamenti, non cantano solo per me, ma per tutti, specialmente per chi ha giocato meno ma è stato presente in panchina con un supporto incredibile. Uscire da un time-out e vedere i sorrisi dei compagni è una spinta positiva fondamentale. Personalmente, avendo vissuto tutti e tre i mondiali della società, posso dire che questo è stato il più difficile: non siamo arrivati in condizioni perfette, ma siamo stati un gruppo incredibile e questo ci ha permesso di superare le difficoltà, specialmente nel terzo set. Guardando gli occhi di ogni mio compagno, sapevo che non saremmo andati al quarto o al quinto set; c’era la certezza assoluta che l’avremmo chiusa lì. Abbiamo vinto sette trofei negli ultimi tre anni, dimostrando una fame incredibile in ogni finale, ma sappiamo che ci sono ancora tante cose da migliorare. I risultati che vedete sono frutto del lavoro quotidiano in allenamento; stiamo cambiando e crescendo insieme, e anche se la perfezione non arriva subito, la strada è quella giusta. Perugia vuole vincere e noi vogliamo vincere: teniamo duro tutti insieme, perché il bello deve ancora venire.
(Fonte: Sir Sicoma Monini Perugia)
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