Lo Zarechie Odintsovo si è preso la scena nella prima parte della Superleague russa femminile e, in questo avvio a tutta birra, una delle storie più interessanti è senza dubbio quella di Yulia Brovkina, arrivata lo scorso gennaio dopo il chiacchierato addio alla Lokomotiv Kaliningrad, è diventata in pochi mesi uno dei riferimenti più solidi della squadra. La centrale classe 2001 sta vivendo il miglior momento della sua carriera, al punto da trovarsi, quasi contro ogni logica per chi ricopre il suo ruolo, tra le migliori realizzatrici dell’intero campionato.
Il dato che colpisce più di tutti sono i 153 punti messi a segno dopo 9 giornate, che la proiettano al secondo posto nella classifica generale delle top scorer. Per una centrale è qualcosa di eccezionale: non capita spesso di vedere chi gioca al centro produrre statistiche da schiacciatrice. La media di 4,64 punti a set racconta bene quanto Brovkina sia diventata una certezza nel sistema dello Zarechie, agevolata da una regia di buon livello firmata da Eva Pavlovic (ex Mori), volto noto ai tifosi italiani per il suo passato a Bergamo. La palleggiatrice slovena, grazie alla sua esperienza e alla capacità di leggere il gioco, ha trovato subito l’intesa ideale con la centrale, valorizzandone al massimo le qualità in primo tempo.
L’efficacia offensiva di Brovkina (58% nelle combinazioni con Pavlovic) è solo una parte della storia. L’altra, altrettanto rilevante, è quella dei 46 muri vincenti (media di 1,39 a set), che la rendono la best blocker della Superleague. Numeri che incidono profondamente sull’andamento delle partite e che spesso emergono proprio nei momenti in cui serve spezzare il ritmo delle avversarie.
A completare il quadro c’è il lavoro di Konstantin Ushakov. L’allenatore dello Zarechie (da qualche mese anche CT della nazionale russa) sta tirando fuori il meglio da una squadra che forse non ha i nomi altisonanti della Dinamo Kazan o della Lokomotiv Kaliningrad, ma che è estremamente organizzata, capace di crescere costantemente e di trovare in Brovkina un perno attorno a cui far girare diversi aspetti del gioco. La fiducia che Ushakov ripone nella sua numero 11 è evidente, così come l’adattamento del sistema che ne amplifica l’impatto sia in attacco sia a muro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lo Zarechie Odintsovo condivide il primo posto in classifica con la Dinamo Kazan (il 10 dicembre è in programma lo scontro diretto tra le due attuali capoliste), e gran parte del merito va alla maturazione della 24enne originaria di Mosca.
Una crescita del genere non passa inosservata, né in Russia né all’estero. Brovkina non è più una semplice promessa: è una centrale completa, in grado ormai di fare la differenza contro qualsiasi avversario. Prestazioni di questo livello aprono scenari importanti e proiettano la sua carriera verso traguardi sempre più ambiziosi: sarà lei la prossima stella della Superleague a fare il salto verso l’Italia o la Turchia?
E un’altra domanda, inevitabile, nasce osservando l’impatto che sta avendo a Odintsovo: alla Lokomotiv Kaliningrad, che l’ha lasciata partire a gennaio, staranno rimpiangendo quella scelta? Oggi Brovkina domina il campionato russo, e un talento del suo calibro farebbe comodo a qualsiasi squadra che punti a vincere.
Di VolleyNews.it
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