Retroscena Grottazzolina-Cuneo (5^ giornata Superlega): Pellacani non era a referto. Altra leggerezza arbitrale?

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Per la serie ‘Sarà capitato anche a voi’, tutti sappiamo che prima di una partita di un qualunque sport di squadra c’è un rito che va rispettato. Quello del cosiddetto ‘riconoscimento’. Se siete genitori e vostro figlio o figlia, restando nel nostro ambito, gioca a pallavolo, vi sarà capitato almeno una volta di fare retromarcia, tornare di corsa a casa perché nel borsone avevate dimenticato di mettere la carta d’identità. Se voi stessi giocate, o lo avete fatto in gioventù, saprete altresì come si svolge questo rito prima di ogni incontro: nome, cognome, numero sulla maglia da mostrare. Importantissimo anche quest’ultimo, tanto è vero che da qualche anno le Leghe di Serie A hanno imposto alle società di riportare il numero dei giocatori/giocatrici anche sulle maglie da riscaldamento.

Tutto ciò premesso, quello che stiamo per raccontare, con dovizia di particolari approfonditi e verificati per giorni prima di scrivere questo articolo, è un caso che definire grave è dire poco se consideriamo che si tratta di una partita di Superlega, quella che molti definiscono l’NBA della pallavolo, e non un match di mini-volley tra squadre di parrocchia.

Domenica scorsa, 16 novembre 2025, al PalaSavelli di Porto San Giorgio si è giocato il match tra Yuasa Battery Grottazzolina e MA Acqua S.Bernardo Cuneo. Risultato finale 0-3. E meno male, forse, che sia andata così. Il perché è presto detto. Nel corso del primo set, sul punteggio di 21-22, Ortenzi, coach di Grottazzolina, chiede il cambio: fuori Falaschi, palleggiatore, dentro Pellacani, centrale chiamato in causa per alzare il muro in quel frangente. E sin qui nulla di anomalo. Peccato però che Pellacani a referto non c’era.

Facciamo un passo indietro. Prima della partita Grottazzolina compila, come da prassi, il famoso CAMP 3, ovvero il documento ufficiale di refertazione di gara, flaggando anche Pellacani. Il sistema, però, non si sa perché, non si sa per come, Pellacani non lo registra come tutti gli altri. Ad ogni modo, se qualcuno se ne fosse accorto subito, si sarebbe rimediato nel giro di pochi minuti prima del regolare svolgimento della gara. Ma così non è stato.

Torniamo allora al momento del cambio. Dalle immagini di VBTV, durante l’azione seguente, si nota un fitto conciliabolo al tavolo tra il terzo arbitro e la segnapunti. Sarà stato in quel momento che si sono accorti della mancanza di Pellacani a referto? Finito il set, la cosa è stata discussa anche con il secondo arbitro, dato che dalle inquadrature lo si vede parlare al tavolo con dei fogli in mano? Il tutto, lo ribadiamo, fermo restando che il fatto in questione avrebbe dovuto essere ‘attenzionato’, verificato e risolto nel famoso rito del ‘riconoscimento’ di cui sopra.

Morale della favola, se invece che Cuneo fosse stata Grottazzolina a vincere la partita, in caso di ricorso degli avversari come sarebbe andata a finire? Si sarebbe trovata un’altra postilla regolamentare per nascondere anche questo errore che, come già detto, può sembrare banale, di poco conto, ma è al contrario grave, se non gravissimo?

Come avrete notato, abbiamo volutamente omesso di riportare i nomi degli arbitri coinvolti in questa vicenda. Per i più curiosi non sarà difficile recuperali. Il perché lo abbiamo fatto è semplice: i casi di episodi controversi, scelte sbagliate ed errori inaccettabili a questi livelli, a prescindere dai soggetti in causa, si stanno verificando con allarmante regolarità, coinvolgendo anche quelli che dovrebbero essere i migliori fischietti italiani. Nei massimi campionati si sta peccando di superficialità, termine usato correttamente qualche giorno fa dal ds di Milano Fabio Lini.

E possiamo garantirlo, viste le tante segnalazioni che riceviamo, che se ci mettessimo ad analizzare quello che succede sui campi di A2 e A3, il quadro che ne risulterebbe sarebbe imbarazzante, a dir poco. Tanto per fare un esempio, vi invitiamo a guardare cosa è successo, sempre domenica 16 novembre, al PalaCapurso tra Gioia del Colle e Sabaudia dove, all’inizio del quinto set, nessuno ha ravvisato un palese errore di formazione di Gioia, poi il gioco è stato interrotto per oltre sei minuti e alla fine la cosa si è risolta con il cambio di Marra e senza nessuna penalità (QUI il video).

Concludiamo allora con la riflessione di tutte le riflessioni: considerando il peso della nostra Federazione a livello mondiale grazie ai risultati ottenuti con le nazionali e quelli conseguiti dai club nelle competizioni europee; considerando il peso e l’importanza di due campionati come la Superlega e la Serie A1; considerando anche, se volete, gli ingenti quattrini che le società versano alla Federazione stessa per le tasse gara; è accettabile, lecito, consentito, avere arbitraggi ‘superficiali’ o si dovrebbe pretendere un livello che punti all’eccellenza al pari di chi scende in campo per giocare?

Di Giuliano Bindoni
(© Riproduzione riservata)

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