Tra gli ospiti della seconda puntata di “After Hours, la SuperLega di notte” (a fondo pagina il video integrale) è intervenuto Rok Mozic, che ha affrontato vari temi: l’ottimo momento di Verona in questo inizio di stagione, i nuovi compagni di squadra Christenson e Darlan, il problema fisico che non gli ha permesso di partecipare al Mondiale e molto altro.
Il primato
“Abbiamo fatto una bella partita contro Trento. Siamo molto contenti e sì, siamo in testa, ma è ancora lunga. Noi vogliamo imparare tante cose per stare nelle prime tre-quattro: è il nostro obiettivo, ma non sarà facile perché il livello è altissimo, tutte le squadre in SuperLega possono darti problemi e noi dobbiamo pensare partita per partita”.
Sold-out a Verona
“Con Trento è stato bellissimo. Da quando sono a Verona avevamo fatto già un paio di sold-out, ma purtroppo le partite non erano andate bene. Domenica è arrivata la prima vittoria col palazzetto pieno, c’era tanta soddisfazione in campo, ma anche fra la gente che è venuta a vederci. Siamo molto contenti perché da due anni non vincevamo con Trento; quindi, è stata una vittoria importante per noi”.
Darlan
“È un ragazzo molto interessante: è 1 metro e 93 per 107 kg. Lo conosciamo bene avendolo incontrato con le Nazionali. Tira delle “bordate” in battuta che hanno pochi eguali: abbiamo anche Keita, ma lui è di un altro livello. Con Trento ha dimostrato il suo valore in campo, è stato molto bravo ad attaccare i palloni e a battere. Siamo contenti di averlo, deve ancora migliorare in difesa e a muro, dove ci può dare una grande mano. È il suo primo anno fuori dal Brasile ed è al primo anno in Italia, uno dei campionati di più alto livello, perciò può migliorare ancora”.
Le giocate di Keita
“Oggi ha fatto 8 ace, contro ricevitori molto buoni. Oltre a essere fisicamente impressionante, quest’anno sta migliorando anche in ricezione, a muro e nel gioco in generale. In un campionato così difficile, non si può solo attaccare o battere bene, devi curare anche altri fondamentali, come difesa e copertura. Lui sta crescendo e sono contento per questo, per me è uno dei giocatori più forti del mondo”.
Christenson
“Da tempo volevo giocare con lui e adesso ho questa fortuna. Non è solo un grande palleggiatore, ma soprattutto una persona di grande spessore. Io sono il capitano, ma è lui che con me prova a tenere la squadra sempre attenta, chiedendo di avere pazienza. Sulle sue abilità in palleggio parlano anche le percentuali in attacco, si vede che ci divertiamo in campo. Ma anche come persona posso solo fargli i complimenti, abbiamo fatto un salto di qualità notevole, anche per questo siamo fra le squadre più forti. Siamo consapevoli del nostro valore. Non ci interessa essere favoriti, ma siamo una squadra ambiziosa che vuole arrivare in alto. Lascerei a Perugia, però, il ruolo di favorita”.
Il Mondiale
“Non era un problema fisico grave, per fortuna, ma un’infiammazione tendinea che mi condizionava da due anni. Non partecipare al Mondiale è stata una scelta legata al desiderio di non saltare le prime giornate di campionato. Mi spiace non essere andato nelle Filippine, la Slovenia poteva fare qualcosa in più, ma sono contento della mia scelta”.
Accetta i cookie di tipo Esperienza per visualizzare
(Fonte: Lega Pallavolo Serie A)