Chicco Blengini ha rimesso la Bulgaria sulla cartina del volley centrando una finale mondiale che mancava da 55 anni, dal lontano 1970, e la certezza di una medaglia che mancava a sua volta da diciannove (bronzo nel 2006). Ad essere pignoli la Bulgaria una finale mondiale non l’aveva però mai disputata prima, neanche nel 1970.
In quella edizione, infatti, non si disputarono finali, ma un girone all’italiana con le migliori due dei gironi della prima fase e le medaglie vennero assegnate in base alla classifica finale. La Germania Est, medaglia d’oro, e la Bulgaria finirono con gli stessi punti (12) ma a fare la differenza fu un solo set in meno perso (6 per i tedeschi, 7 per i bulgari). Precisato questo per dovere di cronaca, lo avevamo scritto con larghissimo anticipo, abbiamo continuato a ripeterlo nel corso di tutto il torneo: ‘occhio alla Bulgaria’.
Dopo aver battuto 3-1 (20-25, 25-23, 21-25, 22-25) in semifinale la Repubblica Ceca, il coach italiano ha fatto prima esultare i suoi ragazzi come era giusto che fosse, poi li ha radunati al centro del campo e questa volta in inglese, affinché lo capissero tutti, ma proprio tutti, ha pronunciato queste parole: “Per favore ragazzi. Per favore. Adesso dobbiamo resistere ventiquattro ore. È un’impresa durissima quella di rimanere con i piedi per terra dopo aver conquistato la finale di un Mondiale, ma nessuno sa che noi vogliamo l’oro e non ci accontenteremo dell’argento”. Non serve aggiungere altro.
Tornando al match, ancora una volta questa squadra ha dimostrato maturità da vendere, portando a casa una vittoria sofferta, perché figlia di una prestazione di squadra non brillantissima, e che poteva anche sfuggire di mano per il nervosismo dovuto a un servizio meno efficace di altre volte. Dopo la rimonta epica contro gli Stati Uniti nei quarti, però, quella di oggi era una gara che non si poteva sbagliare. Di certo non lo ha fatto Alex Nikolov, gioiello della Lube Civitanova, autore di 31 punti in quattro set, e nemmeno suo fratello Simeon che ha rischiato di andare in doppia cifra ancora una volta: 9 punti con 2 block e 2 ace.
Per la Bulgaria sugli scudi anche capitan Grozdanov con 12 e Asparuhov con 10, mentre best scorer dei cechi è stato Vasina con 17, seguito da Galabov e Indra che si sono fermati rispettivamente a 13 e 10. Ad ogni modo, in una giornata in cui a loro dire non hanno battuto bene, i bulgari hanno piazzato comunque 8 ace (4 quelli dei cechi) e anche a muro hanno tracciato il solco tra loro e gli avversari (12 block vincenti a 7).
L’appuntamento con la storia è fissato domenica alle ore 12.30. La Bulgaria, oltre a un argento mondiale, ha nella sua sala dei trofei anche un argento olimpico (1980) e un argento agli europei (1951), oltre a svariati bronzi, ma un oro non l’ha mai messo al collo. Sarà questo l’anno buono?
Di VolleyNews.it
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