Il “caso Vietnam” al campionato Mondiale Under 21 femminile in corso di svolgimento in Indonesia: la formazione asiatica, infatti, ha visto trasformare i suoi successi (tre) in altrettante sconfitte, perdendo di fatto la qualificazione alle fasi finali della manifestazione, per la “non idoneità” di almeno una sua atleta. Il caso sarà deferito alla Commissione disciplinare della FIVB per un’ulteriore valutazione in merito a potenziali sanzioni che potranno andare oltre l’evento.
Questo il comunicato della FIVB, in merito alla decisione presa: “A seguito delle preoccupazioni sollevate in merito alla partecipazione di una giocatrice non idonea nella squadra nazionale Under 21 della Federazione Vietnamita di Pallavolo al Campionato mondiale femminile Under 21 FIVB 2025 in Indonesia, la FIVB ha condotto un’indagine in linea con i propri regolamenti. L’indagine ha concluso che la giocatrice in questione non era idonea ai sensi dell’articolo 12.2 del Regolamento disciplinare FIVB 2023. Di conseguenza, e in conformità con gli articoli 13.5.2 del Regolamento dell’evento e 14.4 del Regolamento disciplinare, la sottocommissione disciplinare della FIVB ha stabilito che le partite della nazionale vietnamita a cui ha partecipato la giocatrice sono state annullate e che la giocatrice è stata squalificata dall’evento con effetto immediato. Ai sensi dell’articolo 14.4 del Regolamento Disciplinare e tenuto conto delle circostanze del caso, la sottocommissione della commissione disciplinare della FIVB deferirà il fascicolo alla commissione disciplinare della FIVB per un’ulteriore valutazione in merito a potenziali sanzioni che vanno oltre l’evento. In quella fase, la Federazione di pallavolo del Vietnam e il giocatore saranno invitati a fornire le loro posizioni per iscritto“.
La “non idoneità” è relativa al risultato di un test dal quale sarebbe stata riscontrata la presenza di cromosomi maschili nel Dna di alcune atlete vietnamite. La FIVB non rilascerà ulteriori commenti sulla questione mentre il processo è in corso.
