Riccardo Copelli dal Beach a Siena: “L’obiettivo è arrivare in Superlega”

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Prima di inquadrare la stagione di Riccardo Copelli alla Emma Villas Siena, stagione partita in maniera molto positiva, vorrei ricordarmi l’estate la sua estate. “Meriggiare” in una calda giornata di agosto, pensando alla tappa del Campionato Italiano di Beach Volley di Cordenons. Più precisamente al suo terzo posto, ottenuto con quel grande giocatore che è diventato Paolo Porro e festeggiato con la migliore versione di loro stessi. Inutile dire che l’estate completa Copelli, e l’estate senza Riccardo nel Beach è un’occasione persa, perché si può essere degli ottimi pallavolisti, come lui, anche se per alcune settimane provi e vuoi essere altro:

È stata un’estate incredibile, arrivata dopo un finale di campionato altrettanto emozionante. Ripercorro con lei il film, perché merita davvero. I Play Off a Bergamo sono una storia a sé, che è un po’ il frutto di un senso di comunità che si è creato attorno alla squadra, a persone a cui mi sento legatissimo e con le quali ci abbiamo creduto fino all’ultima palla. Vincere con quella Vibo Valentia sembrava irrealizzabile, ma la volontà di riuscirci, o quantomeno di provarci, c’è stata tutta. Una volta che la squadra è riuscita a superare le difficoltà e nonostante ci fossero dei forti dubbi sul proseguimento, abbiamo lavorato tutti in un’unica direzione. Dispiace, non tanto che sia arrivata la sconfitta in finale, quanto il fatto che uomini come Vito Insalata e Angelo Agnelli, nella pallavolo italiana, mancano tanto“.

Beach Volley Campionato Italiano podio Cordenons
Foto Federazione Italiana Pallavolo

Andiamo avanti col film e arriviamo all’estate.

Magica, lo voglio dire. In primis perché è legata ad un amico come Paolo Porro, con il quale c’è un rapporto splendido, e con lui anche Marco Vitelli, Felice Sette, Matteo Pistolesi. Non ci siamo allenati tanto, perché giocoforza Paolo era impegnatissimo, ma è bastato staccare dall’indoor, trascorrere qualche ora assieme, e si è creata una grande alchimia in campo che ci ha portato, a Cordenons, a centrare un terzo posto inaspettato. Paolo è talento puro, mi sono sentito totalmente libero di esprimermi con lui in campo e questo forse mi ha portato a fare qualcosa in più rispetto alle scorse stagioni. Forse, dopo quella stagione così intensa a Bergamo, avevo bisogno di continuare a vivere un’atmosfera così anche in estate. Infatti togliermi le infradito, quest’estate, è stato difficilissimo“.

Bertoli Copelli Sieco Service Ortona Emma Villas Siena
Foto Lega Pallavolo Serie A

Spieghiamolo. Mi stupisca, mi dica che ha pensato di lasciare tutto e vivere di Beach Volley.

“(ride, n.d.r.) È un pensiero che dura qualche sera d’estate, che colpisce tutti quelli che hanno la sindrome della sabbia e di quel mondo itinerante ne diventano protagonisti. Poi però si torna con i piedi per terra, resta un enorme bellissima parentesi, e si arriva a Siena, dove quest’anno ho trovato una squadra con la quale mi sto trovando molto bene“.

È vero che ha sperato nella Superlega?

Ci voglio lavorare, perché sono un giocatore perennemente inappagato. Sono consapevole del fatto che sia una sfida, che non sia facile arrivarci, ma è l’obiettivo dei prossimi anni. Sono venuto qui a Siena per migliorarmi e per cercare di fare il meglio possibile in un campionato difficile. Siamo partiti bene ed ora ci aspettano delle settimane intensissime. Però siamo riusciti a trovarci e nelle ultime settimane siamo cresciuti parecchio“.

Riccardo Copelli Emma Villas Siena
Foto Lega Pallavolo Serie A

Cosa le piace di questa Emma Villas?

L’essere squadra nelle difficoltà. Mi sono trovato dai primi giorni a lavorare con gente come Pierotti, Tallone, Trillini, con cui è nato un ottimo rapporto anche al di fuori del campo. In generale mi auguro che quell’incastro a livello umano che si è creato lo scorso anno a Bergamo, possa ricrearsi anche qui, perché no, in modo da superare tutte le situazioni che si presenteranno durante questa intensa stagione“.

di Roberto Zucca

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Giubileo dello Sport 2025, Papa Leone XIV: “L’incitamento ‘dai’ è un imperativo bellissimo”

Oltre il Volley

Lo scorso weekend, sabato 14 e domenica 15 giugno 2025, si è celebrato a Roma il Giubileo degli Sportivi, chiuso dalle potenti parole pronunciate da Papa Prevost nella messa celebrata in Vaticano a cui erano presenti, tra i tanti, il Presidente del CIO Thomas Bach, seduto vicino al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e a tanti campioni come l’ex ferrarista Felipe Massa, l’olimpionico del judo Pino Maddaloni, l’ex calciatore e oggi Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, il campione dell’NBA Gordon Hayward, oltre a Francesco Ricci Bitti, membro d’onore del CIO.

"Non è un caso che nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport abbia avuto un ruolo significativo, sia come pratica personale sia come via di evangelizzazione" sono state le parole con cui Papa Leone XIV ha aperto la messa dedicata agli sportivi, citando poi l'esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, ''patrono degli sportivi, che sarà proclamato santo il  prossimo 7 settembre. La sua vita, semplice e luminosa, ci ricorda  che, come nessuno nasce campione, così nessuno nasce santo. È l'allenamento quotidiano dell'amore che ci avvicina alla vittoria definitiva e che ci rende capaci di lavorare all'edificazione di un mondo nuovo. Lo affermava anche San Paolo VI, vent'anni dopo la fine  della seconda guerra mondiale, ricordando ai membri di un'associazione sportiva cattolica quanto lo sport avesse contribuito a riportare pace e speranza in una società sconvolta dalle conseguenze della guerra''.

"I campioni non sono macchine infallibili, ma uomini e donne che, anche quando cadono, trovano il coraggio di rialzarsi".

"Cari sportivi - ha proseguito il Pontefice -, la Chiesa vi affida una missione bellissima: essere, nelle vostre attività, riflesso dell'amore di Dio Trinità per il bene vostro e dei vostri fratelli. Lasciatevi coinvolgere da questa missione, con entusiasmo: come atleti, come formatori, come società, come gruppi, come famiglie".

"Il binomio Trinità e sport non è esattamente di uso comune, eppure l'accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana infatti porta in sé il riflesso della bellezza di Dio e certamente lo sport è tra queste. Del resto Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione, viva relazione tra Padre, Figlio e Spirito Santo, che si apre al mondo".

"Ecco perché lo sport può aiutarci a incontrare Dio Trinità, richiede movimento dell'io verso l'altro, certamente esteriore, ma soprattutto interiore. Senza questo si riduce a sterile competizione di egoismi”.

“Pensiamo ad un'espressione che in lingua italiana si usa comunemente per incitare gli atleti durante le gare, gli spettatori gridano 'dai', forse non ci facciamo caso, ma è un imperativo bellissimo, quello del verbo dare. E questo può farci riflettere, non è solo un dare una prestazione fisica, ma un dare sé stessi. Si tratta di darsi per gli altri per la propria crescita, per i sostenitori, per i propri cari, per i collaboratori, per il pubblico, anche per gli avversari. Se si è veramente sportivi questo va al di là del risultato”.

Infine, citando Papa Francesco, l’augurio per tutte le atlete, gli atleti, dirigenti e volontari delle tante associazioni sportive coinvolte: “Amava sottolineare che Maria del Vangelo ci appare attiva il movimento, perfino di corsa, pronta, come sono i padri e le mamme, a soccorrere i suoi figli. Chiediamo a lei di accompagnare le nostre fatiche e i nostri slanci – ha concluso Papa Prevost -, e di orientarvi sempre al meglio, fino alla vittoria più grande: quella dell'eternità, il campo infinito, dove il gioco non avrà più fine, e la gioia sarà piena”.

Tanti gli esponenti del mondo dello sport che hanno partecipato alla messa c'era anche il Luk Lublin, squadra di pallavolo fresca di titolo maschile in Polonia, che con il suo capitano Jakub Wachnik ha omaggiato il Papa con la sua maglia.